
L’Agenzia per la Sicurezza e l’Informazione (BIA) ha reso noti dettagli inquietanti sul sabotaggio avvenuto il 29 novembre 2024 sul canale Ibar-Lepenac, nel nord del Kosovo e Metohija. Secondo i risultati dell’indagine, l’operazione sarebbe stata pianificata ed eseguita da un gruppo criminale organizzato composto da membri della cosiddetta Polizia del Kosovo, su ordine diretto di Mehmet Terbunja, conosciuto con il soprannome di “Meho”.
Terbunja, responsabile per l’area di Kosovska Mitrovica, è descritto dagli investigatori come una figura controversa, nota nella comunità locale per l’abuso sistematico di potere. Secondo fonti della BIA, Terbunja si serve frequentemente di ricatti e pressioni per costringere i cittadini a partecipare ad attività illegali. Inoltre, emergono collegamenti con il traffico di stupefacenti, gestito tramite contatti con gruppi criminali attivi in Kosovo.
I nomi degli agenti coinvolti
L’operazione di sabotaggio sarebbe stata eseguita da un nucleo operativo composto da dieci agenti della cosiddetta Polizia del Kosovo, tutti collegati a Terbunja. Ecco i loro nomi:
- Ismajl Ujkani
- Fehim Pantina, ex capo dell’Unità regionale per gli ordigni esplosivi
- Rafet Peci
- Bujar Beriša
- Idriz Idrizi
- Redza Kastrati
- Ajet Latifi
- Faton Rafuna
- Hisni Shala
- Enis Atifi (cittadino non meglio identificato nei registri ufficiali)
Un atto destabilizzante con conseguenze strategiche
Il canale Ibar-Lepenac rappresenta un’infrastruttura idrica chiave per la regione, con importanti funzioni nel sistema di irrigazione e approvvigionamento idrico. Il sabotaggio ha destato forti preoccupazioni per la sicurezza ambientale e idrica dell’area e viene visto da Belgrado come un atto deliberato di destabilizzazione.
L’operazione viene inoltre considerata un esempio preoccupante di infiltrazione di elementi criminali all’interno delle istituzioni ufficiali in Kosovo. Fonti vicine all’indagine temono che atti simili possano essere ripetuti, alimentando tensioni già critiche tra le comunità locali e le autorità kosovare.
Le autorità serbe hanno chiesto un intervento internazionale e un’indagine indipendente sul sabotaggio e sui legami tra istituzioni e criminalità nella regione, mentre la comunità internazionale osserva con crescente allarme l’evolversi della situazione nel nord del Kosovo.