
(AGENPARL) – Sat 19 April 2025 Emergenza Carceri, Barbera (Prc): “A Rebibbia si muore di abbandono. Il
carcere uccide ancora”
“Ancora una tragedia annunciata nelle carceri italiane.Ieri sera un
detenuto si è tolto la vita nel carcere di Rebibbia, portando a 29 il
numero dei suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. È
l’ennesimo drammatico segnale di un sistema penitenziario al collasso, che
continua a violare i diritti fondamentali della persona e a calpestare il
principio costituzionale della funzione rieducativa della pena. Rebibbia,
come tutte le carceri romane, vive una condizione di cronico
sovraffollamento. A fronte di una capienza regolamentare di circa 2.400
posti, i detenuti presenti a Roma superano abbondantemente le 3.000 unità,
costretti in celle sovraffollate, senza reale accesso a percorsi
rieducativi e privi di un adeguato sostegno psicologico. Una situazione
insostenibile, che diventa tragica per chi si trova in condizioni di
particolare fragilità. Il suicidio di ieri non è una fatalità. È l’esito di
una politica carceraria miope, repressiva e disumana, che da anni ignora
gli appelli delle associazioni, dei garanti, degli operatori del settore.
La politica – tutta, da destra a centrosinistra – ha preferito rincorrere
pulsioni securitarie piuttosto che affrontare con serietà una vera riforma
del sistema penitenziario. Si parla solo di “sicurezza” e “tolleranza
zero”, ma si tace sul fatto che in carcere si muore, si impazzisce, si
viene abbandonati. A ciò si aggiunge il gravissimo problema della carenza
di posti nelle REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza),
che costringe persone con disturbi psichiatrici, incompatibili con la
detenzione, a rimanere in carcere, dove le cure sono insufficienti o del
tutto assenti. È inaccettabile che la mancanza di strutture adeguate
trasformi le carceri in vere e proprie discariche sociali, dove si reclude
chi avrebbe invece bisogno di assistenza. È ora di dire basta all’ipocrisia
e all’indifferenza. Ogni suicidio in carcere è una sconfitta dello Stato,
della politica e della società intera”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e
co-Segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista.