
(AGENPARL) – Thu 17 April 2025 L’inaugurazione lunedì 21 aprile: esposte le opere dell’artista palestinese che
affondano nella lotta contro la discriminazione femminile di Hamas
«Oltre il confine. Un viaggio tra Gaza e Dante»,
presentata la mostra di Nidaa Badwan a Isola del
Piano
PESARO – ‘Oltre il confine. Un viaggio tra Gaza e Dante’ è il titolo della mostra dell’artista
palestinese di fama internazionale Nidaa Badwan, che sarà allestita a Isola del Piano, nella sala
consiliare (Piazzetta Asta), da lunedì 21 aprile a martedì 13 maggio (ingresso libero; info: tel
0721.720127). L’inaugurazione alla presenza dell’artista è in programma lunedì 21 aprile, alle
ore 18.30. L’esposizione è stata presentata nella sala delle Donne Angelini dal sindaco e
presidente della Provincia Giuseppe Paolini, dalla stessa fotografa e performer Nidaa Badwan e
dal consigliere comunale di Carpegna e curatore della mostra Francesco Mazzarini. «La ricerca
artistica di Nidaa Badwan è profondamente influenzata dall’esperienza di crescita nel territorio
palestinese a Deir Al-Balah, nel sud della Striscia di Gaza, nel clima di discriminazione e
persecuzione femminile attuate dal regime di Hamas», osservano i curatori. «Per la prima volta a
Isola del Piano accogliamo questa grande donna, insieme alle sue opere più significative –
evidenzia il sindaco e presidente della Provincia Giuseppe Paolini -. Dopo il ciclo di iniziative
dedicate alla ‘Donna rurale’, messe in campo lo scorso anno e collegate alla cultura, per noi è
motivo di orgoglio continuare ad ospitare figure al femminile uniche come Nidaa Badwan, che
hanno dato tanto alla nostra società con la loro esistenza e attraverso il loro lavoro. Sarà
un’occasione preziosa per riflettere sulla sua testimonianza simbolo di cambiamento: un
arricchimento artistico ma anche umano per tutta la nostra comunità».
IL PERCORSO – In mostra sarà esposta una selezione dei lavori appartenenti alla serie ‘100
giorni di solitudine’, progetto composto da 25 autoritratti fotografici. La genesi è nota: nel
novembre del 2013, l’artista viene arrestata e incarcerata dai miliziani di Hamas per non avere
indossato il velo in un luogo pubblico. «Era in un gruppo misto con ragazzi e ragazze e insieme
stavano parlando di un progetto culturale – spiega Francesco Mazzarini, consigliere comunale di
Carpegna e curatore della mostra-. Dopo lunghe vicissitudini e dopo avere subìto violenze, Nidaa
Badwan viene scarcerata e decide di chiudersi nella sua camera e di non uscire mai più. Quel
mondo là fuori, stretto tra la morsa di Israele e di Hamas, non ha nulla a che vedere con lei. Nei
primi mesi pensa anche al suicidio. Poi, improvvisamente, un giorno decide di scattare alcune
foto e da quel momento trasformerà il suo piccolo ambiente di tre metri per tre in un mondo pieno
di arte, colori, musica e bellezza». Resterà chiusa in questo autoesilio per 20 mesi, uscendo solo
per accettare l’invito collegato a una mostra in Italia. «Il progetto finisce sui principali media di
tutto il mondo, comparendo in prima pagina sul New York Times. Non essendoci praticamente
mai la luce elettrica a Gaza, tutte le foto sono scattate aspettando che il primo raggio di sole del
mattino colpisse precisamente il punto del muro. In modo da trovare la giusta illuminazione
dell’immagine: non è stato fatto lavoro di post produzione». In mostra a Isola del Piano anche i
lavori della serie ‘The Game’, progetto composto da tre opere: ‘Paradiso’, ‘Purgatorio’ e
‘Inferno’. «Si tratta di un omaggio alla Divina Commedia e a Dante Alighieri: il trittico è stato
esposto al pubblico per la prima volta nel 2021, nel giorno del 700esimo anniversario della morte
del sommo poeta. L’artista ha mescolato i mondi della Commedia dell’Arte e della Divina
Commedia, portando alla luce simbologie introspettive, oltre che storico-culturali. Sono
estremamente grato al presidente Paolini per avere accettato questa collaborazione. E’ un onore
riportare nella nostra provincia, dopo tanti anni, una delle mostre più significative nel panorama
artistico internazionale», sottolinea Mazzarini. Evidenzia l’artista Nidaa Badwan: «Ringrazio il
sindaco e presidente Paolini: ci sono emozioni molto profonde per me dietro questa esposizione,
specialmente in queste giornate. Il mio intento è curare me e gli altri attraverso le immagini.
L’arte è stata la mia salvezza e la mia voce. Essendo espressione della profondità di pensiero, è
rifugio e catarsi al contempo: una terapia che ci permette di sconfessare le atrocità di una vita
essenzialmente vocata all’individualismo. Ho cercato di fare arrivare un messaggio in modo
pacifico, tramite la bellezza. In questi anni ho girato tutta l’Italia, ma sento che la mia casa è nella
provincia di Pesaro e Urbino».