
(AGENPARL) – Thu 17 April 2025 (ACON) Trieste, 17 apr – “I Pfas sono una vasta famiglia di
composti chimici sintetici, noti per la loro resistenza
all’acqua, ai grassi e alle alte temperature, che costituiscono
un esempio emblematico di come l’innovazione tecnologica, qualora
non correttamente gestita, possa avere conseguenze impreviste
sull’ambiente e sulla salute”.
Lo sottolinea, attraverso una nota stampa, la consigliera
regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), ricordando anche
che i rappresentanti pentastellati “hanno sempre seguito con
attenzione lo specifico problema” e che hanno pi? volte espresso
la loro posizione “attraverso numerosi atti e interrogazioni
parlamentari. Io stessa avevo presentato un’interrogazione a
inizio legislatura, mentre in occasione dell’ultima legge di
Bilancio ? stato istituito, grazie a un emendamento a prima firma
della nostra deputata Ilaria Fontana, un fondo per le attivit? di
monitoraggio dell’inquinamento derivante da Pfas”.
“Proprio per questi motivi – aggiunge Capozzi – non potevamo non
condividere il tenore delle mozioni presentate oggi davanti
all’Aula. Anche nella certezza che la stessa Unione europea ha
adottato misure rigorose per limitare l’utilizzo dei Pfas e
ridurre la loro presenza nell’ambiente. Recentemente, inoltre,
sono stati introdotti limiti massimi per la concentrazione di
Pfas in alcuni prodotti alimentari e nell’acqua potabile. L’Ue
sta lavorando per vietare gradualmente l’uso di tali sostanze in
numerose applicazioni industriali, promuovendo alternative a esse
pi? sicure”.
“La normativa europea – precisa la pentastellata – rappresenta
infatti un passo importante verso la protezione della salute
pubblica e dell’ambiente, bench? la sfida rimanga ancora
complessa a causa della diffusione globale di questi composti. ?
perci? fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione
pubblica e, al tempo stesso, investire nella ricerca per trovare
soluzioni sostenibili”.
“I siti del Friuli Venezia Giulia classificati da le Monde come
aree caratterizzate da una presenza accertata di Pfas nelle acque
– dettaglia la rappresentante del M5S – sono ormai noti da tempo:
Premariacco e Roveredo in Piano – Porcia. A Premariacco –
prosegue l’esponente delle Opposizioni – risulterebbero
contaminatele le acque sotterranee: il livello si attesta,
infatti, a pi? di 800 nanogrammi per litro. Quattro volte il sito
di Porcia, che merita il secondo posto nella graduatoria
regionale. Il livello di composti chimici qui si attesta sui 229
nanogrammi per litro e, anche in questo caso, si parla di acqua
di falda. Segue Roveredo, dove ci si attesta sui 75 nanogrammi.
In provincia di Trieste va invece citato il caso di Domio, dove
l’inquinamento riguarda invece le acque superficiali, mentre nel
resto del Friuli Venezia Giulia sono stati segnalati casi anche a
Buia, Rivignano, Sedegliano e Bertiolo”.
“Come Movimento – conclude Capozzi – continueremo a vigilare con
estrema attenzione, giacch? si tratta di inquinanti eterni,
praticamente arrivati fino al rubinetto di casa, nell’acqua che
beviamo e con la quale ci laviamo. Pertanto, ? importante che la
Regioni mantenga alta l’attenzione e ne limiti l’utilizzo”.
ACON/COM/mv
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