
(AGENPARL) – Tue 15 April 2025 Parere delle Commissioni Entrate ed Economico Finanziaria del CIV sul “Riaccertamento dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2023 ed eliminazione di altri importi non aventi natura di residui” di cui alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 54 del 26 marzo 2025.
Fonti
Deliberazione del C.d.A. n.210/1998, “Criteri per l’accertamento e declaratoria di irrecuperabilità dei crediti dell’Istituto”;
D.P.R. n.97/2003 “Regolamento concernente l’amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70” art. 40;
“Regolamento di amministrazione e contabilità dell’INPS”, art.36 allegato alla Deliberazione C.d.A. n.172, del 18 maggio 2005;
D.L. n.119, del 23 ottobre 2018 convertito con Legge n.136, del 17 dicembre 2018, che ha previsto lo stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010;
D.L. n. 41, del 22 marzo 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 69 del 22 maggio 2021, che ha previsto lo stralcio dei debiti fino a cinquemila euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 per le persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a trentamila euro e dei soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a trentamila euro;
L’articolo 1, commi 222-230, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 che prevede lo stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2015;
Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.54 del 26 marzo 2025, “Riaccertamento dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2023 ed eliminazione di altri importi non aventi natura di residui”;
Verbale del Collegio dei Sindaci n.12 del 10 aprile 2025.
Premessa
In occasione dell’approvazione del riaccertamento dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2023 appare opportuno ricordare la necessità dell’aggiornamento del Regolamento di amministrazione e di contabilità dell’INPS, non essendo lo stesso in linea con la normativa vigente; si sottolinea in particolare l’importanza di armonizzare il RAC con la Legge n.196, del 2009 “delega sull’armonizzazione dei sistemi contabili”.
Risulta altrettanto urgente che l’Istituto riveda i criteri di riferimento utilizzati, risalenti al 1998, per valutare, preliminarmente alla predisposizione del rendiconto generale, il riaccertamento dei residui attivi e passivi e l’eliminazione dei crediti e debiti non aventi natura di residui.
In via preliminare è opportuno evidenziare che la proposta di cui alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 54/2025 rappresenta che:
Al fine di fornire un quadro dettagliato delle cause che hanno giustificato l’eliminazione dei residui e di consentire, quindi, agli organi dell’Istituto di esercitare un controllo più incisivo sull’andamento dei crediti, con la circolare n. 111/2004 sono state introdotte ulteriori specifiche alle causali di eliminazione già esistenti per poter meglio monitorare le circostanze che determinano gli abbandoni e la tipologia dei crediti eliminati. In relazione alla procedura degli artigiani e degli esercenti attività commerciali si è provveduto altresì ad estendere il metodo di rilevazione con le nuove causali, di cui alle istruzioni impartite con messaggio n. 5576/2015, tenuto conto della specificità degli obblighi contributivi di queste categorie di lavoratori.
Si segnala, infine, che è previsto lo sviluppo e il rilascio di una procedura di “Abbandono Unico del Credito”,
finalizzata a consentire la gestione univoca del procedimento di eliminazione dei crediti contributivi aventi natura di residui attivi attraverso un sistema di controllo e monitoraggio degli adempimenti, come delineati con la citata deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto n. 210 del 10 febbraio 1998 e illustrati con circolare n. 74 del 3 aprile 1998.
Allo stato, il rilascio della procedura di cui trattasi è avvenuto per la gestione del procedimento di eliminazione dei crediti contributivi della Gestione Aziende DM (messaggi n. 3664 e 4047 del 2024).
Analisi della proposta
Con riferimento al c.d. stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010, disposto dall’art. 4, decreto – legge n. 119/2018 (L. 136/2018), si evidenzia come l’impatto nel presente provvedimento sia ormai limitato, avendo la norma pressoché esaurito i suoi effetti finanziari, circoscrivibili unicamente all’area agricola ed in misura assai contenuta. Ne risulta un importo pari a 406.094,50 euro, quasi interamente nella Gestione agricoli dipendenti.
La proposta del Consiglio di Amministrazione risulta così sintetizzabile:
Residui Attivi
Di cui variazioni per stralcio di cui all’art. 4 DL 119/2018 17.555,22 406.094,50 388.539,28
2.Variazioni in aumento per riaccertamento 174.855,73 408.385,51 233.529,78
Residui Passivi
Eliminazione dei crediti non aventi natura di residui
Eliminazione dei debiti non aventi natura di residui
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Residui attivi. Variazioni in diminuzioneRiepilogo dei crediti per causali di eliminazione
Causale di eliminazione Anno 2024
(importi in euro) Anno 2023
(importi in euro)
Insolvibilità del debitore 116.239,60 147.900,37
Accertata insussistenza di responsabilità del terzo (azioni di surrogazione) 10.691,67 7.424,10
Insussistenza del credito per sentenza penale passata in giudicato 954.255,61 578.524,61
Ricalcolo al netto delle ritenute erariali 4.554,03 23.489,84
Causali esclusive di artigiani e commercianti 134.914,84 310.947,42
Eliminazione di somme non più dovute per legge (da condono) 0,00 81,16
Eliminazione di somme del S.S.N. 234.120,62 306.815,70
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV, su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Per quanto concerne le gestioni artigiani e commercianti si sottolinea come l’irrecuperabilità connessa con la “ritardata comunicazione di cessazione attività” costituisce la causale con le maggiori eliminazioni in termini di numero di proposte e di relativo importo: 66.387 proposte e € 213 milioni per la gestione degli artigiani (96,52% del totale degli abbandoni risultato pari a € 220 milioni); 163.288 proposte e € 565 milioni per la gestione dei commercianti (98,03% del totale degli abbandoni pari a € 577 milioni).
Residui attivi e crediti da eliminare per l’anno 2023 – Gestioni amministrative
Anno 2024
(importi in euro) Anno 2023
(importi in euro)
Gestione ENPALS 10.101,01 4.048,03
Eliminazioni ex art. 4, D.L. 119/2018 del S.S.N. 723,85 0
Eliminazioni ex art. 1, L. 197/2022 del S.S.N. 287.815,49 0
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Relativamente ai residui attivi in diminuzione di carattere contributivo si precisa che, con riferimento ai crediti contributivi relativi alle aziende con procedura DM (denuncia mensile Uniemens), effettuate secondo la procedura ordinaria, questi sono pari a circa € 5 milioni.
Se si considerano le eliminazioni in relazione all’importo, la voce più consistente attiene alla causale “estinzione della persona giuridica” per € 4 milioni.
Le eliminazioni di crediti contributivi delle gestioni artigiani e commercianti sono pari a € 220 milioni e € 577 milioni, con un decremento di € 34 milioni e di € 41 milioni rispetto all’esercizio precedente.
La preponderanza di abbattimento dei residui per ritardata comunicazione di cessazione attività costituisce un fenomeno analogo a quello registrato nel 2023.
La causale di abbandono utilizzata risulta essere insussistenza del credito per sentenza civile passata in giudicato per il totale dell’importo.
Le partite da abbandonare a titolo di crediti vari ammontano a € 35 milioni con un aumento di 34 mln rispetto all’anno precedente, dovuto essenzialmente ai crediti vari della Gestione pubblica.
Effetti nel triennio 2022/2024 del “Saldo e stralcio”
La tabella che segue evidenzia per il triennio 2022/2024 gli effetti dell’annullamento dei debiti contributivi, a seguito delle operazioni di saldo e stralcio dei debiti disposte dal decreto-legge 199/2018, dal decreto-legge 41/2021 e dalla legge 197/2022. Le citate disposizioni normative hanno comportato una riduzione della posizione contributiva di artigiani, commercianti e autonomi agricoli iscritti alle gestioni INPS oltre che committenti e professionisti della Gestione Separata INPS.
Sulla base dei dati trasmessi da parte di Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’INPS ha proceduto all’eliminazione dalle proprie scritture patrimoniali dei crediti oggetto di stralcio. La tabella evidenzia che nel triennio 2022/2024 per effetto delle norme “Saldo e Stralcio” sono state oggetto di eliminazione crediti per un totale superiore ai 18 miliardi di euro, di cui 15 miliardi nel 2024. Il dato complessivo del triennio riferito alla Gestione Artigiani presenta una eliminazione crediti per quasi 4 miliardi e mezzo, mentre per la Gestione Commercianti è superiore ai 6 miliardi di euro.
Si evidenzia che l’annullamento del debito e la contestuale decadenza dell’obbligo di versamento, incide in maniera negativa anche sul monte contributivo ai fini della pensione futura, visto che la posizione previdenziale risulta alimentata in funzione dell’effettivo versamento della contribuzione prevista per legge, queste categorie di contribuenti sono escluse dall’applicazione del principio di automaticità delle prestazioni, la posizione assicurativa cresce in proporzione alla contribuzione versata.
L’articolo 23-bis, commi da 1 a 3, del decreto-legge n. 48/2023 ha previsto per i soggetti iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti, dei lavoratori autonomi agricoli, e ai committenti e professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS, la possibilità di chiedere all’Istituto il riconteggio dei debiti annullati. Tali effetti sono evidenziati nella successiva tabella residui attivi, variazioni in aumento, che evidenzia per il 2024 risultati modesti.
Risulta necessario per l’Istituto verificare gli effetti, a tal proposito, in considerazione dell’art.3-bis, commi 1 e 2 della Legge n. 15/2025, di conversione del DL n. 202/2024 (“Milleproroghe”), che ha previsto, limitatamente ai debiti indicati nelle dichiarazioni presentate per aderire alla Definizione agevolata (“Rottamazione-quater”), che i contribuenti incorsi alla data del 31 dicembre 2024 nell’inefficacia della predetta misura agevolativa (c.d. “decaduti”) a seguito del mancato, insufficiente o tardivo versamento, alle relative scadenze, delle somme da corrispondere, possano essere riammessi alla definizione agevolata di tali debiti.
Crediti da eliminare per gli anni 2022/2024 “Saldo e stralcio” Gestioni amministrative
Anno 2024
(importi in euro) Anno 2023
(importi in euro) Anno 2022
(importi in euro) TOTALE
Aziende procedura DM- Uniemens
Gestione Artigiani
Gestione Commercianti
Gestione Agricoli autonomi
Gestione Agricoli dipendenti
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Residui attivi. Variazioni in aumento
Variazioni in aumento
Capitolo Descrizione Variazione
TOTALE 408.385,51
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Si registra che in occasione delle operazioni di ricostituzione delle pensioni sono stati operati, da parte delle sedi, recuperi di indebiti, fra i quali risultano compresi anche crediti per prestazioni da recuperare, già eliminati nei precedenti esercizi con delibera di variazione dei residui attivi e passivi adottata dagli Organi dell’Istituto. In particolare, i movimenti contabili effettuati dalle sedi e conseguenti a quest’ultima operazione hanno comportato riaccertamenti di crediti per un importo pari a € 191.310,81.
In relazione a quanto stabilito dall’articolo 23-bis del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, consente ai soggetti iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti, dei lavoratori autonomi agricoli, e ai committenti e professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS, di chiedere all’Istituto il riconteggio dei debiti annullati per effetto delle misure di “stralcio mille euro”, ai fini dell’implementazione della posizione assicurativa dei soggetti interessati. In particolare, i movimenti contabili effettuati dalle sedi e conseguenti a quest’ultima operazione hanno comportato riaccertamenti di crediti alla gestione artigiani per un importo pari a € 145.506,68 (di cui € 145.490,71 per contributi e € 15,97 per sanzioni) e alla gestione commercianti per un importo pari a € 71.568,02 (di cui € 71.567,52 per contributi e € 0,50 per sanzioni).
Residui passivi. Variazioni in diminuzione
Causale di eliminazione Anno 2024
(importi in euro) Anno 2023
(importi in euro)
Debiti prescritti 705,51 0
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
705,51 euro per sopravvenuta prescrizione di partite debitorie;
Con riferimento ai debiti per prestazioni istituzionali, risulta che l’Istituto ha effettuato, principalmente per le voci di maggiore rilievo dimensionale, una attività di valutazione dei residui passivi, al fine di verificarne puntualmente la sussistenza dei presupposti giuridici e contabili di mantenimento in bilancio, al fine del loro graduale smaltimento.
Nel corso degli anni sono iscritti e mantenuti in bilancio residui passivi, di ingente ammontare, per prestazioni rinvenienti dalla procedura di pagamento delle pensioni.
A tal proposito, sono stati operati degli approfondimenti con le strutture organizzative centrali interessate (Direzioni Bilanci, Pensioni, Inclusione e Sostegno alla Famiglia e alla Genitorialità, Salute e Prestazioni di Disabilità, Tecnologia, Informatica, Innovazione) che hanno condotto a rilevare che la principale causa del crescente importo dei residui passivi per le prestazioni in argomento è rappresentata dalla mancata eliminazione contabile di ratei di prestazioni pensionistiche, di accompagnamento a pensione e assistenziali.
I ratei non dovuti di tali prestazioni, soprattutto in caso decesso (o per altre ragioni), acclarata l’insussistenza debitoria, vengono tempestivamente eliminati nelle procedure gestionali ma non sempre si è proceduto alla simmetrica e corrispondente operazione di cancellazione contabile.
Crediti non aventi natura di residuiSono stati considerati inesigibili complessivamente i seguenti crediti non aventi natura di residui per cui si sono verificate oggettive cause di irrecuperabilità:
Causale di eliminazione Anno 2024
(importi in euro)
Eliminazione per crediti diversi, per antieconomicità dell’azione di recupero, richiesta dalla sede di Reggio Emilia, Livorno e Mantova 1.531,96
Eliminazione per crediti delle Gestioni ex Inpdap, compresi nella tabella dei crediti vari delle gestioni in argomento 468.423,33
Fonte: Elaborazione della Segreteria del CIV su dati della Direzione generale – Direzione centrale bilanci, contabilità e servizi fiscali
Considerazioni
Con il verbale n. 12 del 10 aprile 2025, il Collegio dei Sindaci “non rileva motivi ostativi per l’ulteriore corso del provvedimento”.
Il Collegio ha tra l’altro:
verificato che, come raccomandato dagli Organi di controllo e dai Dicasteri vigilanti, con il provvedimento in esame l’Istituto ha operato una consistente eliminazione dai residui attivi dei crediti contributivi più datati e qualificati inesigibili, per un ammontare complessivo di 16.415,845 milioni di euro”;
preso atto delle sensibili variazioni in diminuzione della giacenza totale dei residui passivi, per complessivi 2.722,637 milioni di euro all’esito del lavoro di verifica amministrativa svolto dall’Ente;
evidenziato che, malgrado le cancellazioni operate, lo stock di residui attivi e passivi rimane su livelli molto elevati (più di 160 miliardi di euro di residui attivi e più di 93 miliardi di euro di residui passivi a inizio 2024;
ribadito la necessità …… di dare impulso alle attività di riscossione e pagamento, al fine di evitare l’insorgere in origine di residui così importanti, di ottimizzare il flusso informativo con l’Agente della riscossione e di assicurare che venga data effettiva e tempestiva attuazione alle operazioni di cancellazione secondo le procedure previste dalla normativa vigente e dalla regolamentazione interna;
invitato l’Istituto a completare il processo di eliminazione dei crediti contributivi di importo residuo fino a 5.000 euro, ai sensi dell’art. 4, comma 4, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, e degli ulteriori crediti contributivi di importo residuo fino a 1.000 euro, ai sensi dell’art. 1, commi 222-230, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, nonché a procedere all’attività di individuazione delle partite creditorie relative alle disposizioni di cui all’art. 1, comma 198, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (c.d. «saldo e stralcio») al fine della loro eliminazione dal bilancio;
sottolineato la necessità di assicurare la piena operatività della procedura di «Abbandono Unico del Credito», finalizzata a consentire la gestione univoca del procedimento di eliminazione dei crediti contributivi aventi natura di residui attivi attraverso un sistema di controllo e monitoraggio degli adempimenti, nonché la sua effettiva attivazione da parte di tutte le sedi e per tutte le tipologie di crediti;
sottolineato nuovamente la necessità che l’Amministrazione prosegua con la massima attenzione nelle attività di verifica, controllo e monitoraggio dei residui e raccomanda un costante impegno finalizzato all’incremento del tasso di realizzazione delle posizioni creditorie, anche al fine di garantire la correntezza dei crediti di natura contributiva;
Le Commissioni congiunte formulano, come di consueto, alcune valutazioni sulla proposta in esame.
Residui attivi in diminuzione di carattere contributivo
Aziende procedura DM (Uniemens)
Artigiani
Commercianti
Si osserva che per entrambe le Gestioni rimane ancora rilevante il problema relativo alla ritardata registrazione/comunicazione della cancellazione o dell’inizio attività. In particolare, la mancata/ritardata comunicazione della cessazione dell’attività a Infocamere (modulo “Comunica”) comporta, da parte dell’Istituto, la contestazione del pagamento delle quote contributive riferite al minimale di legge. A seguito della contestazione, il lavoratore effettua l’adempimento informativo previsto dalla legge e, solo allora, l’Istituto acquisisce l’informazione idonea a consentire l’abbandono dell’accertamento che nel frattempo è andato a costituire una posta patrimoniale dell’attivo dell’Istituto. Il fenomeno è determinato a volte anche da anomalie nel flusso informativo da Infocamere a Inps.
Si sottolinea che nella Relazione programmatica 2024-2026 è contenuta la raccomandazione a promuovere le azioni necessarie per favorire la completa attuazione della normativa sullo “Sportello Unico” per le imprese, evitando così il permanere di un disallineamento informativo tra le amministrazioni coinvolte e superare l’irrisolta questione della ritardata registrazione/comunicazione della cancellazione o inizio dell’attività.
CD-CM Crediti gestione Agricoli autonomi
Agricoli dipendenti
Residui passivi in diminuzione
Conclusioni
In continuità con le considerazioni espresse negli anni precedenti le Commissioni evidenziano in particolare che occorra impegnare gli Organi di vertice dell’Istituto a:
completare il processo di individuazione dei crediti contributivi oggetto di variazione per stralcio in applicazione dell’art. 4 D.L. 119/2018, dell’art. 4 D.L. 41/2021 e dell’art. 1 L. 197/2022 al fine della loro eliminazione dal bilancio con particolare attenzione alla adeguatezza del Fondo Svalutazione Crediti dell’Istituto;
riferire al CIV in merito all’attuazione degli indirizzi previsti nei punti di cui sopra;
presentare al più presto al CIV una proposta di adeguamento della deliberazione del C.d.A. n. 210/1998 al fine di procedere all’aggiornamento dei criteri per l’accertamento e la declaratoria di irrecuperabilità dei crediti vantati dall’Istituto, e realizzare una specifica sessione di confronto tra gli Organi dell’Istituto, riservandosi il CIV di adottare in merito una specifica deliberazione di indirizzo.
In esito a tutto quanto sopra descritto le Commissioni Entrate ed Economico Finanziaria propongono al CIV di approvare il riaccertamento dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2023 ed eliminazione di altri importi non aventi natura di residui e di considerare il presente parere parte integrante della proposta di deliberazione del CIV.
Roma, 15 aprile 2025
Il Coordinatore della Commissione Entrate Il Coordinatore della Commissione Economico Finanziaria Dr. Riccardo Giovani Dr. Pierangelo Albini