
(AGENPARL) – Fri 11 April 2025 Lezioni di Jazz
Il jazz (non) esiste: alle origini del contemporaneo
a cura di Stefano Zenni
CASA DEL JAZZ ORE 11
Biglietto 10 euro
L’undicesima stagione delle Lezioni di jazz di Stefano Zenni è un viaggio nel jazz contemporaneo. O meglio, è una ricognizione dei mutamenti di linguaggi e stili, delle ibridazioni tra generi e del contribuito dei grandi musicisti alla base delle trasformazioni del jazz degli ultimi anni. Una mappa per comprendere da dove proviene la musica contemporanea, per orientarsi tra le tante declinazioni del nuovo jazz globale.
Il jazz (non) esiste: alle origini del contemporaneo19 gennaioTrasformare la forma: da Anthony Braxton a Steve LehmanDalla fine degli anni Sessanta i musicisti dell’AACM – da Anthony Braxton a Muhal Richard Abrams, dall’Art Ensemble of Chicago a Henry Threadgill – hanno introdotto una serie d’innovazione nella scrittura, nell’ improvvisazione e nella forma che hanno definitivamente cambiato il volto del jazz, e sul cui solco si muovono alcuni dei musicisti più avventurosi del presente.2 febbraioSi cambia ritmo: Tim Berne, Steve Coleman, Vijay IyerNella Brooklyn degli anni Ottanta l’incontra tra il jazz, l’hip hop, l’avanguardia degli anni Sessanta e il rock ha innescato una irreversibile trasformazione del ritmo jazz: lo swing tradizionale viene soppiantato da groove di grande complessità, dal metro indecifrabile, frammentato ma trascinante e carico di energia, che trasforma anche la base del jazz: non più armonie su cui improvvisare, ma intrecci di linee serpentine e spigolose. 9 febbraio Radicali liberi a Manhattan: John Zorn & co.È un manifesto quello che stilano Marc Ribot e John Zorn a downtown a New York: proclamano una “radical Jewish culture” in cui la tradizione musicale ebraica si fa forza trainante esplicita del nuovo jazz. È musica che abbatte ogni muro: punk, rock, noise, cinema, cartoon, improvvisazione radicale, hard bop, folklore, sperimentazione classica vengono frullati in una disinvolta maionese postmoderna.