
(AGENPARL) – Tue 08 April 2025 Si è tenuto oggi presso il Centro Alti Studi Difesa l’evento “Industria
nazionale CYBER: verso l’autonomia strategica e tecnologica”, promosso da
AIAD. Un’occasione di confronto tra istituzioni, forze armate e industria,
volto a delineare le direttrici strategiche per il rafforzamento della
capacità nazionale nel dominio cibernetico.
Il Gen. C.A. Stefano Mannino, Presidente del CASD, ha aperto i lavori
sottolineando il ruolo centrale del Centro nella promozione dell’autonomia
strategica nazionale:“Il CASD si configura oggi come un hub di riferimento
nel panorama internazionale, unendo innovazione tecnologica, relazioni
internazionali, studi giuridici e sicurezza cibernetica. Siamo a un bivio
strategico: è il momento di prendere decisioni chiare, guardando anche al
contesto globale, dagli Stati Uniti all’Europa.”
Successivamente è intervenuto Carlo Alfredo Festucci, Segretario Generale
di AIAD, che ha evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza e
azione concreta:“È in gioco la protezione delle nostre infrastrutture
critiche. Il Polo Nazionale Cyber che proponiamo non è un simbolo, ma
un’esigenza reale. La burocrazia non può rallentare la costruzione di un
sistema resiliente e necessario”.
I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’ing. Fabio Romani,
Presidente del Comitato Cyber di AIAD, il quale ha sottolineato
l’importanza di una visione sistemica per rafforzare le capacità nazionali
nel dominio cibernetico:“È fondamentale riconoscere i quattro pilastri
tecnico-operativi della strategia nazionale di cybersicurezza. Su questi si
costruisce l’autonomia strategica, obiettivo imprescindibile. Serve
inoltre, partire da una tassonomia comune del cyberspace, che consenta di
integrare resilienza, operazioni, intelligence e prevenzione.
In seguito l’Amm. Div. Francesco Procaccini, Capo del VI Reparto –
Informatica e Cyber dello Stato Maggiore Difesa, ha proseguito con una
riflessione sulle minacce ibride e il ruolo chiave delle risorse umane:“Il
cyber è uno spazio dove la minaccia agisce spesso sotto la soglia
dell’attacco armato. Sottolineo il notevole aumento di truffe telefoniche o
in generale della disinformazione. Con l’AI in avanzamento impetuoso,
dobbiamo costruire modelli dati-centrici in grado di mitigare il rischio.
L’autonomia strategica attraverso traiettorie di sviluppo in grado di
garantire “dialogo e un fare” per il sistema Paese”.
Nel corso dell’evento, è intervenuto anche il Gen. D. Arturo Guarino, Capo
II Reparto dell’Arma dei Carabinieri, che ha posto l’attenzione sulle
attività dell’Arma nel dominio cibernetico:“Il contrasto all’avversario
malevolo richiede capacità speciali e strutture dedicate. Il ROS e il RIS
rappresentano poli d’eccellenza nel monitoraggio e nella risposta. L’AI ci
consente di leggere in generale le situazioni che si verificano ma
soprattutto il sentiment, ovvero la sensazione di sicurezza”.
L’evento si è concluso con l’intervento del prefetto Bruno Frattasi e
dell’On. Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa.
In odine di intervento, Il Prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale
dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha ribadito il ruolo
centrale dell’ACN nella costruzione di un sistema paese più coeso e
resiliente:“La missione dell’Agenzia è la resilienza sistematica del
Paese.” Nel suo intervento ha evidenziato la necessità di superare le
attuali frammentazioni (tecnologica, legislativa e di certificazione del
cloud)del settore cyber attraverso una visione olistica, capace di
integrare tutte le componenti istituzionali, industriali e operative. L’On.
Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa, ha
concluso i lavori richiamando con forza la necessità di accelerare il
percorso verso un’autentica autonomia strategica nazionale nel dominio
cyber. “Siamo in ritardo, ma dobbiamo colmare il divario e raggiungere
l’autonomia strategica nel più breve tempo possibile e dove pubblico e
privato devono lavorare insieme. E’ necessario pensare a una forza armata
cyber come detto dal Ministro Crosetto. Defence Innovation Unit un modello
americano da replicare in Italia per facilitare la crescita delle piccole e
medie aziende che costituiscono circa l’80% del settore industriale della
difesa ”.
La tavola rotonda ha evidenziato che il tema cyber un’esigenza ormai
inderogabile: che l’industria, lo Stato e il mondo accademico non solo
dialoghino, ma agiscano in modo sinergico e coordinato. In questo contesto,
il Polo Nazionale della Cyber rappresenta non solo un’aspirazione, ma una
necessità strategica: un luogo di incontro tra competenze pubbliche e
private, volto a rafforzare la sovranità tecnologica, promuovere
l’innovazione e assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nello
scenario cibernetico internazionale.
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Date: Mar 8 Apr 2025, 16:58
Subject: Ciao
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