
(AGENPARL) – Wed 19 March 2025 *ROSY BINDI: DA GIOVANE VOLEVO FARE IL PRETE E PER GIOCO DICEVO MESSA;
QUANDO BERLUSCONI CHIAMO’ DA VESPA ERAVAMO REGISTRATI, MAI CAPITO SE
CONDUTTORE SAPESSE O NO…*
*L’ex presidente del Pd si racconta a Un Giorno da Pecora: vivo in un
paesino di 2mila abitanti, tutti mi conosco come ‘la Rosi’, ho pure il mio
orto privato; da ragazzo amavo andare a ballare il valzer ed il twist*
Presidente del Pd, ex ministra e parlamentare, Rosy Bindi oggi è stata
ospite della trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotta da
Giorgio Lauro insieme, per questa puntata, a Marisa Laurito. Oltre alla
politica e all’attualità, Bindi ha parlato anche di alcuni aspetti della
sua vita meno noti, come la scelta di vivere lontano dalle grandi città.
“Ho scelto di abitare in un paesino di 2mila abitanti, dove ho anche un
piccolo orto e dove ci conosciamo tutti e dove tutti, anche quando ero
ministra, mi hanno sempre chiamato solo ‘la Rosi’”. E’ vero che quando era
molto piccola il suo sogno era…diventare un prete? “Intanto io penso e
spero di essere una credente, ci credo davvero. Se volevo fare il prete?
Ora pare che anche Papa Francesco cominci ad aprire, quando l’ho detto io…”
Aveva questo desiderio fin da bambina? “Diciamo che tra i miei giochi
dell’epoca c’era anche da dire la messa. D’altra parte – ha spiegato Bindi
a Un Giorno da Pecora – meglio dire messa che giocare a fare la guerra,
no?” Da giovane, lei però aveva anche una passione più leggera: il ballo.
“Ormai non vado più da anni a ballare ma da giovane amavo il valzer ed il
twist. Sapeste i veglioni nei teatri e nelle case dove sono stata a
danzare…” A Un Giorno da Pecora, l’ex ministra ha anche ricordato
l’episodio in cui, ospite del salotto di Bruno Vespa, venne raggiunta dalla
chiamata di Silvio Berlusconi, che la definì “più bella che intelligente”,
affermazione a cui lei rispose dicendo “sono una donna che non è a sua
disposizione”. “Eravamo in differita, registrati, non ho mai capito come
fosse potuto accadere. Non ho mai saputo se la cosa fosse concordata con
Vespa a nostra insaputa o se Berlusconi avesse la possibilità di ascoltare
persino le registrazioni. Io però sono contenta della mia risposta che è
stata spontanea, diretta”. Non ha ma chiesto chiarimenti a Vespa? “No. Di
Vespa mi è bastato invitò nel suo salotto il figlio di Toto’ Riina,
interrogato come fosse uno dei ragazzi de il Volo. Mi è bastata quella roba
là”.
*Davide Campione*
‘Un Giorno da Pecora – Radio1’
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