
(AGENPARL) – Mon 17 March 2025 Ancona, 17 marzo 2025
MOSTRA RINASCIMENTO MARCHIGIANO: IL CURATORE STEFANO PAPETTI INTERVIENE ALLA FORMAZIONE PER OPERATORI TURISTICI E DOCENTI PRIMA DELL’APERTURA
In vista dell’apertura della seconda edizione della mostra “Rinascimento marchigiano, opere restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede”, promossa da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni e in programma alla Mole Vanvitelliana di Ancona dall’11 aprile al 15 giugno 2025, l’assessorato alla Cultura del Comune di Ancona, in collaborazione con gli assessorati al Turismo e alle Politiche educative, ha ospitato, nel pomeriggio di oggi, lunedì 17 marzo, operatori turistici, guide e docenti delle scuole anconetane per un pomeriggio di formazione, condotta dai curatori della mostra Stefano Papetti e Pier Luigi Moriconi.
In mostra ci saranno anche due opere anconetane. Ai danni del sisma del 2016, si aggiungono infatti quelli più recenti del terremoto del novembre 2022, che ha danneggiato, tra l’altro, la chiesa del Santissimo Sacramento di Ancona.
“La mostra – afferma l’assessore alla Cultura Marta Paraventi – sarà anche l’occasione per i visitatori, per seguire un percorso di visita e conoscenza, oltre che dell’esposizione, anche della Mole nel suo complesso e del Museo Omero.
Lo scopo della formazione di oggi – aggiunge l’assessore, organizzatrice dell’iniziativa – è quello di coinvolgere attivamente nella promozione della mostra tutti quei soggetti che per il loro ruolo possono trasmettere informazioni, organizzare visite e sensibilizzare studenti, cittadini e turisti rispetto a questo evento. In questo modo non saranno solo gli enti e i soggetti organizzatori a farsi parte promotrice, ma gli strumenti per la diffusione delle informazioni saranno forniti a una parte più ampia e attiva all’interno del tessuto economico, sociale e culturale del nostro territorio”.
“Rinascimento Marchigiano – ha detto il curatore Papetti – presenta una serie di opere molto importanti, restaurate e provenienti dai luoghi del sisma. E’ soprattutto un’occasione per valorizzare territori che, colpiti dal terremoto, attraverso l’arte possono rinascere. E questo è il senso del titolo della mostra”.
Erano presenti all’incontro, insieme con l’assessore Marta Paraventi, gli assessori al Turismo Daniele Berardinelli e alle Politiche educative Antonella Andreoli. “È importante – ha affermato quest’ultima – che questo tipo di cultura incontri la scuola e sono molto soddisfatta del fatto che sia stata prevista la gratuità fino a 16 anni per gli studenti e che si sia pensato a pacchetti agevolati per l’utilizzo di guide. Sono modi concreti e importanti per permettere si giovani di partecipare”.
“È emozionante – ha detto l’assessore Berardinelli – il fatto che si sia instaurato questo stretto dialogo tra turismo e cultura, una sinergia e una stretta collaborazione che ci hanno portato anche a studiare una serie di promozioni, in collaborazione con gli operatori turistici del territorio, a partire dai pacchetti di due notti con un biglietto gratis, in una formula agevolata che sarà applicata anche ad altre iniziative, come ad esempio Popsophia, il Premio Marche e altri appuntamenti previsti nel prossimo futuro”.
La mostra Rinascimento marchigiano
“Sembrano ormai lontane – scrivono i curatori Papetti e Moriconi nell’introduzione al catalogo – le drammatiche giornate dei mesi di agosto e di ottobre del 2016 quando nell’entroterra appenninico la terra tremò violentemente mietendo molte vittime, distruggendo interi paesi come Amatrice e Arquata del Tronto, causando il crollo di edifici monumentali patrimonio della civiltà europea, danneggiando molte opere d’arte mobili: danni materiali ed immateriali, determinanti per la disgregazione dell’identità stessa di una vasta area legata al contesto sibillino, che nonostante l’impegno profuso dalle istituzioni ancora devono essere in parte risarciti. A quei danni che tutta la stampa mondiale ha documentato, si aggiungono quelli più recenti prodotti nel novembre del 2022 da una scossa avvenuta nel Mare Adriatico che ha danneggiato una delle chiese più conosciute della città di Ancona, la chiesa del Santissimo Sacramento a dimostrazione che il terremoto in questa regione non risparmia nessuno, né l’entroterra appenninico né la fascia costiera”.
Dopo l’esposizione a Roma presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni, e dopo la tappa a Palazzo dei Capitani di Ascoli (fino al 23 marzo), la mostra «Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede», a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, arriva alla Mole Vanvitelliana di Ancona (dall’11 aprile al 15 giugno), per poi essere ospitata, nella tappa successiva, a San Severino Marche.
Il progetto, sulla scia della prima edizione del 2019, è focalizzato sulla valorizzazione e promozione del patrimonio storico artistico proveniente da chiese e musei di comuni colpiti dal sisma del 2016-17 (area Sud della regione Marche) e del novembre 2022 (province di Pesaro Urbino e Ancona).
Le opere in mostra, tutte restaurate da professionisti marchigiani, sono di notevole interesse dal punto di vista storico artistico. Tra i crocifissi lignei spicca quello a rilievo su croce sagomata con cielo blu stellato realizzato per la chiesa paleocristiana dedicata al Santissimo Salvatore di Ancona (oggi Santi Pellegrino e Teresa, dopo i rifacimenti settecenteschi), restaurato da Maria Laura Passarini. Il Crocifisso, risalente al XIII secolo, rientra nella tipologia del Christus Triumphans come quello di Matelica esposto in mostra. L’intervento, reso necessario dalla presenza di gravi e diffusi segni di attacco xilofago pregresso e attivo che è stato causa di lacune nel supporto, è stato mirato alla migliore conservazione del bene, ma senza la ricostruzione di parti perdute nel corso del tempo.
È anconetano anche l’olio su tela San Carlo Borromeo in gloria e santi (1625-1630) di Cesare Dandini (Firenze 1596 – 1657), un’opera di 470 per 240 centimetri che si trova nella chiesa del Santissimo Sacramento, restaurato a cura di Maria Veronica Soro.
Entrambe le chiese anconetane che ospitano le opere in mostra sono attualmente chiuse a causa del sisma del 2022.
Oltre alle opere di Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, Pietro Alamanno e Cola dell’Amatrice, inoltre, si segnala la presenza di uno dei capolavori di Lorenzo d’Alessandro, conservato al Museo Piersanti di Matelica ma proveniente dalla scomparsa chiesa di San Michele Arcangelo. Si tratta della «Madonna in trono col Bambino e sant’Anna, san Rocco e san Sebastiano» (seconda metà del XV secolo). La tavola, prima dell’attuale intervento di restauro, si presentava in pessimo stato di conservazione con numerosi e vistosi distacchi della pellicola pittorica dal supporto; sul retro essa era inoltre vincolata da un complesso sistema di contenimento a reticolato che è stato rimosso e sostituito. Il percorso espositivo comprende anche opere del XVII secolo di Ludovico Trasi e Giuseppe Puglia detto il Bastaro.
La mostra è la seconda di un ciclo che prevede, dopo Roma, Ascoli Piceno e Ancona, l’ultima tappa a San Severino Marche. Promossa da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, è stata realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti, Paesaggio delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e quella delle Province di Ancona e Pesaro e Urbino con il contributo del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, del Ministero della Cultura, della Regione Marche, dei comuni di Ascoli Piceno, Ancona e San Severino Marche; organizzazione a cura di Artifex.