
(AGENPARL) – mer 12 marzo 2025 COMUNICATO STAMPA
Cia aderisce alla Piazza del 15 marzo. Per un’Europa di pace, diritti e cibo sicuro
Delegati a raccolta nella X Conferenza economica, oggi e domani a Roma. Il presidente Fini: “Coesione
sia comune priorità. L’agricoltura, determinante per il futuro, torni obiettivo chiave”
Roma, 12 mar – Cia-Agricoltori Italiani aderisce alla manifestazione del 15 marzo a Roma, “Una
piazza per l’Europa” e, già da oggi, ha riunito tutti i suoi delegati per la X Conferenza economica, fino a
domani in Auditorium della Tecnica all’Eur, per ribadire, da forza sociale ed economica del Paese, il suo
impegno europeista.
“Vogliamo che l’Europa faccia l’Europa e non disattenda i suoi principi fondativi di pace e stabilità –
ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, davanti al ministro Francesco Lollobrigida-. Si
risvegli, negli Stati membri, lo spirito del progetto comunitario per la coesione e la democrazia. L’Europa
ragioni da superpotenza, riscriva i suoi processi decisionali e rafforzi la propria economia per creare
valore e occupazione, salvaguardare libertà e diritti, anteponendo il cibo alle armi, lavorando per la
sicurezza alimentare globale, fondamentale per il futuro”, ha aggiunto.
CIA PER L’EUROPA – Memori degli effetti devastanti di regimi e totalitarismi che spinsero la
nascita dell’Ue garante, a oggi, del più lungo periodo di pace della storia, serve per Cia un rinnovato
sforzo da parte di tutti i Paesi Ue, orientato a rafforzare il ruolo dell’Unione nei processi diplomatici. A tal
riguardo, per Cia è prioritario intervenire sulle regole di funzionamento e sui meccanismi decisionali,
attualizzando i Trattati europei, perché è cruciale superare il potere di veto da parte dei singoli Stati
all’interno del Consiglio Ue. Inoltre, sotto il profilo della proposta legislativa serve che il Parlamento
assuma un nuovo ruolo: la funzione esecutiva della Commissione Ue deve essere semplificata e
velocizzata. Si rifletta sull’allargamento a nuove politiche comuni, come nel caso degli esteri e della difesa.
“È giunta l’ora della svolta e di posizioni nette -ha dichiarato Fini-. In primo luogo, rispetto alla
guerra a un paio d’ore di volo da noi, lì dove è la Russia il Paese invasore e occupante a scapito
dell’Ucraina che ha tutto il diritto di essere parte attiva nelle trattative di pace. Cia condanna, poi, sia
l’azione terroristica di Hamas del 7 ottobre, sia la reazione spropositata di Israele nei confronti dei civili di
Gaza. La risoluzione del conflitto è solo con due Stati: Israele e Palestina, entrambi riconosciuti dalle
autorità internazionali e con pari diritti e doveri. L’Europa tuteli il multilateralismo, il ruolo delle Nazioni
Unite e la Corte internazionale; gestisca unitariamente, con il contributo della cooperazione internazionale,
le ripercussioni umanitarie delle guerre e affronti il dramma delle migrazioni con misure e progetti di
integrazione condivisi tra Paesi”.
Quanto alle guerre commerciali, continua Fini: “L’Europa riconduca la follia dei dazi Usa sul piano
della diplomazia e della negoziazione. Nel frattempo, a Bruxelles, si guardi con trasparenza all’economia
dell’Eurozona -ha continuato-. Vanno rivisti i limiti strutturali e organizzativi dell’Unione, non basteranno
politiche di riduzione dei deficit perché il Pil torni a risalire (crescita rallentata fino allo 0,1%, nel quarto
trimestre 2024)”.
CIA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE – L’Italia cresce sopra la media Ue, dello 0,7% nel 2024.
Germania, Francia, compreso il Regno Unito, con circa 23 miliardi di euro, hanno rappresentato insieme
solo che un terzo dell’export agroalimentare Made in Italy. “È Il nostro capitale per il futuro -ha detto il
presidente di Cia-, è minacciato dalla instabilità Ue e a corto di finanze, visto anche il debito nazionale, ma
risorsa, non replicabile, a vantaggio dell’Europa intera. Occorre una maggiore consapevolezza condivisa
tra gli Stati membri, a riconoscimento del valore aggiunto di ciascun Paese e in questo caso, tra l’altro,
nella sfida più ampia per la sicurezza alimentare globale, che deve posizionare l’agricoltura, e il suo
reddito, a obiettivo chiave e comune, da incentivare e non sanzionare”.
Il ruolo del cibo e, quindi, dell’agricoltura è sempre più determinante e per questo -secondo Cia-
l’Europa deve davvero cambiare passo. Le politiche restrittive, portino finalmente a una Pac che sia,
davvero, solo per chi vive di agricoltura, con attenzione alle aree interne e fragili d’Europa. Servono più
risorse economiche, ma anche più strumenti adeguati ai loro bisogni che vanno dalla semplificazione e
alla gestione del rischio, alla costruzione di una nuova transizione green a misura del comparto.