
L’era di Justin Trudeau volge al termine in Canada: il Partito Liberale ha eletto domenica l’ex banchiere centrale Mark Carney come nuovo leader e futuro primo ministro.
Una vittoria schiacciante nella corsa alla leadership
La competizione per la leadership, innescata dalle dimissioni di Trudeau a gennaio, si è conclusa con la vittoria netta di Carney, che ha ottenuto l’85,9% dei voti. Ha sconfitto l’ex ministro delle finanze Chrystia Freeland (8%), l’ex ministro Karina Gould (3,2%) e l’imprenditore Frank Baylis (3%), secondo quanto riportato dalla CBC. Tuttavia, solo 151.899 membri del partito hanno effettivamente votato, su circa 400.000 registrati, segno di un possibile scarso entusiasmo.
Con il sistema parlamentare canadese, Carney non diventa automaticamente primo ministro. Dovrà attendere che Trudeau presenti ufficialmente le sue dimissioni al governatore generale, il quale inviterà Carney a formare un nuovo governo, un processo che dovrebbe concludersi entro la prossima settimana.
Un outsider con un passato da consigliere di Trudeau
Nonostante sia stato un consigliere economico di Trudeau, Carney ha cercato di presentarsi come un outsider capace di rinnovare il Partito Liberale. Ha promesso una posizione ferma nella disputa commerciale con gli Stati Uniti e il presidente Donald Trump. Tuttavia, il leader conservatore Pierre Poilievre lo ha definito “subdolo”, sostenendo che la sua politica economica e ambientale sarebbe un’estensione delle fallimentari iniziative dell’era Trudeau.
Un primo ministro senza esperienza elettorale
Carney non è mai stato eletto a nessuna carica pubblica, fatto inedito per un primo ministro canadese. Nonostante ciò, ha avuto un ruolo di rilievo nella politica nazionale e internazionale per quasi due decenni. Fu nominato governatore della Banca del Canada durante la crisi finanziaria del 2008 e successivamente divenne il primo non britannico a guidare la Banca d’Inghilterra nel 2013. Durante il suo mandato, venne criticato per le sue previsioni catastrofiche sulle conseguenze della Brexit.
Un sostenitore delle restrizioni e dell’agenda verde
Durante la pandemia, Carney ha consigliato sia il governo di Boris Johnson che quello di Trudeau, entrambi noti per aver imposto severe restrizioni. Ha anche condannato la protesta del “Freedom Convoy” contro gli obblighi vaccinali, definendola “sedizione” e chiedendo punizioni severe per i finanziatori del movimento.
Carney è stato inoltre in prima linea nell’agenda climatica globale, ricoprendo il ruolo di inviato speciale delle Nazioni Unite per il clima e guidando la Net Zero Banking Alliance. Tuttavia, l’iniziativa ha subito battute d’arresto dopo che alcune delle principali banche americane, tra cui JP Morgan, si sono ritirate a seguito della rielezione di Donald Trump.
Prospettive politiche e sfide future
Mentre Carney e i liberali cercano di rilanciare il governo, i conservatori continuano a dominare nei sondaggi. La prossima data elettorale è fissata per ottobre, ma il governo liberale è in minoranza, e l’opposizione potrebbe forzare elezioni anticipate con un voto di sfiducia. Questo scenario potrebbe rendere Carney uno dei primi ministri con il mandato più breve nella storia canadese.
Le principali battaglie politiche saranno incentrate sulle politiche fiscali e ambientali. Il leader conservatore Poilievre ha già ribattezzato Carney “Carbon Tax Carney”, accusandolo di voler spingere le aziende a lasciare il Canada per gli Stati Uniti.
Secondo il tracker elettorale della CBC, i conservatori hanno il 51% di probabilità di ottenere la maggioranza assoluta e il 31% di vincere il maggior numero di seggi senza raggiungere la maggioranza. I liberali, invece, hanno solo il 4% di probabilità di ottenere la maggioranza e il 14% di guidare un governo di minoranza.
Con il futuro politico del Canada in bilico, Carney si trova di fronte alla sfida di convincere l’elettorato di essere l’uomo giusto per risollevare il Partito Liberale e guidare il paese.