
Alla fine Giorgia Meloni ha partecipato in videocollegamento alla Conservative Political Action Conference (CPAC) a Washington affermando che sotto il suo governo l’Italia sta meglio grazie alle politiche adottate, con un’occupazione record, crescita economica e una riduzione del 60% dei flussi migratori. A nulla sono valse le richieste di non affiancarsi alle dichiarazioni antidemocratiche di Vance sull’Europa e al saluto nazista di Bannon come pure agli insulti di Trump a Zelensky definito “comico mediocre e dittatore senza elezioni”. Meloni noncurante dei suggerimenti ha rilanciato marcando l’importanza dell’alleanza tra Stati Uniti ed Europa e affermando che “senza l’America non c’è l’Occidente”. Ha inoltre espresso fiducia nel Presidente Donald Trump, definendolo “forte ed efficace”, e ha ribadito che, nonostante le speranze degli avversari, Trump non si allontanerà dall’Europa. Poi ricordando le promesse fatte al leader ucraino “sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare alla legittima difesa dell’Ucraina e al popolo ucraino, per mettere Kiev nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura” Meloni ha elogiato il popolo ucraino come “orgoglioso” e impegnato nella lotta per la libertà contro un “aggressore brutale”, sostenendo la necessità di costruire una pace giusta e duratura attraverso il contributo di tutti e con leadership forti, aggiungendo che con Trump alla guida non si assisterà mai più a disastri come quello in Afghanistan. Non una parola è stata spesa però sull’incontro a Riad per discutere il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina clamorosamente realizzato escludendo Zelensky e l’Unione Europea. Sembra proprio frettolosa di voler dimenticare i tempi delle carezza sulla testa del presidente democratico Biden perché ora la situazione impone un rapido trasformismo a motosega e viaggi nella notte se vuole sperare di provare a diventare il “ponte” d’Occidente. Lo dichiara l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica.
