
(AGENPARL) – ven 21 febbraio 2025 *Ennesimo caso di malasanità all’ASL Napoli 3 Sud, condito da
malagiustizia: Giovanna Bifulco morta per errori medici, ora si chiedono
nuove indagini!*
*Gli avvocati dello Studio Associati Maior denunciano: “Errori medici gravi
e ripetuti hanno privato Giovanna Bifulco delle sue chance di
sopravvivenza”*
Lo Studio Associati Maior, rappresentato dagli avvocati Pierlorenzo
Catalano, Michele Francesco Sorrentino e Filippo Castaldo, con il supporto
del medico legale Dott. Marcello Lorello, denuncia con fermezza la tragica
vicenda che ha portato alla morte della Sig.ra Giovanna Bifulco Accardi. La
donna, appena quarantenne e in perfetta salute, è deceduta il 3 febbraio
2004 a causa di una catena di omissioni e negligenze mediche che le hanno
negato cure adeguate. Giovanna Bifulco iniziò ad accusare vomito e diarrea
il 31 gennaio 2004. Nonostante il rapido peggioramento delle sue
condizioni, i medici coinvolti si limitarono a prescrizioni telefoniche e
somministrazioni di farmaci inadeguati, senza mai visitarla. Nessuno, dal
medico curante alla guardia medica, dispose un ricovero ospedaliero o
effettuò accertamenti clinici approfonditi. Il 3 febbraio 2004, alle ore
13:00, Giovanna manifestò gravi sintomi di sofferenza respiratoria e,
quando arrivò il 118, era ormai troppo tardi. Trasportata presso la clinica
Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, vi giunse già priva di vita.
Il procedimento penale avviato in seguito al decesso evidenziò, tramite la
Consulenza Tecnica disposta dalla Procura, gravissime omissioni mediche,
tra cui l’assenza di visite adeguate e la prescrizione di farmaci senza un
corretto inquadramento clinico. Tuttavia, nonostante queste chiare censure,
il caso venne archiviato attribuendo la morte della donna a una
“complicanza virale imprevedibile”. I familiari di Giovanna Bifulco,
ritenendo ingiusta questa decisione, hanno intrapreso un’azione civile per
ottenere giustizia. Anche in questa sede, il CTU nominato dal Tribunale ha
confermato le gravi negligenze mediche, riconoscendo che “i mancati
controlli dei sanitari hanno determinato il non riconoscimento della
gravità del caso clinico”. Eppure, con una contraddizione inspiegabile, si
è concluso che tali omissioni non avrebbero comunque potuto evitare la
morte della paziente. Il Tribunale di Nola ha quindi rigettato la domanda
attorea, e tale decisione è stata confermata sia in Appello che in
Cassazione. Gli avvocati dello Studio Associati Maior, insieme al medico
legale Dott. Marcello Lorello, chiedono con forza la riapertura delle
indagini per accertare finalmente le responsabilità di chi, con condotte
omissive e negligenti, ha negato a Giovanna Bifulco la possibilità di
ricevere cure adeguate. “È inaccettabile che errori medici così evidenti
siano stati minimizzati, impedendo l’accertamento delle dovute
responsabilità” denunciano i legali. Oltre alla denuncia/querela già
depositata per la riapertura delle indagini, i familiari di Giovanna
Bifulco hanno avviato un’azione di sensibilizzazione istituzionale affinché
tragedie simili non restino impunite. I sindaci dei Comuni coinvolti hanno
espresso la loro vicinanza alla famiglia e si stanno valutando azioni
congiunte per garantire finalmente giustizia.
Ufficio Stampa
Nicola Arpaia