
Negli ultimi mesi, il Grande Oriente d’Italia (GOI) è al centro di un acceso dibattito pubblico, amplificato da inchieste giornalistiche che sollevano gravi interrogativi sulla trasparenza e la legalità nella massoneria italiana. La mancanza di calendarizzazione dell’audizione richiesta in Commissione Antimafia è motivo di crescente sospetto e preoccupazione, portando alla luce la necessità di un’azione chiara e incisiva da parte delle istituzioni.
Agenparl ha recentemente pubblicato inchieste che pongono in evidenza il caso della loggia Flos Mundi, formalmente legata alla Sovereign Grand Lodge of Malta (SGLoM). Questo episodio esemplifica la complessità e le opacità che circondano la Massoneria in Italia, alimentando dubbi sulla regolarità delle operazioni legate a tali logge e sui loro legami con ambienti poco chiari.
In aggiunta, articoli pubblicati da testate come Il Sole 24 Ore e The Maltese Herald denunciano l’emergere di logge maltesi come strumenti per operazioni ambigue, coinvolgendo rappresentanti sia italiani che stranieri. Questi riscontri suggeriscono un’inquietante possibilità di infiltrazione di attività illecite nella Massoneria, un tema che non può essere trascurato dal punto di vista della sicurezza pubblica.
La posizione attuale del GOI, guidata dal Gran Maestro Stefano Bisi, non ha fornito né chiarimenti esaustivi né avviato iniziative concrete per favorire l’audizione in Commissione Antimafia. Tale assenza di trasparenza mina la credibilità dell’intera obbedienza massonica e alimenta il sospetto di un intento di occultamento di problematiche interne.
In questo contesto, si fa sempre più concreta l’ipotesi di commissariare il Grande Oriente d’Italia. Un commissariamento potrebbe assicurare un’indagine approfondita su gestione interna e rapporti con logge estere non riconosciute, affrontando problematiche quali la presenza di soggetti espulsi da altre obbedienze e l’assenza di controlli sugli affiliati.
È cruciale che la Commissione Antimafia agisca senza indugi e calendarizzi l’audizione sul GOI e sulle logge transnazionali. La Massoneria italiana deve necessariamente operare in un contesto di piena trasparenza, evitando zone d’ombra che possano compromettere la sua reputazione e legittimità.
L’Italia merita chiarezza su queste vicende e il cittadino ha il diritto di aspettarsi una risposta dalle istituzioni. È giunto il momento di superare le dichiarazioni evasive e intraprendere un’azione risoluta per ristabilire la fiducia nel sistema massonico e garantire il rispetto della legge e delle tradizioni storiche.