
(AGENPARL) – ven 14 febbraio 2025 Cormorano, acquacoltura estensiva e specie aliene. Cisint (Lega) scrive al Gruppo di lavoro Acquacoltura e pesca del Copa-Cogeca
Monfalcone, 14 feb – “Tre proposte importanti che toccano direttamente il mondo della pesca e dell’acquacoltura europea ma anche il mantenimento degli habitat, la tutela della biodiversità e degli equilibri ecologici, in linea, peraltro, con alcuni degli indirizzi europei già approvati dalla Commissione e inseriti nei punti chiave di strategie europee come la Biodiversity Strategy.Proprio per questo ho inteso sottoporre all’attenzione del Gruppo di lavoro Acquacolture and Fisheries del Copa-Cogeca di Bruxelles le mie proposte, così da poter consentire l’avvio di un iter condiviso per la risoluzione di alcune delle principali problematiche che oggi gravano pesantemente sul settore della pesca e dell’acquacoltura, sia italiana che europea” dichiara l’eurodeputato Anna Cisint (Lega).
“I tre punti riguardano nello specifico, la modifica dello status di protezione della specie cormorano (Phalacrocorax carbo sinensis) declassando la specie all’interno della Direttiva Uccelli 409/79/CEE a seguito dell’esplosione demografica che le popolazioni europee di cormorano maggiore hanno avuto negli ultimi decenni, agendo in maniera analoga a quanto fatto per il lupo. Spostando la specie dall’annex I all’annex II1 della citata Direttiva, gli Stati membri potrebbero regolamentarne il prelievo in ambito venatorio, considerato che, le deroghe per il prelievo straordinario, che restano inapplicate o applicate in modo disomogeneo e comunque insufficiente. La previsione di un contributo annuale per l’attività di acquacoltura estensiva, calcolato in base alla superficie, tramite la creazione di un pilastro di finanziamento dedicato, in maniera analoga a quanto stabilito dalla PAC per gli agricoltori; le difficoltà legate ai lunghi tempi di crescita del pesce allevato in forma estensiva, la predazione naturale, le patologie e i cambiamenti climatici, amplificano i propri effetti in un’ambiente non soggetto al controllo diretto da parte dell’uomo a cui si aggiunge la competitività del mercato e la scarsa conservabilità della materia prima, che stanno portando all’abbandono di molti allevamenti estensivi, determinanti anche, per la tutela della biodiversità a livello di specie e habitat Natura 2000. Infine, chiediamo la redazione di un Regolamento Ue per la lotta alle specie alloctone invasive, allo scopo che gli Stati membri si impegnino coerentemente ed in maniera efficace, per la tutela della propria biodiversità e delle specie autoctone, ivi comprese quelle di interesse economico–commerciale, come le innumerevoli specie ittiche che popolano le acque dolci e salate dei nostri bacini. È urgente e quanto mai necessario che le nuove disposizioni individuino le specie alloctone come emergenza prioritaria, rendendo ogni cittadino o portatore di interessi partecipe, al fine di far prevalere il parametro di urgenza rispetto a quello di tutela, ascrivibile alle specie selvatiche, tutelate da norme nazionali o regionali che precludono le possibilità di agire in tempi celeri ed efficaci”.