
(AGENPARL) – mer 29 gennaio 2025 Anno Accademico 2024-2025.
11° RAPPORTO NAZIONALE FEDERCONSUMATORI SUI COSTI DEGLI ATENEI ITALIANI
Come ogni anno, l’O.N.F – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in collaborazione con Fondazione
Isscon, ha monitorato i costi che le famiglie italiane sostengono per consentire ai ragazzi di svolgere gli studi
universitari, calcolando le tasse applicate dai principali atenei del nostro Paese.
1. La selezione delle Università
Per ottenere dati omogenei e che soprattutto fossero confrontabili con le rilevazioni svolte negli anni scorsi,
anche per l’anno accademico 2024/2025 è stato mantenuto il campione di riferimento utilizzato nelle
precedenti indagini. Per ciascuna delle tre macroaree geografiche italiane (Nord, Centro e Sud), sono state
esaminate le due maggiori università delle tre regioni che in ciascuna zona contano il maggior numero di
studenti: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
2. Le fasce di reddito di riferimento
Gli atenei stabiliscono l’ammontare delle tasse dovute applicando metodologie e criteri che variano da
un’università all’altra; tuttavia, la condizione economica dello studente costituisce sempre il principale
parametro di riferimento per il calcolo dei contributi. Così come è stata mantenuta la selezione degli atenei,
per ragioni di omogeneità anche per il calcolo dei costi medi è stata impiegata la medesima metodologia
adottata in precedenza: a titolo esemplificativo, sono state considerate cinque fasce di reddito I.S.E.E.
standard (v. Tabella 1), calcolando l’importo previsto per ciascuna fascia.
Tabella 1
Prima fascia
Seconda fascia
Terza fascia
Quarta fascia
Quinta fascia
I.S.E.E. fino a
6.000
I.S.E.E. fino a
10.000
I.S.E.E. fino a
20.000
I.S.E.E. fino a
30.000
Importo massimo
3. Borse di studio e agevolazioni per merito
Ovvie ragioni di ordine pratico non hanno consentito di calcolare in questa indagine, così come nelle
precedenti, sconti e riduzioni per merito e borse di studio. È comunque opportuno precisare che tali
agevolazioni sono in vigore nella maggior parte degli Atenei.
4. Agevolazioni per reddito (No tax area)
Nella Legge di Bilancio varata nel 2017 sono state inserite specifiche disposizioni relative proprio alla
contribuzione universitarie. Il provvedimento, con i successivi aggiornamenti, ha attivato rilevanti
agevolazioni destinate agli studenti a basso reddito e agli studenti meritevoli. In particolare, ha introdotto
una agevolazione per gli iscritti che presentano un ISEE inferiore a 22.000 euro che permette loro di essere
esonerati dal pagamento delle tasse universitarie (devono corrispondere solo la tassa regionale e l’imposta
di bollo), mentre per i nuclei familiari con ISEE compreso tra 22.000 e 30.000 euro è prevista una riduzione
delle tasse.
In questo senso, è opportuno rilevare che molti atenei hanno innalzato il livello di reddito interessato dalla
no tax area, in alcuni casi anche del 30%, agevolando così ulteriormente gli studenti e incentivandoli a
iscriversi.
5. Evidenze principali
Le agevolazioni di cui al precedente paragrafo hanno fatto sì che gli importi previsti per le prime tre fasce di
reddito siano in un certo modo livellati e che gli importi medi siano molto vicini tra loro. Le differenze che si
riscontrano sono riconducibili alle diverse tasse per il diritto allo studio – che in base a quanto stabilito dalle
singole Regioni vanno mediamente da 120,00 a 160,00 euro – nonché ai diversi limiti di ISEE previsti per
rientrare nella “no tax area”. A tale proposito è opportuno specificare che alcune Regioni prevedono che
anche l’importo dell’imposta sia determinato in base alla condizione economica, sempre all’interno delle
suindicate cifre.
Per quanto riguarda gli importi massimi, le università del Nord Italia risultano ancora una volta più onerose
rispetto alle altre: le cifre superano del 28% l’importo massimo medio rilevato negli atenei del Sud Italia e
quasi del 15% quello delle università del Centro.
6. Gli atenei più cari
Nel presente rapporto, come anche nelle precedenti rilevazioni, gli atenei lombardi si confermano quelli in
cui la tassazione risulta più elevata. Prendendo in considerazione gli importi massimi, l’Università di Pavia,
che da qualche anno detiene il primato di ateneo più caro (tra quelli monitorati), stavolta viene scavalcata
dall’Università di Milano dove l’importo massimo medio da corrispondere è di 3.808,56 euro (3.360,00 euro
per le facoltà umanistiche e 4.257,12 euro per i corsi di laurea dell’area scientifica). Seconda classificata,
appunto, l’Università di Pavia (3.343,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.141,00 euro per quelle
scientifiche). Seguono l’Università del Salento (3.000,00 euro sia per le facoltà umanistiche che per quelle
scientifiche), l’università degli studi di Torino (2.966,00 euro sia per le facoltà umanistiche che per quelle
scientifiche) e La Sapienza di Roma (2.424,00 euro per le facoltà scientifiche).
In alcune università è prevista l’applicazione di importi differenti a seconda della tipologia di corso di laurea
scelta dallo studente, in particolare con una distinzione tra facoltà umanistiche e facoltà scientifiche. Negli
atenei in cui è in vigore questo sistema di calcolo, i corsi di studio riconducibili all’area umanistica risultano
economicamente meno onerosi rispetto a quelli di area scientifica: uno studente della Facoltà di Matematica,
ad esempio, paga mediamente tra +0,51% e +4,74% rispetto ad un collega di Lettere e Filosofia, a seconda
della fascia di reddito di appartenenza.
7. Studiare in Europa: opportunità di formazione universitaria gratuita e borse di studio per studenti
internazionali
In Europa, diverse nazioni offrono l’opportunità di studiare gratuitamente nelle università pubbliche, con un
modello educativo che mira a garantire un’istruzione accessibile a tutti. Paesi come la Germania e le nazioni
scandinave si distinguono per la loro politica di assenza di tasse universitarie, permettendo agli studenti di
ogni nazionalità di accedere ai corsi di laurea senza un onere finanziario significativo.
In Germania, la maggior parte delle università pubbliche non prevede tasse universitarie, richiedendo solo
una piccola tassa nominale di amministrazione, oscillante tra i 150 e i 250 euro.
In Austria gli studenti provenienti dall’Unione Europea possono accedere agli studi senza pagare tasse. In
Norvegia, l’istruzione universitaria è gratuita per tutti, sebbene il costo della vita possa risultare elevato.
Interessante notare che, sebbene la maggior parte dei programmi sia in lingua locale, sono sempre più
comuni i corsi di master e dottorato in inglese, nei quali continuano a valere le politiche di gratuità.
La Finlandia ha implementato dal 2017 la tassa universitaria per gli studenti non UE per i corsi di laurea
triennale e magistrale, ma i programmi di dottorato restano gratuiti. Anche in Islanda, le università pubbliche
non applicano tasse universitarie, limitandosi a una tassa di iscrizione annuale.
Un’incredibile opportunità per gli studenti è offerta dall’Erasmus Mundus Joint Master’s Degree, che
consente di studiare in diverse università di vari Paesi. Il programma, che dura da 12 a 24 mesi, copre la
maggior parte delle spese inclusi i costi delle tasse universitarie e le spese di soggiorno, culminando con
l’assegnazione di un titolo congiunto o di più titoli.
In aggiunta a queste opportunità, i governi europei offrono diverse borse di studio per facilitare lo studio
all’estero. Tra le più rinomate ci sono le Swiss Government Excellence Scholarships e le borse di studio Ares
del Belgio, entrambe dedicate a studenti internazionali interessati a corsi di laurea triennale e magistrale.
In Asia, il Giappone ha attivato il programma Japanese Government Scholarship Program per attrarre studenti
internazionali, coprendo le tasse universitarie e fornendo un’indennità mensile. Allo stesso modo, l’Australia
offre borse di studio attraverso l’Australian Government Research Training Program, che finanzia master e
dottorati.
Infine, in Nord America, il Vanier Canada Graduate Scholarship Program fornisce un sostegno economico
sostanziale per studenti di dottorato presso le migliori università canadesi, con borse di studio di 50.000
dollari all’anno.
Gli studenti hanno anche accesso a corsi online gratuiti offerti da prestigiose università. Piattaforme come
Eduopen, France Université Numérique e l’Università virtuale della Baviera rendono disponibile un’ampia
gamma di corsi, in modo da garantire a chiunque la possibilità di proseguire il proprio apprendimento, senza
confini geografici.
Queste iniziative dimostrano un impegno collettivo per l’istruzione superiore e rappresentano
un’opportunità unica per gli studenti di accrescere le proprie competenze e il proprio bagaglio culturale in un
contesto internazionale.
8.Università Online: costo dell’iscrizione e spese da affrontare
Nel contesto dell’istruzione superiore, l’università telematica sta emergendo come un’alternativa sempre più
popolare rispetto agli istituti tradizionali.
Vista la rilevanza assunta nel settore dell’istruzione terziaria dagli Atenei telematici, per la prima volta questo
rapporto integra anche una sezione dedicata specificamente ad essi. Considerate le loro peculiarità, per
questa specifica sezione l’O.N.F. si avvale dei dati rilevati dall’Osservatorio sulle Università Telematiche di
AteneiOnline.it, il servizio di orientamento e immatricolazione che accompagna gli studenti nella costruzione
del percorso formativo presso le Università Telematiche riconosciute dal MUR.
Le Università Telematiche sono istituti riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca autorizzati ad
erogare Corsi di Laurea, Master e Corsi di Formazioni (e relativi titoli) a cui viene riconosciuto lo stesso valore
di quelli rilasciati dalle Università di tipo tradizionale. Al fine di evitare di imbattersi in istituzioni non in
possesso dei necessari requisiti, è bene ricordare che le Università Telematiche riconosciute dal MUR
autorizzate a operare in Italia sono 11, ed esiste un apposito elenco delle università online riconosciute.
La crescita delle università telematiche è testimoniata dai dati che mostrano un aumento, anno dopo anno,
del numero degli iscritti – che è arrivato a superare il 10% della popolazione universitaria totale:
Anno Accademico
Iscritti alle Università Telematiche (fonte: USTAT)
2019/20
140.000
2020/21
184.958
2021/22
205.217
2022/23
251.017
2023/24
265.831
Anche un percorso di studio online, sebbene permetta di risparmiare su costi di trasporto o affitto, comporta
delle spese che è fondamentale considerare per una pianificazione economica consapevole.
Per valutare il costo complessivo di un’università online, bisogna tenere in considerazione le seguenti voci di
spesa:
1. Retta annuale: la retta per l’iscrizione a un corso di laurea online, a differenza dell’università tradizionale,
non varia in base all’ISEE. Tuttavia, i principali atenei prevedono una serie di agevolazioni, che verranno
esaminate più avanti.
2. Tassa regionale: questa tassa varia a seconda della regione in cui ha sede l’università, attestandosi
mediamente intorno ai 140 euro.
3. Tassa d’esame: alcuni atenei prevedono una tassa d’esame, che può arrivare fino a 150 euro per ogni Anno
Accademico. In alcuni casi, il pagamento è richiesto per ogni singolo esame sostenuto.
4. Materiale didattico: in genere, le spese per il materiale didattico sono ridotte, dato che gran parte dei
contenuti è disponibile online, limitando l’acquisto di libri di testo a pochi casi.
In termini economici, è possibile stimare che i costi mensili per un’università telematica oscillino tra 200 e
400 euro, considerando tutte le spese sopra elencate.
Di seguito i costi rilevati dall’Osservatorio Federconsumatori in collaborazione con Fondazione Isscon per
frequentare un anno presso un’università telematica, prendendo in considerazione i listini ordinari, presenti
sui siti degli atenei.
UNIVERSITA’ TELEMATICHE
PEGASO
ECAMPUS
UNICUSANO
UNINETTUNO
SAN RAFFAELE
UNIMARCONI
MEDIA
TRIENNALE
2024-2025
3.600,00
4.290,00
3.434,00
2.000,00
2.840,00
2.250,00
3.069,00
MAGISTRALE
2024-2025
3.600,00
4.290,00
3.434,00
2.200,00
2.840,00
2.250,00
3.102,33
I dati rivelano che i costi delle lauree online, sia triennali che magistrali, in assenza di convenzioni,
agevolazioni e sconti, oscillano tra i 2.000 e i 4.290 euro all’anno, a seconda del corso di studi scelto. A questo
si aggiungono spese accessorie come le tasse di segreteria e la tassa regionale per il diritto allo studio. A
differenza delle università tradizionali, dove le rette possono variare in base all’ISEE, nelle università
telematiche i costi sono fissi.
Di seguito, invece, nello specifico i costi medi annui
telematiche italiane:
Ateneo
corrisposti dagli studenti delle principali università
Costo medio annuale di adesione*
(Fonte: AteneiOnline.it)
Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza
1.337 €
Università degli Studi Guglielmo Marconi
2.030 €
Università Telematica Internazionale Uninettuno
2.100 €
Università Telematica “Leonardo da Vinci”
2.200 €
Università Mercatorum
2.227 €
Università Telematica Pegaso
2.383 €
Università San Raffaele Roma
2.472 €
Università eCampus
2.711 €
Università Telematica Giustino Fortunato
3.000 €
Università Niccolò Cusano
Università Telematica degli Studi IUL
*Il costo medio annuo di adesione è il risultato della spesa corrisposta dagli studenti che nell’ultimo anno si sono iscritti alle Università
Telematiche tramite il servizio di orientamento di AteneiOnline e che, dove previsto, hanno usufruito delle agevolazioni previste dalle
stesse Università.
I dati sulla spesa effettiva rilevano costi delle lauree online, sia triennali che magistrali, tra i 1.500 e i 3.000
euro all’anno, a seconda del corso di studi scelto. Come anticipato, molti atenei offrono agevolazioni
economiche per diverse categorie, tra cui ad esempio giovani (in alcuni atenei tra i 17 e i 21 anni, in altri fino
a 25 anni), donne in gravidanza, membri delle Forze Armate, nonché aderenti a sindacati e alle associazioni
di categoria, e dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Queste sono, nello specifico, le principali agevolazioni economiche disponibili presso le università
telematiche e le relative rette annuali:
Categoria
Retta Agevolata
Giovani Under 26
da 850 € (Unitelma)
Appartenenti Forze Armate e Familiari
da 1.500 € (Unimarconi)
Donne in dolce attesa
da 1.800 € (Mercatorum)
Neo-Genitori
da 1.800 € (Unipegaso)
Dipendenti Pubblica Amministrazione
da 1.680 € (Unitelma)
Docenti e Personale ATA
da 2.020 € (Unimarconi)
Studenti con disabilità tra 45 e 66%
da 1.500 € (San Raffaele)
Studenti con disabilità maggiore del 66%
esonero totale dalla retta (eCampus)
Da considerare che uno dei vantaggi delle università telematiche è il costo contenuto delle spese indirette,
come – specialmente nel caso dei fuorisede – trasporto, alloggio e pasti, tutte voci di spesa che gli studenti
delle università tradizionali devono considerare e che non coinvolgono invece chi studia presso un ateneo
telematico.
10.Supporto per studenti con disabilità e DSA nelle università telematiche
In merito al supporto per studenti con disabilità e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), è importante
chiarire che, mentre la disabilità è formalmente riconosciuta dall’articolo 3 della legge 104 del 1992, i DSA
non rientrano tra i fattori che definiscono una disabilità secondo la legge (salvo che non siano presenti altri
fattori). Tuttavia, gli studenti con DSA sono stati riconosciuti come una categoria specifica dalla legge 170 del
2011.
Nel contesto scolastico, le istituzioni sono obbligate a fornire un insegnante di sostegno per studenti disabili,
mentre non hanno lo stesso obbligo con gli studenti affetti da DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). A
livello universitario, entrambi i gruppi possono usufruire di sportelli di supporto, tutor dedicati e adattamenti
durante gli esami.
In alcuni casi, gli studenti disabili possono beneficiare di esoneri dal pagamento delle tasse universitarie,
mentre per gli studenti con DSA sono disponibili agevolazioni. Tali opportunità sono offerte sia dalle
università tradizionali che dagli atenei online.
Secondo una ricerca dell’ANVUR relativa all’Anno Accademico 2019/20, erano iscritti 36.816 studenti con
disabilità o DSA, rappresentando il 2% del totale degli studenti universitari. Questo numero è in crescita
costante, con una composizione di studenti disabili maggiore del 66% e il 44% affetto da DSA.
Particolarmente interessante è l’analisi delle università telematiche, dove l’incidenza di studenti con
disabilità e DSA è del 2,2%, superiore rispetto alle università tradizionali. In particolare, il 54,6% degli studenti
con disabilità nelle università telematiche ha una disabilità maggiore del 66% (elaborazione di AteneiOnline.it
su Dati Anvur).
Vi è da notare, inoltre, che il tasso di laurea per studenti con disabilità e DSA nelle università telematiche è
superiore del 60% rispetto a quello delle università tradizionali
11. Università telematiche: novità in vista.
Il recente Decreto Bernini prospetta alcuni cambiamenti importanti, soprattutto in tema di università
telematiche, che saranno recepite dall’anno accademico 2025-2026.
Le principali novità riguardano:
L’obbligo di frequentare almeno il 20% delle lezioni in modalità non registrata, cioè lo studente sarà
obbligato a seguire almeno il 20% delle lezioni in modalità sincrona frontale a distanza.
Altra importantissima novità riguarda gli esami. Alla luce dell’emergenza Covid, gli esami delle
Università Telematiche erano stati tradotti interamente in modalità online. Ora, il Decreto Bernini
invita gli atenei a ritornare agli esami in presenza all’interno delle sedi previste. Su tale punto vi è
ancora qualche elemento di incertezza, anche il Ministero e gli enti predisposti, infatti, riconoscono
come gli esami online siano una prassi ormai assodata anche in altri Paesi Europei, per questo
l’orientamento sembra essere quello di non dismettere totalmente tale modalità, ma di metterla
momentaneamente da parte. L’obbligo degli esami in presenza prevede, in ogni caso, delle deroghe
per gli studenti che presentano patologie specifiche e documentate, o che si trovano in situazioni a
carattere emergenziale, come le alluvioni.
Il Decreto prevede altresì un nuovo sistema di valutazione che non si articola più in una singola prova
finale, ma prevede prove intermedie, partecipazione alle attività online e prova finale in presenza
come conclusione del processo valutativo.
Infine, il Decreto dispone dei limiti in merito alla regolamentazione didattica. Per le facoltà
scientifiche, il numero massimo di studenti per classe potrà essere di 150-200, mentre per
quelle umanistiche sale fino a 500 studenti. Novità anche per il rapporto docenti-studenti: per l’area
scientifica, ci dovrà essere un docente ogni 150 studenti, mentre per le discipline umanistiche, uno
ogni 200 studenti.
La riforma distingue chiaramente gli atenei tradizionali da quelli telematici in relazione alla modalità
di erogazione dei corsi. Le università tradizionali avranno la possibilità di offrire corsi in tutte le
modalità, le università online potranno proporre esclusivamente corsi principalmente o totalmente
a distanza. Per i corsi misti, sarà necessaria una collaborazione con le università tradizionali.
Nella norma viene delineata anche la funzione tutoraggio. I tutor dovranno essere preparati nella
materia e formati specificamente anche per la didattica online, per garantire agli studenti un
supporto continuo e qualificato.
Tabella costi rette atenei 2024/2025
REGIONE
UNIVERSITA’
Facoltà
1° fascia
2° fascia
10000
3° fascia
20000
4° fascia
30000
5° fascia
massimo
CAMPANIA
FEDERICO II
Umanistiche
141,50
141,50
136,00
136,00
1923,00
Scientifiche
141,50
141,50
136,00
136,00
1923,00
MEDIA
141,50
141,50
136,00
136,00
1923,00
Umanistiche
141,50
141,50
141,50
162,50
1620,00
Scientifiche
141,50
141,50
141,50
162,50
1620,00
MEDIA
141,50
141,50
141,50
162,50
1620,00
141,50
141,50
141,50
152,50
1771,50
Umanistiche
156,00
156,00
141,50
724,00
2821,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
818,00
2924,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
771,00
2872,50
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
628,00
2426,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
628,00
2426,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
628,00
2426,00
156,00
156,00
156,00
700,00
2649,25
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
156,00
3360,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
156,00
4257,12
MEDIA
156,00
156,00
156,00
156,00
3808,56
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
551,00
3343,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
649,00
4141,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
600,00
3742,00
156,00
156,00
156,00
378,00
3775,25
Umanistiche
161,00
161,00
161,00
481,00
2601,00
Scientifiche
161,00
161,00
161,00
481,00
2601,00
MEDIA
161,00
161,00
161,00
481,00
2601,00
Umanistiche
196,00
196,00
196,00
609,00
2966,00
Scientifiche
196,00
196,00
196,00
609,00
2966,00
MEDIA
196,00
196,00
196,00
609,00
2966,00
178,50
178,50
178,50
545,00
2783,50
Umanistiche
159,00
159,00
159,00
1418,11
2330,00
Scientifiche
159,00
159,00
159,00
1418,11
2330,00
MEDIA
159,00
159,00
159,00
1418,11
2330,00
Umanistiche
136,00
136,00
136,00
1070,37
3000,00
Scientifiche
136,00
136,00
136,00
1070,37
3000,00
MEDIA
136,00
136,00
136,00
1070,37
3000,00
147,50
147,50
147,50
1244,00
2665,00
SALERNO
MEDIA REG.
LAZIO
LA SAPIENZA
TORVERGAT
MEDIA REG.
LOMBARDIA
MILANO
PAVIA
MEDIA REG.
PIEMONTE
POLITECNICO
TORINO
MEDIA REG.
PUGLIA
SALENTO
MEDIA REG.
no tax area ISEE fino a 30.000
no tax area ISEE fino a 30.000
no tax area ISEE fino a 24.000
no tax area ISEE fino a 26.000
no tax area ISEE fino a 30.000
no tax area ISEE fino a 23.000
no tax area ISEE fino a 26.500
no tax area ISEE fino a 26.000
no tax area ISEE fino a 26.000
no tax area ISEE fino a 25.000
SICILIA
CATANIA
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
560,00
2150,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
560,00
2150,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
560,00
2150,00
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
1187,00
2600,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
1285,00
2838,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
1236,00
2719,00
156,00
156,00
156,00
876,00
2434,50
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
525,00
2686,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
525,00
2686,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
525,00
2686,00
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
691,00
2900,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
691,00
2900,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
691,00
2900,00
156,00
156,00
156,00
608,00
2793,00
Umanistiche
165,00
170,33
184,48
199,72
2902,00
Scientifiche
165,00
170,33
184,48
199,72
2902,00
MEDIA
165,00
170,33
184,48
199,72
2902,00
Umanistiche
200,00
200,00
200,00
1271,00
1602,00
Scientifiche
200,00
200,00
200,00
1271,00
1602,00
MEDIA
200,00
200,00
200,00
1271,00
1602,00
182,50
185,16
192,24
735,36
2252,00
Umanistiche
157,04
157,04
157,04
1707,04
2197,04
Scientifiche
157,04
157,04
157,04
1707,04
2197,04
MEDIA
157,04
157,04
157,04
1707,04
2197,04
Umanistiche
156,00
156,00
156,00
606,00
2106,00
Scientifiche
156,00
156,00
156,00
726,00
2226,00
MEDIA
156,00
156,00
156,00
666,00
2252,00
156,50
156,50
156,50
1186,50
2224,50
Media Facoltà Umanistiche
150,58
150,86
158,92
704,60
2529,61
Media Facoltà Scientifiche
150,58
150,86
159,72
727,37
2649,40
MEDIA NAZIONALE
158,94
159,24
160,03
713,93
2594,28
PALERMO
MEDIA REG.
TOSCANA
FIRENZE
MEDIA REG.
VENETO
PADOVA
VERONA
MEDIA REG.
EMILIA
ROMAGNA
BOLOGNA
PARMA
MEDIA REG.
Media 1
fascia
Media 2
fascia
Media 3
fascia
Media 4
fascia
Media 5
fascia
172,33
173,22
175,58
552,79
2936,92
Centro
156,17
156,17
156,17
831,50
2555,58
148,33
148,33
148,33
757,50
2290,33
no tax area ISEE fino a 22.000
no tax area ISEE fino a 25.000
no tax area ISEE fino a 26.000
no tax area ISEE fino a 24.000
no tax area ISEE fino a 30.000
no tax area ISEE fino a 27.000
no tax area ISEE fino a 27.000
no tax area ISEE fino a 27.000
1 fascia
2 fascia
3 fascia
4 fascia
5 fascia
MEDIA NAZIONALE 2021-22
153,93
153,93
154,67
817,73
2613,36
MEDIA NAZIONALE 2023-24
153,87
154,45
155,94
805,64
2655,66
MEDIA NAZIONALE 2024-25
158,94
159,24
160,03
713,93
2594,28
Variazione 2023/2024-25
3,29%
3,10%
2,62%
-11,38%
-2,31%