
Come già detto ieri, il dovere di un ministro è rispondere con fatti concreti.
Ho già ricordato alla Camera tutti gli episodi che hanno indotto il gruppo FS a presentare un esposto alle autorità e ho sottolineato alcuni episodi oggettivamente sconcertanti come la presenza di un uomo nel momento in cui sono stati gravemente danneggiati degli impianti a Milano, dando vita al famoso sabato nero.
Elenco sinteticamente alcuni episodi: il 28 novembre 2024, alle prime ore del mattino, incendio doloso nella sede legale di Italferr S.p.A. – Società del Gruppo FS – . A distanza di soli tre giorni, si verificava un ulteriore evento doloso che determinava l’incendio di due carcasse di autovetture, già in parte distrutte nella precedente occasione.
L’11 gennaio a Milano disalimentazione della linea elettrica con rottura del filo e pantografo danneggiato.
Il 13 gennaio 2025, lungo la Linea Roma-Napoli AV, guasto al deviatoio di Gricignano. In data 14 gennaio 2025, è stata riscontrata la rottura della rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord
In data 14 gennaio 2025, sulla Linea Firenze – Chiusi (Lenta), si sono registrati scatti degli interruttori con perdita di controllo degli enti;
In data 14 gennaio 2025, a Rome Termini, disalimentazione alla linea di contatto;
In data 15 gennaio 2025, disalimentazione del deposito MAV (Manutenzione Alta Velocità) nel nodo di Roma.
Rispetto al 2023, nel 2024 le denunce raccolte dalla polizia ferroviaria per attentati alla sicurezza dei trasporti hanno avuto un incremento del 25%.
I numeri, non il sottoscritto, smentiscono chi sostiene che dopo l’esposto non è cambiato nulla. Nel 2024 la puntualità media dell’alta velocità è stata del 75%.
L’esposto di Fs è del 15 gennaio: la puntualità nelle prime due settimane dell’alta velocità del 2025 è stata del 78,3%, aumentata all’85% dal 16 gennaio.
Lasciatemi aggiungere altre riflessioni sulla base di risultati e di investimenti di cui tutti dovremmo essere orgogliosi.
Il 2024 non è stato un anno come gli altri, per quanto riguarda le ferrovie. Contiamo più di 1.200 cantieri su tutta la rete, con una differenza marcata rispetto al passato. Sono cantieri di complessità e valore senza precedenti.
Circa 700 sono per nuove opere e i restanti (più di 500) per attività di manutenzione della rete. Questi lavori sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del PNRR – che come sapete ha scadenze precise e non rimandabili – e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura. I cantieri attivi erano 983 nel 2020, 1.001 nel 2021, 1.016 nel 2022 e 1.000 nel 2023.
Ammontano a oltre 10 miliardi di euro gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana nel 2024, un risultato che supera la previsione di budget di 9 miliardi. A rendere possibile questa performance, gli investimenti per la manutenzione (per il 30%), il potenziamento tecnologico della rete e l’investimento sulle stazioni.
Rispetto al 2022 gli investimenti in nuove opere sono raddoppiati (da 2,8 a 5,6 miliardi di euro). Già un primo incremento è stato riscontrato nel 2023, con 3,9 miliardi di nuove opere. Nel 2020 il valore di investimenti in nuove opere era di appena 1,5 miliardi.
Consentitemi di evidenziare un altro aspetto, quello della manutenzione straordinaria.
Nel 2023 abbiamo aumentato le risorse per questo capitolo a 3,3 miliardi. Un incremento rispetto al valore medio degli ultimi 5 anni che si attestava a 2,9 miliardi di euro.
A questi si aggiungono circa 1,2 miliardi di euro che vengono contabilizzati ogni anno per la manutenzione ordinaria.
In altre parole, stiamo lavorando perché questo Paese non può tollerare altri Ponte Morandi!
Altri numeri. I treni in circolazione a ottobre 2022 erano 8.874, il 15 gennaio 2025 ben 10.252. Aumento del 15,54%.
Nel 2022, i cantieri per nuove opere erano 616, quest’anno diventati 673. Aumento del 9,25%.
Nel 2022, i cantieri per manutenzione erano 400, quest’anno diventati 520. Aumento del 30%.
Più treni, più cantieri, più scioperi, più passeggeri ma meno ritardi rispetto la passato.
Solo per amor di verità, ribadisco che negli ultimi anni i risultati peggiori a proposito di puntualità si riferiscono al 2018 quando i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti erano stati prima del pd e poi dei 5stelle (68,8% di puntualità) e al 2020, ministro pd e 70% di puntualità nonostante i pochi cantieri e i pochissimi convogli alla luce del covid che aveva rallentato tutte le attività.
Né il 2018 né il 2020 furono anni interessati da cantieri, rilevante traffico di treni e – lasciatemelo dire con chiarezza – scioperi!
Nel 2024 il settore dei trasporti ha registrato 626 scioperi. Più di uno al giorno. Sollecitati anche da chi parla di “rivolta sociale” con grave leggerezza. Per fronteggiare i disagi dei pendolari, in più di una occasione sono intervenuto con lo strumento della precettazione.
Colgo l’occasione per chiarire altri aspetti, anche alla luce di alcune osservazioni sentite ieri da parte delle opposizioni e che mi preme non far cadere.
Anzitutto, quando ho giurato come ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ho sentito il dovere e l’orgoglio di servire al meglio il mio paese. L’ho fatto in un momento particolarmente importante, alla luce della fase di profondo ammodernamento dell’Italia che questo governo sta perseguendo con determinazione.
Il mio entusiasmo, il mio impegno, la mia attenzione non sono diminuiti né sono distratti da altro.
La sfida di rendere possibili le Olimpiadi Milano Cortina, il desiderio di realizzare il Ponte sospeso più lungo al mondo per collegare la Sicilia al Nord Europa, la possibilità di toccare con mano l’efficienza del Mose vicino al centesimo movimento salva-Venezia: sono emozioni e obiettivi impagabili ed estremamente stimolanti.
Come già detto ieri alla Camera, vorrei ringraziarvi per l’ascolto. Sono grato a chi, e sono tanti anche nell’opposizione, ama l’Italia e a vario titolo mostra atteggiamento costruttivo.