
Alla luce degli ultimi sviluppi, crescono le preoccupazioni intorno alla governance del Grande Oriente d’Italia (GOI) e al ruolo del Gran Maestro Stefano Bisi. La mancata calendarizzazione dell’audizione in Commissione Antimafia, un appuntamento cruciale per affrontare le polemiche e le vicende che da mesi scuotono l’Ordine, è solo uno dei tanti nodi irrisolti.
Sorprende il silenzio del Gran Maestro Stefano Bisi in merito all’audizione in Commissione Antimafia. Se il GOI si considera realmente un’istituzione trasparente e rispettosa delle leggi, perché non sollecitare l’audizione, chiedendo di essere ascoltato per chiarire le numerose polemiche?
Un confronto aperto in Commissione rappresenterebbe un’occasione unica per ripristinare la fiducia e per spiegare al pubblico e alle istituzioni il punto di vista del GOI. Tuttavia, l’apparente inerzia del sig. Bisi su questo fronte alimenta sospetti e getta un’ombra sulla capacità del GOI di gestire questa delicata situazione.
Il 27 novembre 2024, il Tribunale di Roma ha nominato l’avvocato Raffaele Cappiello come curatore speciale del GOI ai sensi dell’art. 78 del Codice di Procedura Civile, con il compito di garantire una rappresentanza legale imparziale.
Nonostante la chiarezza del mandato, le azioni intraprese dal sig. Bisi sembrano procedere in aperto contrasto con le disposizioni del Tribunale. Il mancato rispetto del ruolo del curatore speciale non solo mina la legittimità delle decisioni del Gran Maestro, ma getta dubbi sull’intera governance del GOI.
Questa situazione non può più essere ignorata. Alla luce delle presunte inosservanze nei confronti del Tribunale di Roma e del curatore speciale, appare chiaro che il commissariamento del GOI è una misura necessaria per ristabilire la legalità.
Un commissario, con poteri straordinari, potrebbe:
• Garantire che il GOI rispetti le disposizioni giudiziarie.
• Ripristinare trasparenza e credibilità nella gestione dell’Ordine.
• Consentire un dialogo più aperto e costruttivo con le istituzioni, inclusa la Commissione Antimafia.
Le istituzioni, compresa la Commissione Antimafia, hanno il diritto di pretendere che il GOI rispetti le leggi e le decisioni del Tribunale. È ora che il Gran Maestro Stefano Bisi dimostri concretamente il suo impegno per la trasparenza, sollecitando l’audizione e accettando un commissariamento come opportunità per ristabilire l’ordine.
In conclusione, la Massoneria italiana ha bisogno di un Grande Oriente d’Italia che sia simbolo di integrità e legalità, non di polemiche e resistenze. È il momento di azioni chiare e decisive per garantire il futuro di un’istituzione che ha rappresentato per secoli un punto di riferimento culturale e morale.