
(AGENPARL) – mer 18 dicembre 2024 Presentato oggi al CNEL il Rapporto “Cittadini stranieri in Italia”, un’indagine statistico-demografica dell’Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione (ONC). Ecco le principali evidenze.
MIGRANTI. CNEL: 5,3 MILIONI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA, OLTRE 70% NON COMUNITARI
L’andamento della popolazione in Italia è strettamente legato ai flussi della componente straniera, che ha un ruolo determinante negli scenari demografici. In Italia vi sono circa 5,3 milioni di stranieri residenti, pari al 9% della popolazione. Oltre il 70% sono cittadini non comunitari. I rumeni guidano la graduatoria delle presenze, con un milione e 82 mila residenti, seguiti da albanesi, marocchini, cinesi e ucraini. Tra il 2011 e il 2023 si sono avute complessivamente circa un milione e 700 mila acquisizioni di cittadinanza. Nel solo 2023 sono state 214 mila, di cui il 92% relativo a non comunitari. Fino al 2010 i permessi di soggiorno sono stati prevalentemente connessi alle motivazioni di lavoro, poi i flussi regolari di cittadini non comunitari sono avvenuti prevalentemente per ricongiungimento familiare. Si è anche assistito a una rilevante crescita dei flussi per motivi di asilo e richiesta di protezione. Nel 2022 la guerra in Ucraina ha portato i motivi legati alla protezione internazionale ad essere la prima motivazione di ingresso in Italia: oltre il 45% dei permessi è stato rilasciato per questo motivo e nel 33% dei casi si è trattato di protezione umanitaria conseguente proprio alla crisi ucraina. È quanto si evince dal Rapporto CNEL “Cittadini stranieri in Italia”. Un’indagine statistico-demografica dell’Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione (ONC), presentato oggi a Villa Lubin.
MIGRANTI. CNEL: 2,5 MILIONI FAMIGLIE CON ALMENO UNO STRANIERO
In Italia, ci sono oltre 2,5 milioni di famiglie con almeno uno straniero: circa una su dieci. Nel 28,3% dei casi si tratta di famiglie miste. Il 50% sono unipersonali. Hanno rilievo anche le famiglie con 4 o più componenti, che superano il 27% del totale. Le famiglie unipersonali maschili sono molto diffuse tra le cittadinanze del subcontinente indiano (circa il 65%). Tra gli egiziani le famiglie unipersonali raggiungono il 58,2%. La quota più alta in assoluto di posizioni unipersonali riguarda però gli ucraini, anzi le ucraine, visto che si tratta di unifamiliari femminili, che sfiorano un’incidenza del 68%.
MIGRANTI. CNEL: NELLE SCUOLE 600 MILA ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA
I minorenni di seconda generazione, cioè nati in Italia da genitori stranieri, sono oltre un milione. Ad essi si aggiungono i ragazzi immigrati nati all’estero, per un totale di circa 1,3 milioni di ragazzi stranieri oppure italiani per acquisizione della cittadinanza, pari al 14% del totale della popolazione residente in Italia con meno di 18 anni. Relativamente ai giovani con cittadinanza non italiana quasi 600 mila sono alunni, frequentando le scuole nel nostro Paese. Il fatto che il percorso scolastico dei ragazzi stranieri sia più complesso e accidentato di quello dei loro coetanei italiani trova riscontro nell’alta percentuale di casi (quasi il 12%) in ritardo già nella scuola primaria.
MIGRANTI. CNEL: 30% RAGAZZI STRANIERI DESIDERA RIMANERE ALL’ESTERO MA NON IN ITALIA
Il 38,4% dei ragazzi stranieri in Italia (tra gli 11 e i 19 anni) vedono il proprio futuro all’estero, contro il 34% dei giovani italiani. L’8% circa dei ragazzi stranieri desidera vivere da adulto nel Paese di origine, mentre oltre il 30% si vede in un Paese diverso sia dall’Italia che da quello di origine. La collettività che più di tutte vuole vivere in Italia è quella marocchina (45,1%), con una percentuale simile a quella degli italiani (45,6%) e nel contempo superiore a quella del totale degli stranieri (37,9%).
MIGRANTI. CNEL: SOLO 8,7% STRANIERI OCCUPATI HA LAVORO QUALIFICATO
Nel 2023 sono 2 milioni e 374 gli occupati stranieri nel mercato del lavoro italiano, oltre il 10% del totale degli occupati del Paese. Le donne straniere occupate sono 994 mila. Il tasso di occupazione maschile per gli stranieri è del 75,6%, quello femminile del 48,7% (contro il 69,9% per gli uomini italiani e il 53% per le donne italiane). Il Nord assorbe il 61,7% degli occupati stranieri, il Centro il 24,7% e il Mezzogiorno il restante 13,6%. Il lavoro qualificato riguarda solo l’8,7% degli occupati.
N.B. in allegato la nota per la stampa e la sintesi operativa del Rapporto