
(AGENPARL) – mar 10 dicembre 2024 Italia
L’indagine sulle competenze degli adulti offre una prospettiva unica sulle competenze che gli adulti
possiedono nei domini di literacy, numeracy e problem solving. Queste competenze sono fondamentali
per partecipare con successo all’economia e alla società odierna e costituiscono la base
dell’apprendimento continuo e dei processi legati all’innovazione. Gli adulti con elevate competenze
riescono a gestire meglio le complessità della vita contemporanea. Contribuiscono, con la loro capacità di
orientarsi nell’attuale contesto ricco di informazioni, al raggiungimento di decisioni e politiche più
consapevoli.
Negli anni 2022-2023 l’Indagine sulle competenze degli adulti si è svolta su un campione di età compresa
tra 16 e 65 anni, in 31 Paesi ed economie. L’Italia ha partecipato sia a questa occasione di indagine sia
alla precedente negli anni 2011-12. Confrontando i risultati nel tempo e con quelli di altri Paesi ed economie
partecipanti, è possibile monitorare i cambiamenti delle competenze della popolazione adulta residente in
Italia, individuare gli ostacoli allo sviluppo e all’uso delle competenze, ed elaborare politiche efficaci per
affrontare queste sfide.
Quali risultati hanno ottenuto gli adulti in Italia nella valutazione?
Figura 1. Punteggio medio in literacy, numeracy e adaptive problem solving
Italia, media OCSE e confronto con una selezione di Paesi/economie
Nota: I Paesi messi a confronto includono i Paesi e le economie con i più alti punteggi di competenza e quelli più ampi in termini di popolazione
adulta (16-65 anni). Le linee orizzontali che si estendono oltre gli indicatori rappresentano una misura dell’incertezza associata alle stime medie
(l’intervallo di confidenza è del 95%).
Fonte: Tabella A.2.1.
In Italia, gli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni hanno ottenuto, in media, 245 punti in literacy (inferiore
alla media OCSE), 244 punti in numeracy (inferiore alla media OCSE) e 231 punti in adaptive problem
solving (inferiore alla media OCSE) (Figura 1).
INDAGINE SULLE COMPETENZE DEGLI ADULTI 2023 NOTA PAESE: ITALIA © OECD 2024
2?
In literacy, il 35% degli adulti (media OCSE: 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1, il
che significa che hanno una ridotta competenza in literacy. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in
grado di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono indicate chiaramente,
e possono individuare informazioni specifiche e identificare collegamenti rilevanti all’interno di un testo. Le
persone che non hanno raggiunto il livello 1 sono in grado di comprendere, al massimo, frasi brevi e
semplici. All’estremità opposta, il 5% degli adulti (media OCSE: 12%) ha ottenuto un punteggio di livello 4
o 5 in literacy e sono considerati high performer. Questi adulti sono in grado di comprendere e valutare
testi articolati e lunghi su più pagine, cogliere significati complessi o nascosti e utilizzare le competenze
pregresse per comprendere i testi e completare i compiti (si veda la Tabella 2.4 del capitolo 2 per una
descrizione di ciò che gli adulti sono in grado di fare in ciascun livello di competenza in literacy, e la Figura
2 per la percentuale degli adulti in ciascun livello).
In numeracy, il 35% degli adulti (media OCSE: 25%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1.
Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado di fare calcoli di base con numeri interi o con il
denaro, comprendere i decimali e identificare ed estrarre singole informazioni da tabelle o grafici, ma
possono avere difficoltà con compiti che richiedono più passaggi (es. risolvere una proporzione). Le
persone che ottengono risultati al di sotto del livello 1 sono in grado di sommare e sottrarre numeri piccoli.
Gli adulti di livello 4 o 5 sono gli high performer (6% in Italia, 14% in media nei Paesi ed economie
dell’OCSE). Sono in grado di calcolare e comprendere tassi e rapporti, interpretare grafici complessi e
valutare criticamente le informazioni statistiche (si veda la Tabella 2.5 nel capitolo 2 per una descrizione
di ciò che gli adulti sono in grado di fare in ciascun livello di competenza in numeracy e la Figura 2 per la
percentuale di adulti in ciascun livello).
Nel problem solving adattivo (Adaptive Problem Solving – APS), il 46% degli adulti (media OCSE: 29%)
ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1. Gli adulti che si posizionano al livello 1 sono in grado
di risolvere problemi semplici con poche variabili e poche informazioni non rilevanti, che non cambiano
man mano che si procede verso la soluzione. Hanno difficoltà con problemi che presentano più passaggi,
o quelli che richiedono il monitoraggio di più variabili. Gli adulti che ottengono risultati al di sotto del livello 1
sono in grado di risolvere solo problemi molto semplici, in genere quelli che possono essere risolti con un
solo passaggio. Circa l’1% degli adulti (media OCSE: 5%) ha ottenuto un punteggio di livello 4. Questi
adulti hanno una comprensione più approfondita dei problemi e nella risoluzione sono in grado di adattarsi
a cambiamenti inaspettati, anche se richiedono una significativa rivalutazione del problema (si veda la
Tabella 2.6 del capitolo 2 per una descrizione di ciò che gli adulti sono in grado di fare in ciascun livello di
competenza nel problem solving adattivo, e la Figura 2 per la percentuale di adulti in ciascun livello).
Considerando in modo congiunto i tre domini, il 26% degli adulti in Italia (media OCSE: 18%) ha ottenuto
un punteggio pari o inferiore al livello 1 (Tabella A.2.3).
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Figura 2. Percentuale di adulti per livello di competenza in literacy, numeracy, adaptive problem
solving
Italia e media OCSE
Nota: Le percentuali possono discostarsi lievemente da 100 a causa dell’arrotondamento.
Fonte: Tabella A.2.2.
Gli adulti di 55-65 anni di età in Italia hanno mostrato un minore livello di competenza rispetto ai 25-34enni
in literacy, numeracy e problem solving adattivo (Figura 3). In termini di literacy, gli adulti tra i 55 e i 65
anni hanno ottenuto 22 punti in meno rispetto ai 25-34enni (media OCSE: 30 punti in meno). Le differenze
dei punteggi di competenze tra adulti più maturi ed i giovani potrebbero essere il risultato
dell’invecchiamento (vedi sotto), ma anche delle differenze tra le generazioni nella qualità e quantità
dell’istruzione e della formazione erogata.
Per i giovani adulti ancora iscritti alla scuola dell’obbligo o che hanno completato solo da poco tempo il
loro percorso di istruzione iniziale, i risultati dell’indagine sulle competenze degli adulti integrano quelli
delle valutazioni realizzate a scuola e forniscono informazioni utili sulla qualità dei sistemi di istruzione. In
Italia, i giovani adulti di età compresa tra 16 e 24 anni hanno ottenuto in media 263 punti in literacy (inferiore
alla media OCSE), 259 punti in numeracy (inferiore alla media OCSE) e 245 punti nel problem solving
adattativo (inferiore alla media OCSE) (Figura 3).
Figura 3. Punteggio medio in literacy, numeracy e adaptive problem solving, per classi di età
Media dell’Italia e dell’OCSE
Nota: L’area ombreggiata rappresenta la misura dell’incertezza associata alle stime (intervallo di confidenza del 95%).
Fonte: Tabella A.2.4.
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4?
Come si sono evolute le competenze degli adulti nel corso dell’ultimo decennio?
In Italia, i risultati medi nel 2022-23 sono rimasti pressoché invariati al 2011-12 per quanto riguarda literacy
e numeracy (Tabella A.3.1). Nonostante questa apparente stabilità, sia in literacy che in numeracy, il
divario tra gli adulti con i livelli di competenza più elevati e quelli con i livelli più bassi si è ampliato tra il
2011-12 e il 2022-23 (Tabelle A.3.3). In literacy, la quota degli adulti con ridotti livelli di competenza
(punteggio al livello 1 e inferiore) è aumentata; la quota degli adulti con livelli di competenza elevati
(punteggio ai livelli 4 e superiore) è rimasta stabile (Tabella A.3.2).
Figura 4. Percentuale di adulti al livello 1 e inferiore e al livello 4 e superiore in literacy e numeracy
Italia, 2011-12 e 2022-23
Nota: Per massimizzare la comparabilità tra i cicli sono esclusi gli adulti ai quali, a causa di barriere linguistiche. nel ciclo 2 è stata somministrata
la Doorstep Interview,
Fonte: Tabella A.3.2.
Confrontando tra i due cicli e, quindi, a età diverse, i livelli di competenza degli adulti nati in un periodo
preciso, si può comprendere come le competenze cambiano, in media, con l’avanzare dell’età. Nella
maggior parte dei Paesi, questi confronti rivelano notevoli perdite di competenze legate all’età dopo i 35
anni (e più raramente tra gli adulti più giovani). Queste perdite di competenze legate all’età si osservano
anche in Italia. I giovani adulti nati tra il 1989 e il 1996 hanno ottenuto 6 punti in meno in literacy nel 202223 (quando avevano 27-34 anni) rispetto al 2011-12 (quando avevano 16-23 anni), un cambiamento non
significativo. Nel frattempo, le generazioni più mature, di età compresa tra 44 e 54 anni, nel 2011-12,
hanno ottenuto 18 punti in meno in termini di literacy nel 2022-23 (quando avevano 55-65 anni), un calo
significativo (Figura 5).
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Figura 5. Effetto dell’invecchiamento in literacy in Italia
Variazione dei punteggi medi di competenza in literacy in relazione alle coorti di nascita (dal 2011-12 al 2022-23)
Nota: Per massimizzare la comparabilità tra i cicli sono esclusi gli adulti ai quali, a causa di barriere linguistiche. nel ciclo 2 è stata somministrata
la Doorstep Interview; sono esclusi gli adulti nati all’estero che hanno vissuto in Italia per meno di 10 anni. Le eventuali differenze non
statisticamente significative sono indicate con una tonalità di colore più chiara.
Fonte: Tabella A.3.10 (L).
Differenze nei punteggi medi di competenze legate al livello di istruzione, al
genere e al background migratorio
In tutti i Paesi ed economie, livelli di istruzione più elevati sono associati a maggiori competenze in literacy,
numeracy e problem solving adattivo. In Italia, tra gli adulti di età compresa tra i 25 e i 65 anni, le persone
in possesso di un titolo di istruzione terziaria hanno ottenuto un punteggio di 19 punti più alto rispetto a
quelli con titolo di istruzione secondaria superiore (media OCSE: 33 punti), e quelli con istruzione
secondaria superiore hanno ottenuto un punteggio superiore di 35 punti rispetto agli adulti con titolo di
istruzione secondaria inferiore (media OCSE: 43 punti) (Tabella A.2.5 (L)).
Tuttavia, in alcuni Paesi gli adulti con un’istruzione terziaria possono raggiungere punteggi di competenza
inferiore agli adulti con istruzione secondaria di altri Paesi. In Italia, ad esempio, gli adulti con un livello di
istruzione terziaria hanno ottenuto un punteggio inferiore rispetto agli adulti finlandesi con un livello di
istruzione secondaria superiore (Tabella A.2.5).
In media, nei Paesi ed economie dell’OCSE, le donne hanno mostrato una maggiore competenza media
rispetto agli uomini in literacy (di 3 punti), mentre gli uomini hanno ottenuto un punteggio più alto in
numeracy (di 10 punti) e nel problem solving adattativo (di 2 punti). In Italia non si è osservata alcuna
differenza significativa in literacy; una differenza significativa di 7 punti a favore degli uomini è stata invece
osservata in numeracy; e nessuna differenza significativa è stata osservata nel problem solving adattativo
(Tabella A.2.7).
Gli adulti nati in Italia da genitori nati in Italia hanno mostrato maggiori livelli di competenza in literacy
rispetto agli adulti nati all’estero da genitori nati all’estero (Tabella A.2.10 (L)). Una parte di questo divario,
tuttavia, è dovuta alle diverse caratteristiche sociodemografiche dei due gruppi. In Italia, dopo aver tenuto
conto di altri fattori sociodemografici rilevanti, il divario tra i due gruppi si riduce da 30 a 13 punti per la
literacy (Tabella A.2.10 (L)). In Italia, gli adulti nati in Italia da genitori nati in Italia rappresentano l’83%
della popolazione che ha partecipato all’indagine sulle competenze degli adulti, mentre il secondo gruppo
(adulti nati all’estero da genitori nati all’estero) rappresenta il 12% della popolazione (Tabella B.3.10).
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6?
Tra il 2011-12 e il 2022-23, la percentuale di adulti nati all’estero da genitori nati all’estero è aumentata di
circa 6 punti percentuali in Italia (Tabella B.3.10 (Trend)). Nello stesso periodo, le competenze degli
immigrati hanno subito un’evoluzione analoga a quella degli adulti nati in Italia (Tabella A.3.15).
In Italia, le differenze in literacy e numeracy tra adulti con nessun genitore con istruzione secondaria
superiore e adulti con almeno un genitore con istruzione terziaria sono meno marcate rispetto alla media
dei Paesi ed economie dell’OCSE (Tabella A.2.12). Inoltre, questi divari non sono cambiati in modo
significativo tra il 2011-12 e il 2022-23 (Tabelle A.3.19 e A.3.20).
Qual è il legame tra competenze e risultati economici e sociali in Italia?
Le competenze hanno un impatto importante sulla vita. In generale, livelli di competenza più elevati
comportano vantaggi economici e sociali significativi. Gli adulti con competenze più elevate tendono ad
avere un livello di istruzione superiore; tuttavia, i benefici di possedere competenze più elevate si
estendono oltre le opportunità associate semplicemente alle qualificazioni attinenti ai percorsi di istruzione
formali.
Le competenze come driver per occupabilità e retribuzioni
In Italia, come nella media nei Paesi OCSE, gli adulti che raggiungono i più alti livelli di competenza in
numeracy hanno migliori opportunità di lavoro rispetto agli adulti che si posizionano al livello 1 e inferiore
(Figura 6).
Figura 6. Risultati occupazionali in Italia, per livello di competenza in numeracy
Adulti tra i 25 e i 65 anni non inscritti in percorsi di istruzione formale
Nota: Sono esclusi gli adulti ai quali, a causa di barriere linguistiche, nel ciclo 2 è stata somministrata la Doorstep Interview.
Fonte: Tabelle A.4.2 (N) e A.4.7 (N).
In Italia, le differenze nei risultati occupazionali per livello di competenza persistono anche quando si
confrontano adulti con livelli di istruzione simili e dopo aver tenuto conto delle differenze nelle
caratteristiche sociodemografiche. Si ottiene, infatti, che l’aumento di una deviazione standard in numeracy
è associato ad una probabilità più alta di 7 punti percentuali di partecipare alla forza lavoro (Tabella A.4.5).
Inoltre, tra la popolazione attiva si rileva una probabilità più bassa, di 3 punti percentuali inferiore, del
rischio di essere disoccupati (Tabella A.4.3). Infine, tra gli adulti occupati, un aumento pari a una
deviazione standard nella competenza di numeracy è associato ad un incremento delle retribuzioni del
5%, statisticamente significativo, mentre, un aumento pari a una deviazione standard nell’istruzione è
associato a un incremento delle retribuzioni del 14% (Tabella A.4.8).
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Legame tra competenze, benessere individuale e impegno civico
Le competenze sono strettamente correlate sia al benessere individuale (ad es. salute autopercepita e
soddisfazione per la vita) sia all’impegno civico (ad es. efficacia politica, fiducia e volontariato). Molti adulti
con ridotte competenze si sentono esclusi dai processi politici e non hanno le competenze necessarie per
interagire con informazioni complesse in ambiti digitali, il che rappresenta una preoccupazione crescente
per le democrazie moderne.
Gli adulti che raggiungono i più elevati livelli di competenza hanno maggiori probabilità di dichiarare elevati
livelli di soddisfazione per la vita e di riportare una salute molto buona o eccellente rispetto agli adulti che
sono al livello 1 e inferiore, sia in Italia che in media nei Paesi OCSE (Figura 7 e Tabella A.4.10 (N)).
In Italia, questa relazione positiva tra soddisfazione per la vita, salute autopercepita e numeracy si
mantiene anche dopo aver preso in considerazione un certo numero di caratteristiche personali (età,
genere, anni di istruzione, background migratorio, livello di istruzione dei genitori e la presenza di partner
e/o figli) (Tabella A.4.11 (N)).
Figura 7. Risultati sul benessere e sull’impegno civico in Italia, per livello di competenza in
numeracy
Adulti tra i 25 e i 65 anni non inscritti in percorsi di istruzione formale
Nota: Sono esclusi gli adulti ai quali, a causa di barriere linguistiche, nel ciclo 2 è stata somministrata la Doorstep Interview. Tutti i risultati si
basano su autopercezioni. In termini di soddisfazione per la vita, fiducia, efficacia politica viene riportata la percentuale di adulti che dichiarano
un valore pari o superiore a 7, su una scala che va da 0 a 10, in risposta alle seguenti domande: ‘Complessivamente, quanto è soddisfatta/o
della sua vita attuale?’; ‘In generale, lei pensa che ci si possa fidare della maggior parte delle persone [=10], oppure bisogna stare molto attenti
[=0]? ; ‘Secondo lei, in che misura il sistema politico italiano permette a persone come lei di avere voce in capitolo su quello che fa il governo?’.
Attività di volontariato: percentuale di adulti che si sono dedicati ad attività di volontariato negli ultimi 12 mesi.
Fonte: Tabella A.4.10 (N).
In Italia, gli adulti che hanno raggiunto il livello 4 e superiore hanno anche più frequentemente dichiarato
di essere molto d’accordo con l’affermazione “ci si può fidare della maggior parte delle persone”
(all’opposto di “bisogna stare molto attenti”) (Figura 7). La relazione positiva tra competenze e fiducia è
valida anche quando si tiene conto di caratteristiche sociodemografiche (età, genere, anni di istruzione,
background migratorio, livello di istruzione dei genitori e presenza di partner e/o figli) (Tabella A.4.11 (N)).
INDAGINE SULLE COMPETENZE DEGLI ADULTI 2023 NOTA PAESE: ITALIA © OECD 2024
8?
Un buon allineamento (match) tra il titolo di studio e le competenze possedute dai
lavoratori e quanto richiesto dal lavoro che si svolge è essenziale per un’economia ben
funzionante e produttiva
Nei Paesi dell’OCSE, molti lavoratori non sono in linea (mismatched) con quanto richiesto dal lavoro che
svolgono, il che significa che i titoli di studio (qualifications) posseduti, le competenze (skills) o le aree di
studio (fields of study) sono diverse da quanto richiesto dal loro lavoro. Questi mismatch possono essere
il risultato di un’inefficiente allocazione dei lavoratori nei posti di lavoro. Possono anche riflettere il fatto
che le competenze e i titoli di studio della forza lavoro non tengono il passo con i cambiamenti strutturali
dell’economia, determinati dalla digitalizzazione, dall’invecchiamento della popolazione e dalla transizione
verde.
Figura 8. Mismatch nei titoli di studio, competenze e aree di studio
Adulti occupati di età compresa tra 25 e 65 anni – lavoratori indipendenti esclusi
Nota: Sono esclusi gli adulti ai quali, a causa di barriere linguistiche, nel ciclo 2 è stata somministrata la Doorstep Interview.
Fonte: Tabella A.4.12.
In Italia, circa il 15% dei lavoratori è over-qualified (media OCSE: 23%) e un altro 18% è under-qualified
(media OCSE: 9%), il che significa che il titolo di studio più elevato conseguito è superiore o inferiore al
titolo normalmente richiesto per svolgere il proprio lavoro (Figura 8).
Circa il 6% dei lavoratori dichiara che le competenze possedute sono inferiori a quelle richieste per
svolgere il proprio lavoro (media OCSE: 10%) (figura 8). In Italia, spesso si attribuisce questo
disallineamento alla necessità di migliorare le capacità organizzative e/o di gestione dei progetti (30%) o
la conoscenza delle lingue straniere (29%) (Tabella A.4.13).
Infine, il 40% dei lavoratori si trova in una situazione di mismatch rispetto all’area di studio, perché l’ambito
del titolo di studio conseguito non corrisponde a quello della professione svolta (Figura 8).
Nei Paesi OCSE, gli adulti che sono over-qualified per il lavoro che svolgono, subiscono, in genere, costi
economici e sociali significativi. Non è il caso dell’Italia dove, in media, le retribuzioni degli adulti overqualified non sono significativamente inferiori a quelle dei loro pari con livello di istruzione simile che
svolgono un lavoro in cui il titolo di studio richiesto è in linea con quello posseduto (media OCSE, effetto
negativo del 12%) (Tabella A.4.16). Inoltre, gli over-qualified non risultano meno propensi a dichiarare un
elevato livello di soddisfazione per la vita rispetto ai well-matched (media OCSE, effetto negativo pari a 4
punti percentuali) (Tabella A.4.17).
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Caratteristiche principali del secondo ciclo dell’indagine sulle competenze degli
adulti
L’indagine e i partecipanti
L’indagine sulle competenze degli adulti raccoglie dati attraverso interviste e Prove autosomministrate,
svolte presso le abitazioni dei rispondenti. In Italia, 4847 adulti hanno partecipato all’indagine (ciò riflette
un tasso di risposta globale del 29%). Il campione è stato scelto per essere rappresentativo di circa 37,4
milioni di individui residenti in Italia con età compresa tra i 16 e i 65 anni, indipendentemente dalla
nazionalità, cittadinanza o dalla lingua parlata. Al fine di assicurare una ridotta distorsione delle stime
dovuta alla mancata risposta sono state sviluppate opportune analisi (si veda il Reader’s Companion per
ulteriori dettagli su queste analisi).
Le Prove
L’indagine sulle competenze degli adulti 2023 permette di valutare gli adulti in tre domini: literacy,
numeracy e problem solving adattivo (APS). La valutazione prevede l’esecuzione di una serie di Prove
che riflettono l’applicazione di queste competenze in un’ampia gamma di situazioni della vita degli adulti.
Molti compiti richiesti nelle Prove riguardano ambienti digitali complessi e ad alta intensità di dati, che sono
sempre più comuni sul posto di lavoro e nella vita quotidiana.
A tal fine, le Prove sono state effettuate esclusivamente su dispositivi digitali (tablet). Ciò costituisce
un’importante innovazione rispetto al precedente ciclo dell’indagine, in cui i rispondenti avevano la
possibilità di effettuare le Prove anche in formato cartaceo.
Le competenze dei rispondenti in ciascuno di questi ampi domini possono essere stimate sulla base della
probabilità di completare con successo o meno le Prove. Le stime dei livelli di competenza sono riportate
su una scala di punteggio che va da 0 a 500 punti che può essere utilizzata anche per descrivere la
difficoltà delle Prove. L’analisi di come le caratteristiche delle domande variano con l’aumentare della
difficoltà permette all’OCSE di identificare e descrivere livelli di competenza suddivisi in maniera discreta.
Quando il punteggio di una persona si posiziona entro un determinato livello di competenza, è molto
probabile che questa persona sia in grado di completare con successo qualsiasi Prova prevista nello
stesso livello o al di sotto di esso.
Il Questionario di background (Background Questionnaire – BQ)
Prima di completare le Prove sul tablet, ai rispondenti è stato chiesto di fornire informazioni principalmente
su: caratteristiche sociodemografiche, livello di istruzione, status occupazionale, uso delle competenze,
informazioni sull’ambiente di lavoro, sugli outcome non economici e sulle competenze sociali ed emotive
(social and emotional skills). I questionari sono stati somministrati da intervistatori professionisti formati.
Alcuni rispondenti non avevano una padronanza sufficiente della lingua utilizzata per la somministrazione
del BQ e non erano in grado di comunicare abbastanza bene con l’intervistatore per rispondere al
questionario di background. In questi casi, è stato utilizzato un questionario chiamato “Doorstep”. Questo
questionario autosomministrato, offerto in più lingue, raccoglie informazioni chiave sulle caratteristiche
personali, come sesso, età, livello di istruzione, stato occupazionale, Paese di nascita e durata della
residenza nel Paese in cui si svolge l’indagine. Un modello statistico è stato poi utilizzato per stimare la
competenza di questi rispondenti in literacy, numeracy e problem solving adattivo, sulla base
esclusivamente delle informazioni disponibili in questo questionario.
Nel primo ciclo dell’indagine, il questionario Doorstep non era disponibile. Di conseguenza, non sono state
raccolte informazioni sugli adulti che non possedevano una sufficiente conoscenza della lingua e le loro
competenze non sono state stimate. L’inclusione dei rispondenti alle Doorstep può potenzialmente
INDAGINE SULLE COMPETENZE DEGLI ADULTI 2023 NOTA PAESE: ITALIA © OECD 2024
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influenzare la comparabilità dei risultati tra il primo e il secondo ciclo dell’indagine. All’interno dei Rapporti
dell’OCSE, i rispondenti alle Doorstep sono generalmente esclusi dal confronto dei risultati tra cicli.
Riferimenti bibliografici
OECD (2024), Do adults have the skills they need to thrive in a changing world? Survey of Adult Skills
2023, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/b263dc5d-en
OECD (2024), Survey of Adult Skills 2023 Reader’s Companion, OECD Publishing, Paris,
https://doi.org/10.1787/3639d1e2-en
Per ulteriori informazioni sull’indagine sulle
http://www.oecd.org/en/about/programmes/piaac.html
competenze
degli
adulti,
visita
Esplora, confronta e visualizza più dati utilizzando https://gpseducation.oecd.org.
Per ulteriori informazioni e richieste di informazioni, rivolgersi al team PIAAC all’indirizzo
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