(AGENPARL) – gio 05 dicembre 2024 Pordenone, 5 dicembre 2024 – Settecentocinquanta metri quadrati di pura innovazione pronti ad accogliere, a gennaio, 120 studenti e altri mille mq al piano superiore già acquisiti: ha questa fisionomia l’ultima tappa di un percorso che la Fondazione ITS Academy Alto Adriatico presieduta a Michelangelo Agrusti ha svelato e raccontato questa mattina al vernissage della sede dei locali ITS al Valle Center. Nuove aule e spazi moderni attrezzati con lo stato dell’arte tecnologico che si innestano in un intero ecosistema formativo progettato per avvicinare gli studenti alle realtà più avanzate del mondo del lavoro, mettendo l’hi-tech al centro del percorso educativo.
L’investimento complessivo di 14,5 milioni di euro, attinto da fondi PNRR e risorse regionali, ha permesso di realizzare un intervento esemplare per rapidità ed efficienza. «Abbiamo completato i lavori in soli quattro mesi seguendo scrupolosamente tutte le procedure degli appalti pubblici» ha sottolineato Agrusti. «Vorrei – ha detto – che tutti considerassero questa velocità come la normalità desiderata». L’inaugurazione odierna si inserisce in un percorso di crescita che ha già formato quasi 300 allievi con l’obiettivo ambizioso di «arrivare a 500 entro due anni». Un traguardo che parte dalla consapevolezza che la formazione è «l’unica risposta concreta alle sfide di un mondo in costante mutamento». Il Presidente di Fondazione ITS e di Confindustria Alto Adriatico, nella riflessione dedicata alle motivazioni di un progetto così ampio e impegnativo, non ha nascosto la complessità del contesto economico globale: «Le geografie dei nostri affari si sono ridotte, con nuovi focolai di tensione, sanzioni e dazi che complicano gli scambi commerciali. Dobbiamo reagire riguadagnando competitività sul piano tecnologico». Ecco che gli ITS diventano «strumento fondamentale per formare competenze indispensabili» che permettono ai giovani professionisti di competere «con i colleghi tedeschi, cinesi e americani».
Un progetto che va oltre la singola sede, con l’attivazione di nuovi laboratori alla LEF di San Vito al Tagliamento e ad Amaro (UD) e che punta a fare del territorio «un modello da Trieste a Udine, da Gorizia, a Pordenone». Il Presidente ha sottolineato quanto decisivo sia stato ed è il supporto dell’assessore regionale Alessia Rosolen, più volte ringraziata per la «sensibilità straordinaria dimostrata verso la formazione dei giovani». Un sostegno che si è tradotto, nella pratica, in una visione strategica che punta a connettere ricerca, sviluppo e industria. «Dobbiamo organizzare il futuro da adesso – ha concluso Agrusti – e questa nuova sede ne è la concreta dimostrazione: un investimento sul futuro che guarda ai giovani come principale risorsa per affrontare le sfide globali». Agrusti ha infine sottolineato come la rapidità di esecuzione dei lavori sia stata frutto di un sincronismo perfetto tra il cosiddetto Sistema Alto Adriatico (ITS stesso, LEF e Polo Tecnologico AA) e le numerose aziende coinvolte.
Regione decisiva, come ha spiegato Agrusti, cui l’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, Alessia Rosolen ha ricambiato stima e riconosciuto una capacità di visione unica, spiegando che «la Regione scommette sul sistema degli ITS, investendo molte risorse – circa 5,5 milioni nel bilancio 25 – per sostenere i percorsi formativi, per garantire il diritto allo studio oltre che sedi e strutture adeguate. L’obiettivo è quello di aumentare ulteriormente il numero degli scritti, l’offerta formativa e la loro diffusione sul territorio. L’apertura della nuova sede dell’Academy Alto Adriatico risponde esattamente a questa strategia. Il progetto complessivo del Valle Center ci restituisce l’immagine di quel che vorremmo fosse il sistema degli ITS e della formazione tecnico-professionale in Friuli Venezia Giulia per i prossimi anni: un luogo, all’interno del quale insieme alla sede dell’Academy ITS Alto Adriatico sorgerà il nuovo polo universitario di Pordenone, che rafforzi anche dal punto di vista logistico la relazione tra i due rami della formazione terziaria superiore e che sia punto di contatto tra giovani talenti e aziende tecnologiche».
Per il vicesindaco reggente, Alberto Parigi, «l’insediamento dell’ITS rappresenta il primo tassello di un mosaico strategico che trasformerà il Centro Valle in una vera cittadella della formazione. Pordenone – ha detto – dimostra oggi un’attenzione senza precedenti verso l’alta formazione. Accanto a questo primo importante passaggio, si colloca l’insediamento dell’Università, un progetto su cui l’Amministrazione Comunale ha profuso un impegno straordinario, con tutti i protocolli già firmati. Si tratta ora di completare le necessarie riqualificazioni e gli adempimenti burocratici siamo consapevoli che questo intervento restituirà un nuovo destino e una rinnovata identità a un’area che fino a oggi ne era priva. Una vera svolta storica per il futuro della città». Parigi ha anche comunicato dello stanziamento di circa 1 milione di euro appena erogato dalla Regione per progetti di riqualificazione urbana che avranno il loro epicentro proprio al Valle Center e che si inseriscono in un più ampio disegno, nella medesima area, che riguarda l’adattamento di 5 mila mq per ospitare l’Università, la riqualificazione complessiva con particolare attenzione a Piazzetta del Portello e ai camminamenti circostanti, uno studio scientifico sui flussi del traffico per valutare la necessità di interventi infrastrutturali e la trasformazione dell’edificio della vecchia stazione in una sala polifunzionale.
Sincero apprezzamento è giunto anche dal Prefetto di Pordenone, Michele Lastella che ha sottolineato l’importanza della realizzazione della nuova sede sia sotto il profilo dell’efficienza e della celerità della macchina organizzativa sia in ordine agli aspetti dell’offerta formativa e del suo significato culturale e strategico per il territorio. «Un’operazione di grande rilevanza – ha detto – con implicazioni urbanistiche positive e un impatto significativo nel dibattito nazionale sugli istituti professionali».
Dalle parole del Presidente Rete ITS Academy Italia, Guido Torrielli – rivoltosi direttamente agli studenti in sala riconoscendoli come pionieri di un modello formativo innovativo che non ha nulla da invidiare a quelli tedeschi o francesi – forte senso di orgoglio e soddisfazione per i risultati raggiunti dal sistema degli ITS superiori italiani. Un successo che secondo Torrielli è frutto di una stretta collaborazione tra Regioni e Imprese, con le prime autrici di investimenti superiori al 300% rispetto a quelli ministeriali.
L’ECOSISTEMA ITS
Ed eccolo l’ecosistema ITS che oggi ha preso avvio in Friuli Venezia Giulia: una serie di laboratori – o piattaforme tecnologiche, come le ha definite nel suo intervento il DG della LEF, Marco Olivotto – frutto di una visione ambiziosa: quella di creare i migliori laboratori al mondo per rispondere alle esigenze delle imprese, tutte: quelle già leader e innovative e quelle alla ricerca di strumenti idonei per evolversi e sopravvivere. Piattaforme capaci di integrarsi tra loro – ha aggiunto Olivotto – offrendo soluzioni che miscelano tecnologie differenti. E che sono condivise in rete, ragion per cui la formazione esperienziale offerta dai laboratori di Amaro può essere fruita anche a San Vito al Tagliamento e a Pordenone e viceversa. Si tratta in realtà, ha aggiunto ancora Olivotto, di una rete di 24 laboratori interconnessi, in grado di rispondere alle esigenze di studenti e aziende, sia nel presente sia nel futuro.
Pordenone. Nella sede del Valle Center un elemento di grande valore è il laboratorio di Cybersecurity, che offre agli studenti la possibilità di comprendere le sfide della sicurezza informatica, imparando a proteggere reti e sistemi come veri professionisti del settore. C’è anche un laboratorio dedicato allo sviluppo di applicazioni mobili, all’analisi dei dati e al cloud computing, per fornire agli studenti gli strumenti per creare e gestire soluzioni digitali. La connettività è poi al centro del laboratorio dedicato alle telecomunicazioni, dove gli studenti possono esplorare le potenzialità del 5G, la tecnologia su cui si baseranno le comunicazioni di domani. Per completare l’offerta formativa, una delle aule è stata dotata di un avanzato sistema di videoconferencing, che permette agli studenti di seguire lezioni da docenti in remoto, abbattendo le barriere fisiche e arricchendo l’esperienza educativa. Tutte queste tecnologie sono supportate da una robusta infrastruttura informatica, realizzata ad hoc per la nuova sede, garantendo così la massima affidabilità e prestazioni elevate. Alla realizzazione ha contribuito anche Lombardini22 Spa di Milano, occupatasi del progetto tramite DEGW, business unit dello stesso gruppo, specializzata in consulenza e progettazione spazi ufficio. L’intervento si propone come obiettivo di riqualificare lo spazio interno, riconfigurando la distribuzione degli spazi, integrando nuovi arredi su misura e implementando la reception e l’area break come ambienti di accoglienza e aggregazione.
Amaro. Qui il laboratorio di realtà virtuale permette agli studenti di entrare letteralmente dentro i loro progetti, sperimentando in prima persona il risultato del loro lavoro in un contesto immersivo. Non solo: il laboratorio dedicato alla formazione degli energy manager offre una piattaforma unica per imparare a gestire sistemi elettrici complessi, riproducendo fedelmente l’ambiente degli impianti industriali, con un’attenzione speciale alla sostenibilità e all’efficienza energetica, temi centrali per il futuro del settore.
San Vito al Tagliamento. In LEF, l’azienda digitale modello voluta da Confindustria Alto Adriatico, l’innovazione passa anche per la robotica, con un laboratorio equipaggiato con isole robotiche avanzate, progettate per insegnare agli studenti a programmare e a interagire con i robot, competenze ormai essenziali nel mondo dell’industria 4.0. Inoltre, il laboratorio di interazione uomo-macchina permette di approfondire l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’automazione dei processi (RPA), ambiti cruciali per rendere più efficiente il lavoro umano nelle aziende moderne. Ogni laboratorio è stato progettato per offrire il massimo in termini di strumentazioni e potenzialità didattiche, trasformando gli spazi educativi in ambienti in cui il futuro può essere toccato con mano.
Massimo Boni
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