
(AGENPARL) – lun 02 dicembre 2024 *CONFINDUSTRIA CATANIA: SENZA LA DECONTRIBUZIONE SUD A RISCHIO IL FUTURO
DEL MEZZOGIORNO*
Catania, 2 dicembre 2024 – Confindustria Catania esprime profonda
preoccupazione per la decisione, contenuta nel Disegno di Legge di Bilancio
2025, di abrogare la Decontribuzione Sud a partire dal 31 dicembre 2024.
Una misura che ha dimostrato di essere fondamentale per sostenere
l’occupazione e la crescita delle imprese nel Mezzogiorno.
“La fine della Decontribuzione Sud è un colpo durissimo per il tessuto
produttivo meridionale”, dichiara la presidente di Confindustria
Catania, *Cristina
Busi Ferruzzi*. “Parliamo di uno strumento che ha salvato migliaia di posti
di lavoro e dato ossigeno alle imprese del Sud, sostenendo investimenti in
formazione, innovazione e tecnologie. Eliminare questa agevolazione
significa rischiare di compromettere anni di progressi”.
Secondo i dati Inps, nel 2023 la Decontribuzione Sud ha coinvolto 3 milioni
di lavoratori, con due terzi dei contratti a tempo indeterminato,
contribuendo alla stabilizzazione dell’occupazione e favorendo nuove
assunzioni.
“Non possiamo permettere che questa decisione vanifichi gli sforzi fatti”,
ha aggiunto la presidente. “Senza questa agevolazione, il rischio di una
nuova emorragia di posti di lavoro nel Mezzogiorno è altissimo. L’ex
ministro per il Sud e la Coesione, *Raffaele Fitto,* oggi vicepresidente
della Commissione europea, aveva a suo tempo raccolto l’allarme delle
imprese ottenendo una proroga dell’incentivo. È necessario che il nostro
Governo oggi faccia altrettanto”.
L’attuale legge di Bilancio prevede due misure destinate al Sud: la proroga
del credito d’imposta nella Zes unica fino a novembre 2025 e alcune
agevolazioni per l’occupazione. Tuttavia, pur riconoscendo gli sforzi
fatti dal Governo per rilanciare il tessuto produttivo, queste soluzioni
non sembrano adeguate a sostenere in modo strutturale sia gli investimenti
che l’occupazione.
A preoccupare ulteriormente è la riduzione delle risorse destinate al
Mezzogiorno. Secondo uno studio della Svimez, nel triennio 2025-2027, le
risorse destinate alle misure per il Sud sarebbero ridotte di 5,3 miliardi
di euro.
“Un taglio così drastico sarebbe inaccettabile,” ha aggiunto la presidente.
“Non si può pensare di sostenere il Mezzogiorno riducendo le risorse. È
necessario un impegno concreto e continuo per evitare che la nostra
economia subisca un crollo”.
Confindustria Catania propone di riconsiderare l’eliminazione della
Decontribuzione Sud e di adottare eventualmente un approccio graduale,
riducendo l’agevolazione al 20% dal 2025 al 2027 e al 10% per il biennio
2028-2029. Inoltre, si chiede di legare l’incentivo agli investimenti nelle
missioni strategiche del Pnrr, come la digitalizzazione e la transizione
verde.
“Non chiediamo assistenzialismo, ma strumenti che ci permettano di
competere”, ha concluso la presidente. “Il governo deve capire che il
futuro del Mezzogiorno è in gioco. Servono misure mirate e durature. Le
nostre imprese sono pronte a fare la loro parte, ma non possiamo essere
lasciati soli”.
*CONFINDUSTRIA CATANIA*
Patrizia Mazzamuto