I prezzi dell’oro hanno registrato oggi un netto calo, trascinati al ribasso dal rafforzamento del dollaro statunitense e dalle crescenti aspettative di una politica monetaria più restrittiva da parte della Federal Reserve. Gli investitori, infatti, stanno rivedendo le loro prospettive in base ai dati economici più recenti, che suggeriscono una possibile prudenza da parte della banca centrale americana nel procedere con eventuali tagli dei tassi di interesse nel 2024.
L’oro spot ha perso lo 0,3%, scendendo a 2.627,60 dollari l’oncia, mentre i contratti futures sull’oro negli Stati Uniti hanno registrato una flessione dello 0,5%, chiudendo a 2.627,00 dollari l’oncia. Contemporaneamente, l’indice del dollaro è aumentato dello 0,1%, un rialzo che ha ulteriormente diminuito l’attrattiva del metallo giallo per gli investitori internazionali.
Le Prospettive della Fed e l’Impatto sull’Oro
Kelvin Wong, capo analista di mercato per la regione Asia-Pacifico presso OANDA, ha sottolineato che il focus degli investitori si è spostato sui futuri tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Gli ultimi dati sull’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, che rappresenta una misura chiave dell’inflazione monitorata dalla Fed, mostrano un rallentamento. Tuttavia, nonostante il calo dell’inflazione, le aspettative di una politica monetaria meno accomodante nel prossimo anno restano elevate.
“La Fed potrebbe essere più cauta nel ridurre i tassi di interesse rispetto a quanto previsto inizialmente,” ha affermato Wong, indicando che l’incertezza potrebbe continuare a pesare sul mercato dell’oro.
Secondo lo strumento Fed Watch del CME, le probabilità di un taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto entro dicembre 2024 si attestano attualmente al 64,7%. Questo dato riflette le crescenti aspettative di un rallentamento dell’economia, ma anche la consapevolezza che la Fed rimarrà vigile contro i rischi inflazionistici.
Gli scambi sono rimasti relativamente modesti oggi, in parte a causa della chiusura dei mercati statunitensi per la festività del Ringraziamento. Questo fattore ha contribuito a una bassa volatilità e a volumi di transazione inferiori rispetto alla media settimanale.
Anche gli altri metalli preziosi hanno subito una flessione:
- Argento: è sceso dell’1%, attestandosi a 29,78 dollari l’oncia.
- Platino: ha registrato un lieve calo dello 0,1%, chiudendo a 928,05 dollari l’oncia.
- Palladio: è rimasto sostanzialmente stabile, a 972,75 dollari l’oncia.
Il mercato dei metalli preziosi, tradizionalmente considerato un rifugio sicuro, continua a essere influenzato dalle dinamiche macroeconomiche globali e dalle politiche monetarie statunitensi. Gli analisti prevedono che le fluttuazioni dei prezzi potrebbero proseguire fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulle future mosse della Fed.
Conclusioni
Il calo odierno dei prezzi dell’oro riflette il delicato equilibrio tra le aspettative di inflazione, le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve e la forza del dollaro. Se le prospettive di tassi di interesse più elevati dovessero concretizzarsi, l’oro potrebbe continuare a perdere terreno nel breve termine, a meno che nuovi dati macroeconomici non riportino l’attenzione su un possibile rallentamento economico globale.