
(AGENPARL) – gio 21 novembre 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*24° River to River Florence Indian Film Festival:*
*“The Shape of Self”**, **le comunità transgender del Bengala Occidentale*
*negli scatti di Alessio Maximilian Schroder*
*La mostra, in collaborazione con **fsm – Fondazione Studio Marangoni
e **B.east
Gallery**,*
*sarà visitabile dal 5 dicembre al 5 febbraio 2025* *presso **B.east
Gallery (Firenze).*
*Opening giovedì 5 dicembre ore 18.00 **alla presenza dell’artista.*
transgender e transessuali nei distretti urbani di Calcutta*, tra
tradizione, mutamenti sociali e lotta per affermare la propria identità.
Questo è *“The Shape of Self”*, personale del fotografo *Alessio Maximilian
Schroder *che sarà inaugurata a Firenze nell’ambito* del 24/mo River to
River Florence Indian Film Festival*, l’unica manifestazione in Italia
interamente dedicata alla cinematografia e alla cultura del Subcontinente,
in programma *dal 5 al 10 dicembre, *con la direzione di *Selvaggia Velo,
al Cinema La Compagnia *(Via Camillo Cavour 50/R)* e in altre location
cittadine*. Realizzata in collaborazione con* fsm – Fondazione Studio
Marangoni e B.east Gallery* e ospitata presso quest’ultima (in via di Mezzo
40/a, Firenze), la mostra corona il progetto intrapreso da Schroder nel *2014,
anno in cui la Corte Suprema indiana ha riconosciuto ufficialmente il terzo
genere*. Al centro dell’obiettivo persone appartenenti a diversi contesti
sociali, caste e generazioni. *Attivisti e attiviste, attrici, negozianti,
modelle, avvocati, danzatrici, sex worker, truccatrici, dipendenti di
grandi aziende, insegnanti, studentesse *ritratti e ritratte con gli abiti
che più li rappresentano in luoghi legati alla storia personale di ciascuno
e ciascuna: strade, quartieri, posti di lavoro, ma principalmente nelle
loro stanze, viste come il fulcro dello sviluppo individuale. Un lavoro
nato per rivendicare il diritto di esistere e di essere riconosciuti e
riconosciute. *Vernissage *alla presenza dell’artista *giovedì 5 dicembre
ore 18.00*. “The Shape of Self” sarà visitabile* fino al 5 febbraio
2025 *secondo
gli orari di apertura della galleria, ingresso gratuito (info:
http://www.rivertoriver.it).
*Un lavoro mai esposto prima in una personale in Italia*, e che trova casa
all’interno del River to River affiancandosi a un cartellone di *oltre 20
titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, in prima italiana e
europea, presentazioni di libri e incontri letterari. **Saranno 18 le
immagini esposte*, tutte realizzate in analogico. “Le persone ritratte
sono *uomini
e donne trans ma anche hijra* – termine che indica individui appartenenti a
una comunità religiosa, simbolo tradizionale dell’identità non binaria nel
Subcontinente – *e cross-dresser *– persone che indossano abiti comunemente
associati al sesso opposto”, spiega Schroder, artista che vive e lavora tra
Vienna e Lisbona con un curriculum di lavori pubblicati tra gli altri anche
su *Der Spiegel, El Pais, Wiener Zeitung*, *British Journal of Photography,
Domus, La Repubblica, Die Presse, L’Espresso, Il Manifesto*. “La maggior
parte delle foto sono state scattate anni dopo aver conosciuto le persone
ritratte, la fotografia per me arriva più tardi rispetto alla creazione del
rapporto coi singoli. *Il mio è un lavoro sull’identità e ho cercato di
riportare quest’ultima nel modo più onesto e corretto possibile*, dopo un
lungo studio sui luoghi, sulla storia e sulle abitudini dei soggetti. C’è
chi ha scelto di farsi immortalare nella sua stanza di bambino o bambina
perché lì ha definito la persona che è oggi; chi nella casa di chi l’ha
supportato o supportata durante la crescita; chi nel contesto lavorativo da
cui trae legittimazione”.
“*La cultura hijra, registrata nel Subcontinente fin dall’antichità*,
costituisce un tassello fondamentale nel rapporto della società indiana con
le persone trans – continua Schroder – *ciò però non significa che sia una
relazione semplice*. Gli hijra sono organizzati in comunità a sé stanti che
si sostengono di generazione in generazione “adottando” persone respinte o
fuggite dalle famiglie di origine, spesso sostentandosi col sex work. Negli
ultimi decenni sono state portate avanti battaglie da attivisti, attiviste
e ONG per la definizione dei loro diritti, fino al riconoscimento ufficiale
del terzo genere. *Un’enorme vittoria politica che tuttavia necessita di
tempo e lavoro per vedersi rispecchiata anche dal punto di vista sociale*.
Senza contare che c’è molta differenza tra la percezione degli hijra e di
uomini e donne trans o cross-dresser. In “The Shape of Self” ritraggo
persone dai contesti più diversi, alcune con storie di successo ed altre
con percorsi dolorosi. I loro sguardi, tuttavia, affermano sempre e
chiaramente che le lotte che affrontano per l’integrazione nella società
indiana non inibiscono l’orgoglio nella scelta di essere liberamente se
stessi e se stesse”.
*Alessio Maximilian Schroder* (Roma, 1985) si trasferisce in Austria nel
2004 dove studia filosofia e filologia slava all’Università di Vienna, poi
fotografia e fotogiornalismo presso la Fotoschule Wien e l’Istituto
superiore di Fotografia di Roma (ISFCI). Nei suoi progetti ha esplorato
tematiche sociali all’interno di contesti geografici specifici, come in
Blokovi (Belgrado, 2009) e Neve Sha’anan (Tel Aviv, 2010-2013); la
liminalità del corpo e dell’immagine fotografica in Exposed (Europa/Medio
Oriente, 2011-2013), e affrontato questioni sociali e identitarie
attraverso il ritratto in Pórne (Vienna, 2010-2013) e The Shape of Self
(Bengala Occidentale, 2014-2019). A Calcutta inizia a collaborare con
l’industria cinematografica di Tollywood e Bollywood. Nel 2015 gira i
ritratti video di apertura del primo lungometraggio di Ram Nehari, Don’t
Forget Me e dal 2019 lavora come fotografo di scena per registi austriaci
quali: Ulrich Seidl, Peter Brunner, Kurdwin Ayub, Ruth Mader, Veronika
Franz, Severin Fiala, Adrian Goiginger.
*River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio
dell’Ambasciata dell’India, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana
nell’ambito del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze – **parte del
Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle