
(AGENPARL) – ven 01 novembre 2024 Innovazione, nuove tecnologie, intelligenza artificiale e rapporti
internazionali. Questo e molto altro all’interno dell’osservatorio
presentato e promosso dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori alla
sala stampa della Camera dei deputati in occasione dell’edizione 2024 di
Diplomacy – Festival della diplomazia.
A condurre lavori il presidente dell’ANGI Gabriele Ferrieri insieme al
direttore generale dell’ANGI Francesco Paolo Russo nell’analizzare i dati
promossi dall’osservatorio ANGI Ricerche in collaborazione con Lab 21.01
guidata dal direttore del comitato scientifico dell’ANGI, prof. Roberto
Baldassari.
All’interno della conferenza, presenti diversi esponenti delle istituzioni,
in particolar modo il Presidente della commissione Affari Europei della
Camera di deputati On. Alessandro Giglio Vigna e la Vicepresidente della
commissione Ambiente, Territorio e Lavori, Pubblici della Camera dei
deputati, On. Patty l’Abbate.
All’interno della conferenza stampa numerosi giornalisti e i delegati del
Festival della diplomazia presenti che hanno assistito all’analisi
dell’osservatorio che ha evidenziato l’importanza della promozione del made
in Italy e dello sviluppo del sistema paese all’estero, ivi inclusa la
sfida della tornata elettorale americana che vedrà a breve il confronto per
chi diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti tra Kamala Harris e
Donald Trump.
“Siamo lieti come ANGI di proseguire la nostra collaborazione strategica
con il Festival della Diplomazia anche quest’anno – commenta il presidente
Gabriele Ferrieri – Un Ringraziamento particolare a Giorgio Bartolomucci e
alle istituzioni che ci hanno affiancato in questo nostro importante
reportage sullo sviluppo del sistema Paese all’estero in cui abbiamo
evidenziato il ruolo della AI e delle nuove tecnologie al sostegno del Made
in Italy”.
“Il sondaggio – rivela il Professor Roberto Baldassari, Direttore del
Comitato Scientifico ANGI e Direttore Generale LAB21.01 – mostra come la
percezione dell’opinione pubblica italiana sia orientata verso tecnologie
come l’intelligenza artificiale (25,6%), la realtà aumentata e virtuale
(18,4%) e la mobilità sostenibile (17,1%) quali principali leve per il
cambiamento socio-economico. E i numeri non mentono: la popolazione
italiana ha fiducia in un futuro in cui la tecnologia possa davvero
trasformare, in meglio, la quotidianità.
Chi guida il cambiamento? Se pensate che solo le istituzioni governative
abbiano le chiavi del progresso, vi sbagliate. Sebbene il 52,7% degli
intervistati riconosca un ruolo cruciale a ministeri e agenzie governative,
c’è un crescente interesse verso un coinvolgimento più attivo delle
associazioni imprenditoriali e delle banche italiane. Insomma, per rendere
l’Italia un player internazionale, serve un gioco di squadra che includa
sia pubblico che privato.
NATO e Cyber Difesa: Amici o Rivali? Un aspetto su cui gli italiani
sembrano avere idee piuttosto chiare è la sicurezza globale. Il 42% ritiene
che la NATO debba concentrarsi sul rafforzamento della cyber defense,
riflettendo una crescente preoccupazione verso minacce che vanno ben oltre
il campo di battaglia tradizionale. Meno popolare, invece, l’idea di
ridurre il coinvolgimento economico internazionale (18,3%), segno di
un’aspirazione a una cooperazione internazionale che protegga, ma che sia
anche vantaggiosa per lo sviluppo economico.
Moda, Turismo e Tecnologia: i Punti di Forza Made in Italy. Quali settori
italiani beneficerebbero maggiormente da collaborazioni internazionali? Il
16,8% degli intervistati vede nella mobilità e nei trasporti una priorità,
seguito da tecnologia e innovazione (16,1%) e turismo e cultura (9,7%).
L’immagine che emerge è quella di un’Italia desiderosa di espandere il
proprio patrimonio culturale, sfruttando al contempo la tecnologia per
rilanciarsi sui mercati globali.
Chi può fermare le guerre? Il sondaggio ha toccato anche una nota politica:
chi, tra Kamala Harris e Donald Trump, potrebbe contribuire maggiormente
alla pace mondiale? La risposta è stata per molti chiara: il 62,4% degli
italiani vede in Trump una figura potenzialmente più efficace nel
promuovere la fine dei conflitti bellici, una visione che riflette
un’Italia attenta al pragmatismo diplomatico.”