Il tasso di fertilità nel Regno Unito ha raggiunto un nuovo minimo storico, portando il numero di nascite quasi al livello più basso della storia moderna. Nel 2023, l’Office for National Statistics (ONS) ha riportato un tasso di fertilità totale di appena 1,44 figli per donna in Inghilterra e Galles, il livello più basso registrato dal 1938, anno di inizio delle rilevazioni. Le nascite vive totali sono state 591.072, una cifra che riporta il Paese ai livelli osservati solo in circostanze eccezionali come la Seconda guerra mondiale.
La tendenza al calo demografico non è una novità in Gran Bretagna, ma il recente calo delle nascite ha assunto un carattere strutturale, confermando un trend di declino che dura ormai da decenni. Il numero di nascite vive registrate in Inghilterra e Galles nel 2023, 591.072, è inferiore a quello del 1977, quando le nascite furono solo 569.259, segnando il punto più basso da oltre un secolo, da quando la Gran Bretagna superò il problema della mortalità infantile nell’epoca vittoriana.
Questi dati demografici allarmanti emergono in un contesto storico che rende il confronto ancora più significativo: fino a 50 anni fa, negli anni Settanta, il numero di nascite annue si manteneva stabilmente sopra le 600.000 unità. Dal 1851 ad oggi, sono solo undici gli anni in cui la cifra è scesa sotto questa soglia, un’anomalia per un Paese che nel frattempo ha quadruplicato la propria popolazione.
Il calo del tasso di fertilità e delle nascite è attribuibile a vari fattori, tra cui il crescente accesso a metodi contraccettivi, il cambiamento nei modelli familiari e le priorità economiche e sociali delle nuove generazioni. Dalla diffusione dell’aborto legale e della pillola anticoncezionale negli anni ‘70, la natalità nel Regno Unito ha conosciuto un’inversione di tendenza. Inoltre, fattori come il ritardo nel matrimonio e nella scelta di avere figli hanno contribuito a ridurre il tasso di fertilità a lungo termine.
I cambiamenti economici hanno anch’essi avuto un impatto significativo. La crescente precarietà lavorativa, l’aumento del costo della vita e l’incertezza abitativa stanno dissuadendo molte coppie dal prendere decisioni a lungo termine, come quella di avere figli. Il carico economico associato alla genitorialità è sempre più elevato, in particolare in Paesi come il Regno Unito, dove i servizi di supporto familiare sono limitati e le spese per l’infanzia sono tra le più alte d’Europa.
Il tasso di fertilità attuale di 1,44 figli per donna è ben al di sotto del livello di sostituzione generazionale, che si aggira intorno a 2,1 figli per donna. Se questa tendenza dovesse proseguire, il Regno Unito rischia di subire un calo della popolazione a lungo termine, con implicazioni significative per l’economia e il welfare state. La diminuzione della forza lavoro potenziale implica una pressione fiscale sempre più pesante sulle generazioni più giovani per sostenere il sistema pensionistico e di assistenza sanitaria.
Questo calo demografico potrebbe anche amplificare il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, con una società in cui la percentuale di anziani aumenta costantemente rispetto ai giovani. Un tale scenario solleva sfide non solo economiche ma anche sociali, poiché una popolazione anziana richiede più risorse e assistenza, mentre la capacità produttiva e innovativa della forza lavoro diminuisce.
Le nuove statistiche ONS sottolineano l’urgenza di una riflessione politica e sociale. Altri Paesi europei, come la Francia e i Paesi nordici, hanno adottato politiche di sostegno alla famiglia più articolate, incentivando la natalità tramite agevolazioni fiscali, congedi parentali generosi e servizi di assistenza all’infanzia a basso costo. Queste misure hanno mostrato un certo successo nel ridurre il calo delle nascite e potrebbero rappresentare un esempio da seguire anche per il Regno Unito, che attualmente offre un livello di supporto alle famiglie più limitato rispetto a quello di altre nazioni europee.
Affrontare il declino demografico non sarà facile, ma sarà essenziale per garantire la sostenibilità e la vitalità del Paese nei decenni a venire. L’Inghilterra e il Galles si trovano ora a un bivio: senza politiche di sostegno, il calo della fertilità potrebbe continuare ad accentuarsi, portando il Regno Unito verso un percorso demografico inedito, con profonde implicazioni per il suo futuro.
Per una nazione con bassa mortalità infantile e senza altre influenze esterne, il “tasso di fertilità totale deve essere intorno al livello di sostituzione di 2,1 figli per donna o superiore”, hanno detto. In Inghilterra e Galles, è solo 1,44, mentre “i tassi di fertilità specifici per età sono diminuiti in quasi tutte le fasce d’età”.
I fattori citati dall’ONS nella sua analisi del calo della fertilità includono la disponibilità della pillola, l’Abortion Act, una maggiore partecipazione femminile alla forza lavoro e all’istruzione universitaria e la rottura del “tradizionale legame tra matrimonio e avere figli”.
Sebbene il futuro sia difficile da prevedere, le tendenze attuali suggeriscono che Inghilterra e Galles potrebbero dirigersi verso un futuro in cui metà di tutte le donne nate non avranno mai un figlio proprio. Come osservato dall’ONS, la percentuale totale di donne che hanno figli “aumenta sia nel tasso di fertilità totale durante gli anni fertili sia nella dimensione della famiglia completata”.
Sebbene nessuna regione in Inghilterra e Galles si avvicini al livello di fertilità di “sostituzione” accettato dai demografi di 2,1 figli, le aree rivelate dall’ONS come aventi il livello più alto di nascite mostrano una netta sovrapposizione con le statistiche dello stesso organismo che mostrano la distribuzione etnica in tutto il paese . Tra queste diverse città e regioni ci sono nomi familiari come Luton, Rochdale, Bradford, Wolverhampton e le sue città associate e Redbridge a Londra.
Infatti, mentre la fertilità precipita a nuovi minimi, la popolazione del Regno Unito continua a crescere, tanto che l’ONS ha osservato oggi: “Si prevede che la popolazione di Inghilterra e Galles continuerà a crescere, in gran parte a causa della migrazione netta”.
Come affermato in precedenza , la popolazione del Regno Unito nel suo complesso è aumentata dell’1% in un solo anno dal 2022 al 2023, il più grande aumento di personale mai osservato dall’ONS. Come riportato allora:
Se non fosse stato per la migrazione di massa, la popolazione del Regno Unito sarebbe diminuita, con 16.300 decessi in più rispetto alle nascite registrate in tutto il paese nell’anno fino alla metà del 2023. Questo calo naturale della popolazione si è verificato più rapidamente del previsto, con l’ONS che in precedenza aveva previsto che il tasso non sarebbe diventato negativo fino alla metà del decennio successivo.