“Abbiamo l’obbligo di garantire l’incolumità dei lavoratori, che dovranno realizzare il miliardo e trecento milioni di interventi. Da parte di Rfi non abbiamo avuto ancora la possibilità di un confronto e alcuna garanzia di modernizzazione e sostenibilità. Il seguito di una storia che conosciamo”. E’ quanto afferma il neo eletto segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco, a seguito delle ultime notizie stampa relative alla pubblicazione da parte di Rfi, di una gara da circa 1,3 miliardi di euro, per un programma di manutenzione sistematica dell’armamento ferroviario sull’intera rete nazionale.
“Certamente un’ottima notizia per gli utenti, in linea con le necessità di ammodernamento dell’infrastruttura e con la capacità di spesa, resa possibile anche dai fondi PNRR”, spiega Di Franco. Si tratta inoltre di una iniziativa “gestita da RFI nel pieno rispetto delle migliori pratiche di stakeholders engagement. Apprendiamo infatti che è stato svolto un percorso di confronto con le principali sigle delle associazioni di consumatori, volto ad affrontare le difficoltà legate alla circolazione ferroviaria”. “Tuttavia ci preme ricordare che è pendente dal 4 ottobre una richiesta di incontro indirizzata ad RFI da parte delle federazioni nazionali degli edili di CGIL, CISL e UIL, che rappresentano gli operai e i tecnici impegnati in quelle manutenzioni e che, come noto dai fatti di cronaca, sui binari perdono la vita”, sottolinea il segretario. “Se il lancio della gara va dunque nella giusta direzione di ammodernare la rete, nella direzione di una mobilità sostenibile è altresì corretto riscontrare che a tutt’oggi, proprio nell’idea di ‘sostenibilità’ della più grande stazione appaltante di lavori del Paese, non hanno assunto il giusto rilievo: sicurezza e qualità del lavoro”. “Ancora una volta – aggiunge – non ci è stata data la possibilità di contribuire alla qualificazione dei bandi di gara, per un maggiore controllo degli operatori economici, della formazione svolta dalle maestranze, delle misure di sicurezza in un settore, che ogni giorno è sempre più in bilico, tra la necessità di un adeguamento della rete e la capacità di assicurare l’esercizio a migliaia di utenti”. Infine “Tra queste esigenze esiste un obbligo, quello di garantire l’incolumità dei lavoratori che dovranno realizzare il miliardo e trecento milioni di interventi, garanzia senza la quale non ci sono ne’ modernizzazione, ne’ sostenibilità ma soltanto il seguito della storia che conosciamo”.