‘Prosegue la lotta al precariato e allo sfruttamento. In queste giornate difficili di nuove morti sul lavoro riscontriamo la mancata volontà politica di intervenire seriamente in materia di salute e sicurezza’
“I Trent’anni di Edilcassa Puglia, sono un evento che ha un importante significato: regolarità, congruità e valore della contrattazione con la sua funzione sociale riconosciuta da tutti a partire dal legislatore. Chi sostiene ‘contratti pirata’ senza una cassa edile, vuole farci tornare al passato, agli anni prima del Durc. Un regalo al malaffare”. Così in una nota il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco in occasione della prima edizione del Festival Edilcassa di Puglia. All’evento, su prospettive e strategie per sviluppo sostenibile per le costruzioni, nel corso della mattinata, che si è tenuto alla Fiera del Levante di Bari, hanno partecipato diversi relatori del settore e cariche istituzionali.
“Nell’aperta questione meridionale – spiega Di Franco – assume strutturale centralità la mancanza di occasione di lavoro socialmente qualificato. Precariato, sfruttamento e un clientelismo sfrenato, offendono la dignità e merito di tanti giovani, che non hanno alternative all’emigrazione. Servono controlli sulla mole di investimenti in corso che spesso non generano sviluppo di qualità. Chi utilizza lavoro nero va espulso dal mercato e deve restituire i finanziamenti pubblici. Fra correttivo sugli appalti, che spalanca le porte ai contratti pirata con le tutele equivalenti, riduzioni delle detrazioni sulle ristrutturazioni, non riconoscimento del caro materiali e autonomia differenziata, il Governo sta agevolando il fenomeno dell’evasione e dello sfruttamento”.
“Intanto in questo Paese si continua a morire nei cantieri e non solo purtroppo – aggiunge Di Franco – Ancora giornate nere sul fronte infortuni. Le morti sul lavoro sono in drammatico aumento rispetto al 2023, siamo arrivati a 600 mila. Riscontriamo in maniera evidente la mancata volontà politica di intervenire seriamente in materia di salute e sicurezza. Come sindacato nazionale degli edili insistiamo per l’istituzione di una Procura Nazionale, che si occupi aumentare la specializzazione e l’attività investigativa dei reati sul lavoro. Il resto a partire dalla patente a crediti è carta, ‘burocrazia aggiuntiva’, come ha detto il magistrato cassazionista Bruno Giordano. Un provvedimento che non crea cultura della sicurezza, quindi basta una autocertificazione. Autocertificare significa trattare tutte le imprese allo stesso modo, ed è dannoso per tutte le imprese sane storiche e strutturate che investono quotidianamente in salute e sicurezza”.