Le tensioni tra Iran e Israele sono cresciute dopo un attacco missilistico su Tel Aviv il 1° ottobre, e lunedì l’Iran ha presentato una protesta formale all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). La protesta riguarda le minacce israeliane di colpire i siti nucleari iraniani in risposta a quel recente attacco.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaee, ha dichiarato che la nota è stata trasmessa all’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, sottolineando che le minacce israeliane verranno affrontate “attraverso vari canali”. Questa mossa arriva mentre circolano notizie su un possibile attacco israeliano contro l’Iran, in risposta agli attacchi missilistici del 1° ottobre, che Teheran ha giustificato come una reazione alle uccisioni mirate di leader di Hamas, Hezbollah e di un comandante delle Guardie Rivoluzionarie.
Fonti suggeriscono che i siti nucleari iraniani potrebbero diventare obiettivi di attacchi israeliani, ma Baghaee ha avvertito che qualsiasi “provocazione” da parte di Israele incontrerà una “risposta decisa”. Ha inoltre difeso l’attacco missilistico iraniano come un atto di “autodifesa”, notificato anche alle Nazioni Unite e ad altri enti internazionali.
Il portavoce iraniano ha inoltre espresso preoccupazioni riguardo all’installazione di sistemi di difesa antimissile statunitensi nella regione, ritenendo che rappresenterebbero una minaccia per Israele, e ha lodato la cooperazione tra i Paesi del Medio Oriente per garantire la pace e la sicurezza nella regione.
Infine, Baghaee ha criticato le recenti sanzioni imposte all’Iran da parte dell’Europa e ha sottolineato la disponibilità di Teheran a migliorare le relazioni diplomatiche basate sul rispetto reciproco, menzionando anche i recenti incontri del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi con leader europei e arabi per discutere di sicurezza regionale e questioni nucleari.