
(AGENPARL) – mer 16 ottobre 2024 COMUNICATO STAMPA
Sanità: Anp-Cia, subito un piano organico e strutturato di finanziamenti
Convegno a Venezia sul futuro del Ssn, annuncia nuove mobilitazioni. Servono risorse per gestione liste
d’attesa, personale e strumentazione
Roma, 16 ott – Serve un impegno straordinario per difendere il Servizio sanitario nazionale,
elemento di tutela pubblica e di coesione insostituibile, garanzia universale di diritti e uguaglianza per le
persone e i territori. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, dal convegno
di oggi, a Venezia Mestre, per rispondere insieme ad associati, istituzioni ed esperti a un interrogativo
univoco “Sanità quale futuro?”.
Sul tavolo dell’incontro, che ha riunito nell’auditorium del M9-Museo del ‘900 centinaia di
partecipanti e molti cittadini, il documento di richieste su cui Anp-Cia lavora da tempo, in particolare
guardando alla prossima legge di Bilancio e al finanziamento per il Servizio sanitario nazionale che, negli
ultimi 15 anni, ha visto solo tagli.
Per Cia va fermato il cortocircuito che interconnette almeno tre macro-questioni: l’emergenza liste
d’attesa, con tempi lunghissimi per visite, esami e interventi, e un decreto senza risorse; la mancanza di
personale, medici e infermieri, e di strumentazione adeguata, oltre a incertezze e incongruenze
organizzative verso le Regioni; e, infine, l’avanzare della sanità privata con un terzo della spesa a carico
delle famiglie, in un anno aumentata del 10,3%.
A soffrire di più gli anziani con pensioni basse e le persone più fragili, che spesso rinunciano a
curarsi – lo scorso anno quasi 4,5 milioni di italiani (dati Fondazione Gimbe) – e soprattutto nelle aree rurali
e interne, dove vive il 22% della popolazione italiana e il disagio territoriale di fatto diventa il discrimine per
accedere alle prestazioni e per sbilanciare sempre più il carico delle richieste dal Sud al Nord, in cerca di
cure e ospedali migliori.
Tutto questo richiede interventi e investimenti -precisa Anp-Cia- ma si è scelta la strada del
definanziamento, un impegno sempre più basso di risorse rispetto all’inflazione e al Pil, in media il 6,8%
(contro il 10,9% della Germania e il 10,3% della Francia) e con la previsione di scendere al 6,1% entro il
2025, sebbene sia noto che sotto la soglia del 6,5% i servizi essenziali non sono più garantiti. In Italia il
divario della spesa sanitaria pubblica pro capite rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell’Unione
Europea, è pari a 889 euro.
Anp-Cia dice basta e annuncia mobilitazioni sul territorio per un Piano organico e straordinario di
finanziamenti che rimuovano gli squilibri territoriali innovando i modelli organizzativi, gli strumenti, le
strutture sanitarie e con l’ausilio delle infrastrutture telematiche. Più nel dettaglio, vanno rivisti i Piani
regionali sociosanitari verso politiche e azioni coerenti al rafforzamento del sistema. Ancora attesi: servizi
efficienti e politiche per l’invecchiamento attivo, assieme a pensioni adeguate, assegni minimi non inferiori
a 800 euro; il recupero dell’indicizzazione per le pensioni colpite dall’inflazione; l’Ape sociale agli
agricoltori per andare in pensione in anticipo senza penalizzazioni; la modifica di Opzione Donna oggi
particolarmente punitiva e la riduzione del carico fiscale sulle pensioni in un’ottica di progressività e
giustizia sociale. Va impedito, poi, il taglio del 30% dei progetti delle “case di comunità” e occorrono subito
i decreti attuativi della nuova legge sulla non autosufficienza.
“Prima di tutto la qualità del sistema sanitario. Lo dicono i cittadini -ha dichiarato il presidente
nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, citando il Sondaggio Demos-. In due anni è triplicato il
numero di chi la riconosce come un’emergenza e, dunque, dobbiamo valorizzare ancora di più questo
punto di vista. Siamo per un lavoro che sia costruttivo insieme al governo e rinnoviamo l’Appello degli
scienziati, perchè l’invecchiamento è un valore e la salute un diritto non in svendita”.