
(AGENPARL) – mer 02 ottobre 2024 Puglia, Albania e Montenegro: nuove sinergie per lo sviluppo economico dell’Adriatico in nome della Blue Economy
Si è conclusa oggi la due giorni del seminario del progetto B-VISA 2030
Un patto tra Puglia, Montenegro e Albania, una strada tracciata per condividere la crescita della blue economy nell’Adriatico. Si è conclusa oggi la due giorni del seminario internazionale di B-VISA 2030, il progetto Interreg finanziato dal Programma IPA Adriatico Meridionale (Interreg South Adriatic), guidato dalla Regione Puglia – Sezione Ricerca e Relazioni internazionali, con il supporto tecnico di ARTI, che coinvolge partner provenienti da Albania e Montenegro.
Nel corso dei due incontri, moderati da Valeria Patruno (project manager, ARTI), sono stati affrontati diversi temi che riguardano la blue economy e il partenariato tra le sponde dell’Adriatico. La giornata di oggi è stata l’occasione per discutere dell’importanza del networking, con particolare attenzione alle reti europee e regionali.
“Il futuro della Blue Economy dipende dalla nostra capacità di costruire solide reti di collaborazione – ha dichiarato Silvia Visciano, Dirigente della Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali, capofila del progetto B-VISA 2030. Networking e cooperazione non sono solo auspicabili, ma imprescindibili: solo rafforzando le nostre partnership strategiche e allineando i nostri obiettivi con le priorità globali possiamo sviluppare un modello di crescita economica che tuteli al contempo il nostro patrimonio marittimo. La Regione Puglia è impegnata attivamente nella promozione di una Blue Economy sostenibile, anche attraverso la partecipazione a iniziative nazionali, come il Cluster BIG, e internazionali, come la strategia EUSAIR, il network MaSSBE (Maritime Sustainable Blue Bioeconomy), che guidiamo insieme alla Regione Emilia Romagna e la partecipazione a progetti di cooperazione transfrontaliera. Questo approccio collaborativo, questo continuo scambio di buone pratiche ed esperienze è essenziale per valorizzare il nostro patrimonio naturale, contribuendo alla prosperità economica e al benessere delle nostre comunità”.