
(AGENPARL) – gio 19 settembre 2024 Iran, FdI: preoccupati per pena di morte contro ogni forma dissenso
“Dall’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian, il regime teocratico-fondamentalista di Teheran ha scatenato una nuova ondata di esecuzioni che ha già mietuto più di 160 vittime. Seguiamo con grande preoccupazione il continuo ricorso da parte del regime alla pena di morte contro ogni forma di dissenso. È delle ultime ore la notizia della condanna a morte di Behrouz Ehsani e Mehdi Hassani, due sostenitori del MEK/PMOI, il principale movimento di opposizione democratica al regime dei mullah. Nel 2022, durante la partecipazione alle rivolte popolari, i due oppositori sono stati arrestati, trasferiti nel famigerato carcere di Evin e sottoposti a indicibili torture. Questo ennesimo affronto di Teheran ai Diritti Umani universalmente riconosciuti e alla dignità della persona appartiene a un’infame storia di repressioni e massacri compiuti dal regime, in nome del Vel?yat-e Faqih (potere clericale assoluto), sin dalla rivoluzione khomeinista del 1979. Il Relatore Speciale dell’ONU sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica islamica dell’Iran, Javaid Rehman, ha presentato lo scorso luglio un Rapporto che documenta con estrema precisione prove e testimonianze dei ‘crimini atroci’ contro l’umanità e di genocidio, nel biennio 1981-1982 e dei massacri del 1988, dove 30000 oppositori politici, in maggioranza appartenenti al MEK/PMOI, vennero torturati e uccisi. L’indignazione e la consapevolezza di tali orrori sono condivise in seno alla comunità internazionale, con generalizzata condanna del regime e della sua campagna di morte. È fondamentale che in ogni sede multilaterale si intraprenda una politica decisa affinché il diritto internazionale trovi applicazione piena in Iran. Non è più rinviabile l’inserimento tra le organizzazioni terroristiche sanzionate dall’Unione Europea del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC): un apparato terrorista che ha il pieno controllo di gran parte dell’economia e delle capacità militari del Paese”.
Dichiarazione congiunta del Senatore Giulio Terzi (FdI), dei Senatori Marco Scurria e Raffaele Speranzon e degli Onorevoli Naike Gruppioni, e Andrea Di Giuseppe a nome del “Comitato Interparlamentare per un Iran Libero”.
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