(AGENPARL) – sab 14 settembre 2024 Tassa Soggiorno: Federalberghi, serve equilibrio
La tassa di soggiorno potrà essere applicata da tutti i Comuni su base
volontaria. È l’accordo trovato tra il *ministro del Turismo Daniela
Santanché*, il *viceministro all’Economia Maurizio Leo* e il *presidente
dell’Anci Roberto Pella*, da cui è appunto emerso l’obiettivo di uniformare
e semplificare la disciplina su tutto il territorio nazionale . Al centro
del confronto il tentativo di far diventare l’imposta di soggiorno imposta
di scopo per restituire soldi al settore del turismo, garantendo nel
contempo la possibilità, come richiesto dall’Associazione dei comuni
italiani, di destinarla anche a decoro urbano e sicurezza. Anche a questo
scopo sarà convocato la prossima settimana un tavolo tecnico, che studierà
anche le fasce di prezzo per rendere l’imposta proporzionale al costo della
stanza e pagabile a persona.
La tassa di soggiorno si paga nel Potentino a Maratea e Melfi, oltre che
nel capoluogo; nel Materano a Bernalda, Pisticci, Scanzano, Policoro e Nova
Siri, che si aggiungono alla città dei Sassi. In Italia, nel 2023 si sono
avvalsi di questa possibilità 1.268 comuni, circa uno su cinque degli
aventi diritto. Il gettito più consistente da noi è stato raggiunto nel
2019 con poco meno di 3 milioni di euro complessivi. In attesa di
aggiornare il conteggio del tributo pagato dal turista per il soggiorno in
una struttura ricettiva, il Comune di Matera è quello che incassa di più, a
chiusura del 2023, secondo le ultime stime, dovrebbe incassare circa 1,400
milioni di euro; a Potenza invece circa 60 mila euro è il gettito dello
scorso anno Per le imprese “serve equilibrio”
*“Durante l’incontro che abbiamo avuto con il Ministero del Turismo e con
il Ministero dell’Economia e delle Finanze erano state formulate delle
rassicurazioni sul fatto che non ci saranno aumenti, che gli adempimenti
saranno semplificati e che l’imposta sarà destinata al turismo, ma il
resoconto dell’incontro tra i due Ministeri e l’Anci non sembra muoversi in
questa direzione”*. Così Federalberghi che insieme a Confindustria
Alberghi e Assohotel, le organizzazioni nazionali maggiormente
rappresentative delle imprese turistico-ricettive, ribadisce la contrarietà
“all’adozione di meccanismi che favoriscano l’aumento della pressione
fiscale sulle famiglie e sulle imprese e prevedano l’applicazione
dell’imposta di soggiorno anche nei Comuni non turistici” suggerendo invece
di concentrare l’attenzione sulla messa a punto di quegli aspetti della
normativa attuale che non funzionano o funzionano male. In particolare
propongono di:
*- stabilire che l’imposta sia contenuta entro un tetto massimo, in misura
ragionevole, che non ecceda il livello attuale;*
*- definire un meccanismo semplice da comunicare al cliente e facile da
applicare per il gestore, riducendo al minimo gli adempimenti formali;*
*- adottare un regolamento quadro, per assicurare uniformità sul territorio
nazionale;*
*- garantire la trasparenza sull’utilizzo del gettito, che dovrà essere
restituito al turismo.*
*“Abbiamo apprezzato* – concludono le tre organizzazioni – *la
disponibilità al dialogo del Ministero del Turismo e del Ministero delle
Finanze su questi e sugli altri aspetti rilevanti per una completa
revisione dell’imposta. Confidiamo che il percorso continui con lo stesso
metodo, dedicando adeguata considerazione alle istanze delle imprese
turistico ricettive e alle esigenze dei turisti”.*
“La nostra contrarietà – sottolinea Michele Tropiano, presidente
Federalberghi Potenza – dipende principalmente dall’utilizzo della tassa ad
opera dei Comuni. Non ci risultano investimenti consistenti in servizi a
favore dei turisti. E poi dobbiamo fare i conti con il tasso di occupazione
delle camere da noi tra i più bassi in Italia. unioni di comuni e i comuni
turistici) e aumentandone l’importo. “L’obiettivo comune dev’essere quello
di sostenerne la crescita, non di frenarla. Non sono certo i nostri ospiti
che causano l’overtourism. Ma con questo paventato aumento rischiano di
essere i più penalizzati”.
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