
(AGENPARL) – ven 13 settembre 2024 CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA AL SENATO: “L’ARTIGIANATO
SPECIALIZZATO RALLENTA, URGONO INIZIATIVE ADEGUATE”
Il Presidente di CNMI, Carlo Capasa, in audizione alla 9na commissione
Si è svolta mercoledì 11 settembre l’audizione presso la 9na Commissione Senato alla quale ha partecipato
Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Prendendo la parola il Presidente ha
portato al centro dell’audizione il forte rallentamento del settore “artigianato specializzato”. Le ragioni sono
molteplici, ha spiegato Capasa: inflazione globale; aumento esponenziale del prezzo delle materie prime e
dell’energia. Inoltre le guerre e le tensioni internazionali spingono verso la contrazione dei consumi compreso
il mercato cinese che, in questo momento, è sotto l’influenza governativa che spinge per l’autarchia. Capasa
ha sottolineato che questa situazione, ormai globale, ha messo in difficoltà le imprese manifatturiere, in termini economici, occupazionali ma anche di know-how che si rischia di disperdere.
Da qui un significativo ricorso, in particolar modo ad opera delle imprese contoterziste, fra le più colpite dalla
crisi, agli ammortizzatori sociali, che abbiamo chiesto al Ministro Adolfo Urso – ha sottolineato Capasa – di
rafforzare con particolare riferimento alla Cassa Integrazione Ordinaria in quanto – a differenza di quella straordinaria – preserva la forza lavoro anche in funzione della ripresa attesa a partire dalla seconda metà del 2025.
Inoltre, le aziende artigiane manifatturiere hanno difficoltà a procedere con la restituzione dei prestiti garantiti
dallo Stato per mezzo del Fondo SACE e del Fondo del Mediocredito Centrale che banche ed altri enti creditizi
hanno elargito al settore negli ultimi anni per tamponare pandemia e conflitti che hanno avuto forti ripercussioni sull’economia nazionale.
“Per questa ragione – ha aggiunto il Presidente Capasa – in questa sede sottolineo la necessità di adottare
urgentemente iniziative adeguate per dare modo alle realtà artigiano-manifatturiere di uscire dal guado, svilupparsi e accedere alle più avanzate tecnologie”.
Capasa ha fatto presente in audizione la rilevanza dei cosiddetti “distretti territoriali di competenza” dove vengono realizzati i prodotti eccellenti che tutto il mondo riconosce ed ammira, uno dei fondamenti del “Made
in Italy”. Un distretto – ha specificato il Presidente – è quel luogo in cui, storicamente, vige una interrelazione
tra imprese, lavoratori, istituzioni ed associazioni che operano su uno specifico territorio all’interno del quale
si è accumulato un patrimonio condiviso di valori e saperi (ad esempio, ha specificato Capasa, il distretto
tessile di Como, con particolare riferimento alla lavorazione della seta). Questi distretti sono diventati preziosi
fornitori dei grandi brand del “Made in Italy” e, per questa ragione, vanno protetti ed aiutati. “gli aiuti possono
essere sia di tipo fiscale che non fiscale – ha aggiunto il Presidente di CNMI- ed è importante dare il via ad un
adeguato processo di digitalizzazione di tali distretti per lanciare un modello unico di “artigianato avanzato”
che, mettendo insieme tradizione e tecnologia, possa rendere più coesa l’interconnessione tra le realtà del
territorio”. All’interno di ogni distretto che produce qualità di alta gamma è anche importante creare archivi
che conservino la “memoria della qualità” anche per conservare nel tempo le maestrie artigianali e non disperderle. Per questa ragione, ha aggiunto Capasa “l’Associazione propone di dare il via alla creazione di un
modello di distretto permettendo anche alle imprese minori di accedere attraverso la digitalizzazione e a un
sistema condiviso”.
Infine Capasa si è soffermato sulla necessità di introdurre procedimenti e misure volte a garantire un maggiore controllo e tracciabilità delle attività di produzione dei beni, con particolare riferimento alla catena delle
subforniture, anche per aumentare l’apprezzamento dei nostri prodotti e preservare l’immagine dei nostri
brand a livello globale e garantire l’integrità della dinamica concorrenziale, proponendo la sottoscrizione di
uno specifico Protocollo d’Intesa con le Istituzioni, volto a definire standard minimi di gestione e monitoraggio della filiera produttiva del proprio settore.
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