(AGENPARL) – mer 11 settembre 2024 *Comunicato Stampa*
* ERNESTO FRANCO: IL CORDOGLIO DELL’AMMINISTRAZIONE PER LA SCOMPARSA DI
UN CARDINE DEL MEMORIA FESTIVAL*
* Marina Marchi (Assessore alla Cultura): “/Perdita incalcolabile per il
Memoria Festival/”*
*Ernesto Franco*è morto a Genova, la sua città, all’età di 68 anni.
Malato da tempo, le sue condizioni di sono aggravate improvvisamente
negli ultimi giorni.
A dare la triste notizia della sua scomparsa la casa editrice Einaudi,
che guidava dal ’98. È stato lui a rilanciare la collana simbolo “Gli
struzzi”, oltre ad aver tradotto dallo spagnolo autori come Alvaro
Mutis, Borges e Octavio Paz. Editore ma anche scrittore, tra i suoi
libri “Isolario”, “Storie fantastiche di isole vere”, “Vite senza fine”
e il canzoniere d’amore “Donna cometa”. A Mirandola ha lasciato un segno
tangibile, scendendo in campo in prima linea nella creazione e nel
supporto del Memoria Festival.
“/Sarà compito di tutti preservare lo stile alto e la grande
professionalità che Ernesto Franco aveva saputo conferire al nostro
Memoria Festival/ – *afferma l’Assessore Marina Marchi* – /Perdiamo non
solamente un “Signore dell’Editoria” ma anche una persona che ha
mostrato in ogni occasione possibile affetto per i mirandolesi,
specialmente nel post terremoto, e una grande passione per la nostra
Città: per la storia, per la sua architettura affezionandosi alla nostra
comunità. Nel suo ricordo sarà compito nostro tradurre i suoi consigli
preziosi al fine di rendere il Festival ancor più coinvolgente e
interessante/”.
“/Ho conosciuto Ernesto Franco subito dopo la mia nomina a nuovo
Presidente del Consorzio Memoria Festival/ – *ricorda la Presidente
Mariapaola Bergami* – /e ho subito capito che uomo di profonda cultura
fosse, e quanto fosse sincero il suo legame con Mirandola. Vederlo a
Mirandola a suo agio nelle strade del centro a fare da Cicerone ai
numerosi autori di Einaudi in visita in città è stato un piacere, e mi
rincresce terribilmente di non averlo frequentato di più e più spesso.
Ha affrontato la malattia con grande coraggio e con altrettanto coraggio
ha seguito l’organizzazione dell’edizione 2023 del Festival pur avendo
da poco scoperto il male che l’avrebbe portato via. L’edizione 2023 è
stata molto segnata dalla sua assenza, così come il 2024, nonostante
Ernesto abbia sempre dimostrato vicinanza e affetto. L’edizione 2023 era
dedicata, proprio per volere di Ernesto, all’ “Italia in 50 oggetti”…mi
ripropongo di dedicare la decima edizione, il 2025, proprio alla memoria
di un grande editor e uomo di cultura come Ernesto Franco. Ci mancherà
sicuramente, e ci auguriamo tutti che nel suo ricordo si mantenga e si
rafforzi il rapporto con Einaudi nel segno della crescita intellettuale/”.
“/Ernesto Franco – /*ricorda con trasporto il Direttore del Memoria
Festival Giampaolo Ziroldi*/- venne per la prima volta a Mirandola
nel 2013, l’anno dopo il sisma, nell’ambito dell’iniziativa culturale
“Castello di libri” dedicata alla casa editrice Einaudi. Si mostrò fin
da subito cordiale ed interessato e quando parlammo dell’ipotesi di un
festival a Mirandola incentrato sulla memoria, manifestò una seria
attenzione al progetto. Nel corso degli anni successivi Franco ci
diede tutta una serie di preziosissimi suggerimenti e a partire dal
primo anno del Memoria Festival, il 2016, egli s’impegnò
intensamente per la buona riuscita della manifestazione, assumendo il
ruolo di presidente del Comitato Scientifico e contattando direttamente
autori, coinvolgendo la sua Einaudi, dando suggerimenti sui percorsi
tematici e stimolando con brillantissime intuizioni. Quando ci si
vedeva, prendeva appunti ordinatamente su minuscoli foglietti, con il
logo dello struzzo einaudiano, poi tempo dopo quegli indecifrabili
scritti si traducevano in splendide idee per il Festival che sentiva
anche suo, così come sentiva un po’ sua anche Mirandola dove ritornava
con piacere. Figura gentile ed elegante, costituiva un protagonista
fondamentale del panorama culturale italiano, in costante relazione con
i principali nomi di intellettuali a livello internazionale. Eppure
Ernesto Franco non ha mai manifestato il benché minimo segno di
spocchiosa distanza o di superba superiorità. Lavorava sempre con
curioso entusiasmo e generosa partecipazione, interessandosi di tutto,
parlando di tutto, semmai evocando, quando poteva, i suoi amori
letterari, come il grande Julio Cortazar, o il mare che tanto amava.
Ma i suoi occhi brillavano poi in maniera inarrestabile quando il
discorso cadeva sui suoi figli, ancora giovani ed orfani di madre, di
cui con enorme gioia raccontava le vicende./”
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