(AGENPARL) – dom 08 settembre 2024 Udine, 8 set – “Andiamo avanti con gli incontri con le
organizzazioni sindacali, le parti datoriali e le associazioni di
rappresentanza dei professionisti del settore per condividere un
possibile documento unitario della Regione Friuli Venezia Giulia
da portare al tavolo interministeriale che verr? convocato nelle
prossime settimane per l’attuazione della legge 55 del 2024 che
definisce le professioni operanti in campo pedagogico ed
educativo, e istituisce due differenti albi: dei pedagogisti e
degli educatori professionali socio-pedagogici”.
Lo ribadisce, quest’oggi, l’assessore al Lavoro, istruzione,
formazione e famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen.
“Nell’ottica di rafforzare il nostro impegno per il miglioramento
della qualit? dei servizi per l’infanzia – ha spiegato Rosolen -,
stiamo acquisendo le considerazioni dei portatori di interesse da
sottoporre poi all’attenzione del Governo, con l’obiettivo di
suggerire possibili interventi migliorativi della norma (di cui
non possiamo che condividere la necessit? e l’utilit?), in
relazione, in particolare, alle tempistiche di attuazione e ad
alcuni effetti che questa potrebbe avere sul settore pubblico dei
servizi, su quello privato e del privato sociale. Penso, in
particolare, al rischio di non poter supportare il turnover,
anche in relazione all’esistenza, alla durata e agli esiti dei
percorsi formativi universitari previsti dalla norma e alla
presenza in regione di servizi territoriali, come i ricreatori
triestini, di cui la norma non tiene alcun conto”.
“L’obiettivo dell’Amministrazione regionale, pertanto, resta
quello di assicurare alle famiglie la qualit? e la certezza dei
servizi, almeno nella dimensione e nella distribuzione gi?
esistente nei territori, oltre alla qualit? del lavoro su cui
siamo intervenuti anche a luglio, in Legge di assestamento, con
1,5 milioni, per fare fronte agli aumenti di costi di gestione
dei nidi determinati dal rinnovo del contratto collettivo
nazionale degli educatori e al fine di evitare che tale rincaro
gravi sulle famiglie”, ha detto ancora l’esponente dell’Esecutivo
regionale.
“Si tratta di una situazione problematica sotto pi? punti di
vista – fa notare Rosolen -, data anzitutto dall’incertezza
applicativa della norma, che viene segnalata all’Amministrazione
regionale in primo luogo dalle amministrazioni comunali, titolari
dei servizi pubblici e dalle associazioni rappresentative dei
datori di lavoro privati, impegnati in queste settimane
nell’assicurare a ciascuna istituzione educativa il personale
educativo e di coordinamento necessario all’apertura secondo gli
standard e coi requisiti previsti dalla legge e dai regolamenti
regionali”.
“Il crescente sostegno dell’Amministrazione regionale ai servizi
per l’infanzia, che si concretizza in particolare con il supporto
offerto alle famiglie, con la misura di abbattimento delle rette
e ai gestori con la misura di contenimento delle rette – ricorda
Rosolen -, testimonia l’attenzione dimostrata anche alla dinamica
dei costi dei servizi, certamente condizionati, da ultimo, dal
rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, che richiedono il
re-inquadramento del personale educativo”.
ARC/PT/gg
081528 SET 24
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