(AGENPARL) – sab 07 settembre 2024 **“Progettare la Memoria”, una mostra sullo Studio BBPR al Memoriale.
Inaugurazione il 9 settembre**
/Scritto da Redazione, sabato 7 settembre 2024 alle 11:00/
Si inaugura il 9 settembre alle 12 al Memoriale delle deportazioni di
Firenze (viale Donato Giannotti 81-8) la mostra intitolata “Progettare la
memoria – Lo studio BBPR: i monumenti, le deportazioni”.
E’ la mostra dedicata ai progetti per monumenti e memoriali in memoria
delle vittime dei campi nazisti realizzati dallo studio di architettura
BBPR, uno dei più noti e influenti del dopoguerra e “autore”, con il
coinvolgimento di altri artisti, del Memoriale italiano ad Auschwitz oggi
cuore del nuovo polo della Memoria nel capoluogo toscano.
La mostra, un percorso tra schizzi, immagini, documenti d’archivio e le
fotografie di Nanni Fontana, è stata progettata e realizzata
dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti e fa tappa a
Firenze grazie al sostegno della Regione Toscana e del Museo della
Deportazione e della Resistenza di Prato, in collaborazione con il Comune
di Firenze e il Comune di Prato.
Attraverso un percorso fotografico e documenti provenienti da numerosi
archivi, l’allestimento, aperto fino al 2 dicembre, presenta il Monumento
ai Caduti nei campi di concentramento nazisti presso il cimitero
Monumentale di Milano (1945), il Memorial di Gusen (1964), il
Museo-Monumento al deportato politico e razziale di Carpi (1973, il
Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio di
Auschwitz (1980), la cella italiana nel campo di Ravensbrück (1997) e il
Monumento al deportato al Parco Nord Milano (1998).
L’esposizione svela la genesi di queste opere e l’originale metodo di
lavoro di uno dei più noti studi di architettura italiani del secondo
dopoguerra. Gian Luigi Banfi e Lodovico Barbiano di Belgiojoso erano
componenti dello studio BBPR con Enrico Peressutti ed Ernesto Rogers, che
subirono in prima persona la deportazione a Mauthausen per il loro impegno
nelle fila del Partito d’Azione negli anni della Resistenza. Gian Luigi
Banfi cedette alle dure condizioni del Lager e morì a Gusen nell’aprile
1945. Ispirato da un forte impegno civile e da un grande spirito di
collaborazione e multidisciplinarietà, negli anni dopo la guerra lo studio
si avvale anche del contributo di importanti esponenti della cultura. Ne è
un esempio proprio il Memoriale di Auschwitz, ora ospitato a Firenze, nella
cui realizzazione sono stati coinvolti Pupino Samonà, Luigi Nono e Primo
Levi.
I curatori della mostra sono Giuliano Banfi, Gaia Carboni, Dario Venegoni e
Leonardo Visco Gilardi per conto dell’ANED, in collaborazione con Alberico
Barbiano di Belgiojoso, Fondazione Memoria della Deportazione e Fondazione
Fossoli. Consulenza per l’Architettura di Maria Vittoria Capitanucci,
fotografie di Nanni Fontana, progetto espositivo e allestimento di Navone e
Associati, progetto grafico di Eva Scaini.
All’inaugurazione partecipano il presidente della Regione Eugenio Giani con
l’assessora alla Memoria Alessandra Nardini, l’assessora alla Memoria del
Comune di Firenze Benedetta Albanese, la sindaca di Prato Ilaria Bugetti,
il presidente Aned Dario Venegoni ed Enrico Iozzelli del Museo della
Deportazione di Prato.
La mostra si può visitare dal venerdì al lunedì dalle 10 alle 13, la
domenica metropolitana anche dalle 15 alle 18.
“Non c’è luogo migliore di Firenze per ospitare questa mostra – afferma
Dario Venegoni, presidente nazionale dell’ANED – Firenze e la Toscana sono
state protagoniste del salvataggio di una delle più importati opere dello
studio BBPR, quella che era ad Auschwitz, promuovendo la nascita del
Memoriale delle Deportazioni, un polo importantissimo della Memoria”.
“Non è solo un modo per dire grazie a questi grandi architetti,
antifascisti militanti, ‘autori’ del Memoriale italiano di Auschwitz, che
la Toscana ha voluto salvaguardare – osserva il presidente della Toscana
Eugenio Giani – Ma costituisce un momento di crescita del nuovo polo della
Memoria che noi vogliamo diventi sempre più punto di riferimento nazionale
e internazionale, come lo è stato lo studio BBPR per il movimento
architettonico e la cultura contemporanea del nostro paese”.
“Confermiamo, anche con questa mostra, il nostro instancabile impegno per
la salvaguardia e la diffusione della Memoria” – sottolinea l’assessora
regionale alla Cultura della Memoria Alessandra Nardini – Voglio
ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di
questa mostra e che si sono adoperati e si stanno adoperando affinché il
Memoriale delle Deportazioni, che con grande convinzione ed impegno abbiamo
voluto in Toscana, diventi sempre più un vero Polo di Memoria, visitato da
cittadine e cittadini, a partire dalle più giovani e dai più giovani, e
possa ospitare mostre dal valore prezioso. Oggi più che mai è un preciso
dovere delle istituzioni democratiche quello di tenere viva la Memoria e
impedire che attecchiscano i vergognosi tentativi di negazionismo e di
revisionismo a cui stiamo assistendo. La storia, la cultura, la Memoria,
sono i vaccini più potenti”.
“Mantenere viva la memoria è una parte fondamentale dell’identità di
Firenze, è un dovere collettivo che ci richiama alla responsabilità di
non dimenticare le atrocità del passato – aggiunge l’assessora alla
Memoria del Comune di Firenze Benedetta Albanese – Ospitare mostre come
questa nella nostra città è quindi molto più di un atto commemorativo,
è un’occasione per sensibilizzare e curare una cultura di pace e
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