In un momento cruciale per la tutela dei diritti dei carabinieri, il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) emerge come una voce sempre più influente all’interno dell’Arma. Guidato dalla volontà di garantire migliori condizioni lavorative e di rappresentare con efficacia i propri iscritti, il sindacato ha recentemente tenuto una storica assemblea presso il 13º Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia di Gorizia. In questa intervista, il Segretario Generale Nazionale Aggiunto, Michele Capece, ci offre un’analisi approfondita dell’importanza di questo evento, dei principali temi affrontati e delle sfide che il sindacato intende affrontare nei prossimi mesi. Capece ci conduce attraverso le dinamiche sindacali che stanno ridefinendo il rapporto tra i carabinieri e le istituzioni, mettendo in luce le priorità del NSC in un contesto di crescenti esigenze professionali e contrattuali.
L’obiettivo principale è identificato nella valorizzazione della nostra professione : anche nel corso degli ultimi giorni, così come abbiamo tristemente potuto vedere a Locorotondo, il personale in divisa continua a essere oltraggiato da persone che vivono nel senso dell’impunità. Il collega NSC pugliese, in un’intervista rilasciata dopo i fatti, ha parlato della possibilità di prevedere un codice rosso anche per il personale uniforme. Credo abbia pienamente ragione, il ruolo della sicurezza rischia di essere delegittimato se non si interviene quanto prima con leggi dedicate, c’è bisogno di un riassetto normativo che non vanifichi il lavoro delle donne e degli uomini in divisa. Bisogna intervenire sulle pene minime innalzandole per addivenire alla certezza di pena, chi delinque dovrà sapere che sarà sicuramente punito per le sue azioni. Abbiamo sostanziose carenze di organico ma finché non si fissano alcuni punti cardine nel contrasto alla criminalità, carabinieri e poliziotti non basteranno mai.
- Domanda. Signor Segretario, potrebbe raccontarci l’importanza storica della prima assemblea del Nuovo Sindacato Carabinieri presso il 13º Reggimento Carabinieri di Gorizia? Quali sono stati i principali temi discussi durante l’incontro?
Michele Capece. Il tredicesimo Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia di Gorizia rappresenta una delle punte di diamante dell’Arma dei Carabinieri così come delle Forze Armate in generale. In tale contesto l’incontro con un sindacato produce effetti propostivi a largo raggio e per tali motivi è stato fortemente voluto dal Segretario provinciale NSC di Gorizia Daniele Sinicropi e dall’aggiunto Francesco Ropa. L’operatività del Reggimento proviene principalmente dalla professionalità del personale e noi del Nuovo Sindacato Carabinieri ne tuteliamo gli interessi. In sintesi tuteliamo chi tutela la sicurezza di tutti.
- Domanda. Quali sono le principali richieste e preoccupazioni che i membri del Nuovo Sindacato Carabinieri hanno espresso durante l’assemblea in Friuli Venezia Giulia?
Michele Capece. Le preoccupazioni non appartengono al nostro mondo: 13º Reggimento, così come avviene nell’ambito degli incontri che si tengono nelle varie strutture, i carabinieri sono sempre fucine di proposte che noi di NSC raccogliamo ed elaboriamo per presentarle agli uffici preposti.
I temi sono molteplici ma la priorità attuale è di carattere stipendiale. In questo periodo stiamo affrontando le fasi negoziali per il rinnovo contrattuale e purtroppo, pur comprendendo gli sforzi del governo, i fondi previsti sono assolutamente irrisori per sperare in un eventuale bilanciamento con l’inflazione attuale. Naturalmente da tutto questo consegue una serie di necessità che, per forza di cose, travolgono la capacità economica di tutto il comparto Sicurezza e Difesa con situazioni preoccupanti per il personale che ricopre le qualifiche di base.
- Domanda. In che modo questa assemblea ha contribuito a rafforzare il rapporto tra il Nuovo Sindacato Carabinieri e i Reparti operativi come quello di Gorizia?
Michele Capece. Il rapporto si basa sulla conoscenza e sullo scambio di informazioni: per noi del sindacato NSC, l’importanza è data anche dalla possibilità di conoscere i dirigenti locali che vivono anch’essi il territorio e sono quindi in grado di comprendere agevolmente le notizie che pervengono alle strutture sindacali. Naturalmente l’interesse è da ritenersi di carattere collettivo e l’impegno è sicuramente indirizzato alla formulazione e al raggiungimento di obiettivi che valorizzino il personale con riferimento alle materie che ci sono riconosciute di competenza.
- Domanda. Quali sono gli obiettivi a lungo termine del Nuovo Sindacato Carabinieri per quanto riguarda la tutela dei diritti e delle condizioni lavorative dei carabinieri, sia a livello nazionale che regionale?
Michele Capece. L’obiettivo principale è identificato nella valorizzazione della nostra professione : anche nel corso degli ultimi giorni, così come abbiamo tristemente potuto vedere a Locorotondo, il personale in divisa continua a essere oltraggiato da persone che vivono nel senso dell’impunità. Il collega NSC pugliese, in un’intervista rilasciata dopo i fatti, ha parlato della possibilità di prevedere un codice rosso anche per il personale uniforme. Credo abbia pienamente ragione, il ruolo della sicurezza rischia di essere delegittimato se non si interviene quanto prima con leggi dedicate, c’è bisogno di un riassetto normativo che non vanifichi il lavoro delle donne e degli uomini in divisa. Bisogna intervenire sulle pene minime innalzandole per addivenire alla certezza di pena, chi delinque dovrà sapere che sarà sicuramente punito per le sue azioni. Abbiamo sostanziose carenze di organico ma finché non si fissano alcuni punti cardine nel contrasto alla criminalità, carabinieri e poliziotti non basteranno mai.
5. Domanda. Durante l’assemblea, si è parlato di nuove iniziative o progetti specifici per migliorare le condizioni di lavoro dei carabinieri in Friuli Venezia Giulia?
Michele Capece. L’assemblea è da sempre luogo di confronto e anche a Gorizia abbiamo affrontato la necessità di avviare nuovi progetti a sostegno dei lavoratori in uniforme. In programmazione, c’è un progetto particolare a favore del personale iscritto a NSC che si trova nelle condizioni di separato o divorziato, avrà una caratura di portata nazionale e servirà a offrire un’opportunità.
Sarà anche un modo per accogliere i propri figli. Spesso la separazione comporta diversi effetti negativi sull’individuo, soprattutto in ambito economico e nei rapporti interpersonali: noi cercheremo di intervenire su questi aspetti.
6. Domanda. Come valuta la risposta dei membri del 13º Reggimento Carabinieri di Gorizia alla presenza e all’attività del Nuovo Sindacato? Ha riscontrato un aumento dell’interesse e della partecipazione sindacale?
Michele Capece. La partecipazione è stata ai massimi livelli, sia per la curiosità di conoscere la nuova realtà sindacale che per gli argomenti trattati. L’interesse aumenta con la conoscenza e questo è ciò che sta avvenendo ovunque.
7. Domanda. Quali sono le principali sfide che il Nuovo Sindacato Carabinieri sta affrontando attualmente e come intende superarle?
Michele Capece. Attualmente stiamo dedicando tantissime energie al rinnovo contrattuale del comparto Sicurezza e Difesa e nei prossimi giorni saremo chiamati nuovamente al Dipartimento della Funzione Pubblica per il proseguo delle fasi negoziali
8. Domanda. In che modo il Nuovo Sindacato Carabinieri intende collaborare con altre istituzioni e sindacati per promuovere i diritti dei carabinieri a livello locale e nazionale?
Michele Capece. La collaborazione è già attiva da tempo anche se il quadro normativo a cui siamo attualmente soggetti limita fortemente le relazioni con sindacati non facenti parte del mondo militare. Sicuramente procederemo uniti rispetto alla questione pensioni, così come stiamo già facendo per la conquista della previdenza dedicata.
9. Domanda. Qual è la posizione del Nuovo Sindacato Carabinieri rispetto a eventuali riforme o cambiamenti legislativi che potrebbero influenzare il lavoro delle Forze dell’Ordine in Italia?
Michele Capece. Rispetto ai cambiamenti legislativi è nostro fondamentale interesse sedere al tavolo delle proposte. Le tante attività che NSC ha svolto sul territorio, tra cui un progetto di legalità che ha interessato diverse regioni coinvolgendo i ragazzi delle scuole, hanno riscosso plausi e interesse anche da parte della politica, con cui si è già attivato un proficuo scambio di opportunità da perseguire.
10. Domanda. Infine, quali sono i prossimi passi del Nuovo Sindacato Carabinieri dopo questa assemblea? Avete in programma assemblee in altre regioni?
Michele Capece. Il Nuovo Sindacato Carabinieri vive nel fermento: farsi conoscere e costruire sono le priorità e siamo certi che le nostre iniziative abbiano una portata tale da essere condivise dai colleghi. Infatti, dopo ogni assemblea, anche noi dirigenti ne usciamo con un bagaglio più vasto di informazione e di attività da mettere in campo, dunque gli incontri sindacali continueranno per tutto lo stivale. L’Italia è unica così come l’Arma dei Carabinieri: le nostre iniziative includono tutte le regioni, al fine di creare un prodotto unico e uguale per tutti.