
Lunedì, una dichiarazione congiunta rilasciata dall’FBI, dall’Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha attribuito il recente attacco informatico alla campagna presidenziale dell’ex presidente Donald Trump a hacker legati al governo iraniano.
Le agenzie di intelligence hanno sottolineato che l’Iran considera le elezioni presidenziali statunitensi di quest’anno particolarmente rilevanti per i suoi interessi di sicurezza nazionale, motivando Teheran a influenzare il risultato elettorale attraverso operazioni di hacking e manipolazione. “Abbiamo osservato un’attività iraniana sempre più aggressiva durante questo ciclo elettorale, in particolare operazioni di influenza mirate al pubblico americano e operazioni informatiche mirate alle campagne presidenziali”, si legge nella dichiarazione. Le agenzie hanno inoltre affermato che l’Iran avrebbe cercato di entrare in contatto con individui con accesso diretto alle campagne presidenziali di entrambi i partiti politici attraverso tecniche di ingegneria sociale.
La campagna di Trump ha dichiarato di essere stata oggetto di un attacco informatico il 10 agosto, con documenti interni rubati che sono poi stati diffusi dal sito web Politico. Tra i documenti figurava una ricerca condotta dalla campagna su JD Vance, senatore dell’Ohio, prima che Trump lo scegliesse come suo compagno di corsa. Il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha accusato gli hacker di cercare di “seminare il caos nel nostro processo democratico”, un’interpretazione confermata dalla comunità dell’intelligence statunitense.
I ricercatori di sicurezza di Microsoft e Google avevano già segnalato attacchi informatici provenienti da gruppi legati al governo iraniano, indicando un crescente pericolo per le campagne presidenziali statunitensi. Google aveva specificamente indicato un gruppo affiliato al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) come una minaccia significativa.
In risposta alle accuse, la missione iraniana presso le Nazioni Unite ha negato qualsiasi coinvolgimento, definendo le accuse “infondate e prive di qualsiasi fondamento”. L’Iran ha dichiarato di non avere né l’intenzione né il motivo di interferire con le elezioni presidenziali statunitensi e ha invitato il governo degli Stati Uniti a fornire prove a sostegno delle accuse, se disponibili.