
La Germania ha deciso di porre fine ai nuovi aiuti militari destinati all’Ucraina, in risposta alla crescente crisi di bilancio di Berlino. Secondo un recente rapporto pubblicato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), il governo tedesco non approverà ulteriori richieste di aiuto militare provenienti dal Ministero della Difesa, su direttiva del cancelliere Olaf Scholz. Questa scelta è motivata dalla necessità di tagliare i costi per affrontare il deficit di bilancio che ammonta a circa 12 miliardi di euro.
Gli aiuti già stanziati continueranno, ma il futuro è incerto
Nonostante la sospensione dei nuovi aiuti, la maggior parte dei fondi e delle forniture già promessi all’Ucraina continueranno a essere erogati. Nel corso di quest’anno, la Germania ha già stanziato circa 8 miliardi di euro per sostenere Kiev, e altri 4 miliardi sono stati approvati per il 2024, anche se questa cifra rappresenta una riduzione significativa rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, per il futuro, il quadro appare molto meno promettente. Una fonte governativa, citata dalla FAZ, ha dichiarato che “il vaso è vuoto”, segnalando che ulteriori misure di sostegno saranno possibili solo se si troveranno nuovi fondi nei prossimi bilanci federali.
Impatti sulla guerra e sulle forniture militari
Essendo il principale contributore europeo agli aiuti militari per l’Ucraina, la sospensione dei futuri pagamenti potrebbe rappresentare un duro colpo per Kiev, che si trova a combattere contro una Russia molto più grande e dotata di risorse superiori. Mentre i tagli ufficialmente riguardano solo i bilanci futuri, stanno già avendo un effetto immediato sugli aiuti attuali. Ad esempio, recentemente, il governo tedesco ha negato i fondi necessari per l’acquisto di un sistema di difesa aerea IRIS-T offerto dal produttore tedesco Diehl Defence.
Gli 8 miliardi di euro stanziati per il 2023 sono già stati interamente spesi, e i 4 miliardi destinati al 2024 risultano insufficienti a soddisfare le necessità dell’Ucraina. Di conseguenza, quasi nessun nuovo ordine militare da parte di Berlino sarà possibile fino al 2028, secondo quanto riportato dalla FAZ.
Speranze riposte nei beni russi sequestrati
Berlino sembra ora puntare sull’utilizzo dei 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, sequestrati dagli alleati occidentali dopo l’invasione russa del 2022, per finanziare ulteriori aiuti all’Ucraina. Durante il vertice del G-7 tenutosi in Italia a giugno, i paesi membri avevano concordato di utilizzare gli interessi generati su questi beni per contribuire a un prestito di 50 miliardi di dollari per Kiev. Tuttavia, non è stato ancora raggiunto alcun accordo formale sul possibile impiego diretto degli asset stessi o dei proventi derivanti dagli interessi per sostenere lo sforzo bellico ucraino.
La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di chiarezza su come e quando i beni russi possano essere utilizzati a favore dell’Ucraina. Il presidente del partito dei Verdi nella commissione bilancio del Bundestag ha dichiarato che “non c’è nulla di concreto” sull’uso di tali beni, mentre Andreas Schwarz, vice portavoce del bilancio per il gruppo parlamentare SPD, ha sottolineato che non si sa quanto presto i beni russi potrebbero essere destinati all’Ucraina o se questo sia effettivamente possibile dal punto di vista legale.
Difficoltà tecniche e logistiche aggravano la crisi
Oltre alla riduzione degli aiuti, la FAZ ha evidenziato una serie di problematiche tecniche che stanno mettendo a dura prova l’efficacia degli armamenti tedeschi già consegnati all’Ucraina. A causa della carenza di pezzi di ricambio e munizioni, molte delle armi fornite possono essere utilizzate solo a capacità limitata. Ad esempio, i Panzerhaubitze 2000 – potenti obici a fuoco rapido – possono sparare solo tre o quattro colpi al giorno, riducendo drasticamente la loro utilità sul campo di battaglia.
Inoltre, molti dei carri armati tedeschi Leopard 1A5 ancora in servizio sono stati “cannibalizzati” per ottenere pezzi di ricambio necessari a mantenere funzionanti altri veicoli, a causa della mancanza di componenti fornite da Berlino.
Un futuro incerto per il sostegno europeo all’Ucraina
La decisione della Germania di congelare ulteriori aiuti militari pone l’Ucraina di fronte a un futuro incerto. Con una guerra che continua a logorare il paese, il sostegno europeo – e in particolare quello tedesco – risulta essenziale per il proseguimento delle operazioni contro l’invasione russa. Tuttavia, le difficoltà di bilancio di Berlino rischiano di minare l’efficacia complessiva dell’assistenza fornita, lasciando Kiev sempre più dipendente da altre fonti di finanziamento e aiuto.