(AGENPARL) – gio 08 agosto 2024 Rapporto Lunigiana 2024
Fivizzano, 8 agosto 2024
Sintesi per la stampa
La Lunigiana continua a evolversi, affrontando sfide, rimodellandosi e cogliendo opportunità in diversi ambiti della sua economia. Questo rapporto offre una panoramica delle principali tendenze e dinamiche che caratterizzano il territorio, con particolare attenzione ai settori dell’agricoltura, del turismo e delle infrastrutture, nonché alle sfide demografiche che diventano sempre più pressanti.
Imprese agricole in cerca di opportunità dall’agricoltura sostenibile
Il settore agricolo lunigianese, più che altri, sta attraversando una fase di significativa trasformazione. Nonostante una generale diminuzione del numero di imprese agricole segnalato sia dai dati camerali che censuari, vi sono segnali che indicano un rinnovato interesse verso pratiche sostenibili e prodotti di qualità intimamente legati al territorio. Nel 2023, il numero delle imprese agricole è sceso a 734, con una riduzione del 2,8% rispetto all’anno precedente. I dati censuari dicono che tra il 2010 e il 2020 il numero di aziende agricole e la superficie agricola utilizzata (SAU) si sono dimezzati. Queste evoluzioni, tuttavia, non debbono oscurare le tendenze positive che emergono dal settore. L’aumento del 64% delle aziende biologiche segnalato da ARTEA dal 2016 al 2023, che portano il totale a 110 unità, rappresenta un chiaro segnale di crescita verso un’agricoltura più sostenibile. Queste aziende, tra SAU bio e in conversione al bio, occupano il 22,2% della SAU lunigianese, dimostrando quindi un forte impegno verso pratiche agricole rispettose dell’ambiente e del territorio. Il valore delle coltivazioni biologiche, in particolare, evidenzia un mercato in espansione, del quale ancora non vi sono dati ufficiali, ma che risulta attrattivo per i consumatori interessati a prodotti più naturali e genuini. Anche i dati ARRR sulla raccolta differenziata dei rifiuti (quasi il 78%, un dato superiore alla media nazionale) fanno emergere una Lunigiana attenta alle questioni ambientali. Dal punto di vista imprenditoriale, prendendo in esame la natura giuridica delle imprese agricole lunigianesi in rapporto alla superficie coltivata che emerge dai dati Istat, si rileva come la struttura imprenditoriale sia però composta ancora per lo più da piccole aziende, giuridicamente poco strutturate. Il settore, pur confermando la predominanza della manodopera familiare, vede però crescere l’importanza di quella non familiare, con ciò rimarcando l’evoluzione dell’agricoltura verso forme gestionali più strutturate che si avvalgono anche di manodopera salariata. I dati censuari prendono in esame le aziende che hanno diversificato l’offerta, dedicandosi ad altre attività remunerative connesse a quelle agricole segnalando l’importanza dell’agriturismo, praticato dal 53% delle aziende, ma anche la prima lavorazione e trasformazione di prodotti vegetali/animali, la produzione di energia rinnovabile, la lavorazione del legno, la silvicoltura e sistemazione parchi. Mentre agriturismo e produzione di energia rinnovabile evidenziano una crescita (+34% per il primo e +220% per le seconde), le altre hanno subito un decremento. Quasi un’impresa su 10, dato più o meno in linea con la media nazionale, ha segnalato di aver svolto almeno un investimento innovativo nel triennio 2018-2020, con riferimento soprattutto all’acquisizione di macchinari e alle coltivazioni.
Il fascino storico e naturale che attrae sempre più turisti
Il patrimonio storico e le bellezze paesaggistiche continuano ad attrarre visitatori italiani e stranieri, contribuendo in modo significativo all’economia lunigianese. Secondo i dati forniti da Regione Toscana, nell’ambito della Lunigiana, nel 2023, sono presenti 241 attività alberghiere ed extralberghiere (al netto delle locazioni turistiche) per un’offerta complessiva di 3,3 mila posti letto. Se a queste aggiungiamo i dati rilevati dal Comune di Massa, che riportano circa 300 strutture per locazioni turistiche, la maggioranza delle quali a carattere non imprenditoriale, si arriva oltre 500 alloggi. Si tratta di strutture che hanno una dimensione media molto ridotta, riconducibile alla tipologia di turista amante della quiete che frequenta il territorio. Prendendo in considerazione i dati diffusi da Regione Toscana e quelli sulle locazioni turistiche il 2023 ha visto un incremento del 6% degli arrivi e del 5% delle presenze che segnalano, appunto, la crescente importanza di queste strutture. Riguardo alle nazionalità straniere più presenti, considerando i dati della Regione, si segnala un aumento considerevole rispetto al 2019 dei tedeschi (+20%, 10mila notti), la nazionalità più rilevante per la Lunigiana. In crescita anche il turismo olandese, quello statunitense e quello svizzero mentre registrano flessioni i turisti provenienti dal Belgio, secondo mercato di riferimento, dalla Francia e dal Regno Unito. Per quanto concerne il mercato italiano, i lombardi sono stati i più numerosi, e in crescita, arrivando a 15,6 mila pernottamenti nel 2023.
L’andamento del traffico autostradale è un buon indicatore dello stato di salute dell’economia, in particolare del turismo lunigianese. I dati relativi ai transiti in uscita ai caselli di Aulla e Pontremoli sull’A15 denotano un utilizzo dell’autostrada quale porta di accesso alla Lunigiana dalla bassa valle e quindi dall’Area costiera, dove l’autostrada si congiunge alla A12. Nel 2023 ad Aulla la crescita è stata del 2,3% e ha interessato maggiormente il traffico proveniente da Parma (+2,6%), rispetto a quello da Spezia (+2,2%) che però risulta quattro volte superiore. Una dinamica simile si è rilevata per i veicoli usciti a Pontremoli, cresciuti del 2,6% nel 2023. In questo caso si rileva una crescita maggiore del flusso proveniente da Spezia (+3%) rispetto a quello da Parma (+1,4%). L’84% del traffico in uscita dai caselli è riferibile a mezzi leggeri (auto, moto, etc.) mentre il 16% riguarda mezzi pesanti. I dati relativi al traffico dell’aeroporto di Pisa segnalano, per i primi sei mesi del 2024, un aumento del 9,5% dei passeggeri, un dato che potrebbe rappresentare il segnale di un promettente andamento turistico per l’ambito turistico così come stimato da IRPET per i primi mesi del 2024.
Infrastrutture e accessibilità in evoluzione per una Lunigiana sostenibile
Le infrastrutture rappresentano un elemento chiave per lo sviluppo della Lunigiana. L’accessibilità fisica è garantita, come abbiamo visto, dall’autostrada A15, dalla vicinanza ai porti della Spezia e di Marina di Carrara, oltre agli aeroporti di Pisa, Parma e Genova. I dati Istat indicano che dai comuni della Lunigiana è possibile raggiungere rapidamente le principali infrastrutture di trasporto, anche se esistono differenze significative tra i comuni in termini di accessibilità ovvero la capacità di raggiungerle in breve tempo. Dalla metà dei comuni è possibile raggiungere in meno di 27 minuti una delle stazioni ferroviarie con servizio passeggeri attivo, in 12 minuti all’autostrada, in 33 minuti in un porto con servizio passeggeri ed in 60 minuti giungere in un aeroporto. L’infrastrutturazione della banda larga internet sul territorio, che ha anch’essa forti implicazioni di carattere socio-economico, presenta ancora ritardi, anche se sta gradualmente procedendo. I dati sulla consistenza dei punti geografici raggiunti dalla rete cablata dalla fibra al 30 giugno di quest’anno (FTTH) evidenziano come la copertura in Lunigiana sia cresciuta arrivando al 27% delle celle anche se al momento limitata a pochi comuni. Dove ancora non è presente la copertura in fibra ottica fino alle abitazioni, è comunque presente la rete internet cablata in tecnologia FTTC (ultimo miglio in rame): al 30 giugno il 63% del territorio della Lunigiana è servito con questa tecnologia. Si tratta di numeri in evoluzione, che risentono positivamente dell’avanzamento dei lavori di stesura e collaudo della fibra ottica.
Sfide demografiche e mobilità: un territorio in trasformazione
Una delle sfide principali che la Lunigiana, terra dove la densità della popolazione è bassa (52,6 abitanti/km², sulla costa è 14 volte più elevata), deve affrontare è la diminuzione ed il progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo i dati Istat, la popolazione residente è rimasta sostanzialmente stabile nel 2023 (-0,1%) con i saldi migratori, sia interni che esteri, che hanno contribuito a mitigare un saldo naturale (nati vivi-morti) che resta negativo. Nel decennio 2013-2023, la Lunigiana ha visto arretrare la popolazione dell’8,1% a causa della componente italiana mentre quella straniera, invece, risulta in crescita del 9,4% con le comunità rumene, marocchine e albanesi che risultano le più consistenti.
Secondo i dati ACI, nel 2023 la Lunigiana contava circa 36.000 vetture, con un tasso di motorizzazione di 70 auto ogni cento abitanti, superiore alla media dei comuni costieri che si ferma a 66. Questo alto numero di veicoli è probabilmente dovuto alle maggiori esigenze di spostamento: nel 2019, il 20% dei pendolari lunigianesi si recava fuori dal comune di residenza, contro una media del 12% nell’area costiera. Tuttavia, molti veicoli in Lunigiana sono inquinanti: solo il 36% è conforme agli standard Euro 6, rispetto al 44% della costa. Questo potrebbe essere dovuto alla presenza significativa di persone anziane e straniere, che potrebbero non potersi permettere veicoli più moderni e costosi.
Le previsioni demografiche Istat per il periodo 2022-2041 indicano un ulteriore calo della popolazione (-13,1%), con un forte decremento delle fasce di età lavorativa (15-64 anni) e un lieve aumento della popolazione anziana. La riduzione della popolazione in età lavorativa desta particolare preoccupazione non solo perché potrebbe creare squilibri nel mercato del lavoro ma anche perché rende necessario il fornire servizi, possibilmente vicini, ad una popolazione anziana. A questo proposito spicca il dato dei servizi finanziari: nonostante la diminuzione degli sportelli bancari degli ultimi anni, la Lunigiana continua ad avere un numero di sportelli (banche e poste) per abitante (12 ogni 10mila abitanti) nettamente superiore a quelli della costa (5 ogni 10mila) e particolarmente elevato nei comuni più piccoli.
Un sistema imprenditoriale in evoluzione
La Lunigiana sta vivendo anche una fase di ridimensionamento imprenditoriale (-0,6% nel 2023), con una riduzione marcata in agricoltura, nel commercio e nel manifatturiero, non completamente compensata dalle crescite nelle costruzioni e nei servizi. A fronte di queste evoluzioni si assiste comunque ad una strutturazione del sistema imprenditoriale che vede crescere le società di capitale (+2,6% nel 2023), mentre le ditte individuali registrano una contrazione (-1,7%), rimanendo comunque la forma giuridica più rappresentativa. La riduzione delle imprese è influenzata dai settori del commercio (-1,9%), dell’agricoltura (-2,8%) e del manifatturiero (-2,2%). Al contrario, il settore delle costruzioni, verosimilmente stimolato dai bonus fiscali, ha continuato a crescere (+1,1%), insieme ad altri servizi (+5,6%), alloggio e ristorazione (+1%), e attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,3%). L’artigianato, che conta 1.382 imprese, ha registrato anch’esso una lieve contrazione (-0,4% nel 2023) con le costruzioni che restano il settore principale ed in crescita (+1,4%). Il mercato immobiliare lunigianese, lo sbocco naturale dell’edilizia, ha mostrato una riduzione delle transazioni (-1,4% nel 2023), ma con una maggiore resilienza rispetto alla costa che perde il 7%, segnalando una domanda di abitazioni di maggiori dimensioni (110 mq contro 95 mq della costa). Anche i prezzi al mq (circa 1.000 euro al mq) sono significativamente inferiori rispetto ai comuni della provincia che si affacciano sul mare (2.400 euro al mq).
Nel 2023, le attività di commercio e somministrazione in Lunigiana sono scese a 1.663 unità, pari ad una riduzione del 2,1%. Le difficoltà maggiori provengono dall’alimentare (-7,8%). Anche la distribuzione non specializzata (supermercati, minimarket, discount alimentari, grandi magazzini, empori, etc.) ha subito una flessione significativa (-2,6%) mentre il non alimentare (abbigliamento, mobili, ferramenta, cartoleria, tessili, ecc.) ha invece mostrato una migliore tenuta, pur registrando un -2,5%. Le attività di somministrazione sono invece rimaste sui livelli del 2022 (514 unità, +0,2%), con una ricomposizione interna dovuta alla diminuzione dei bar (-0,9%) e all’aumento dei ristoranti (+1%), che sfiorano le 300 localizzazioni. I dati relativi al confronto 2023 – 2019 mostrano la medesima evoluzione. Si tratta di dinamiche che riflettono un commercio ed una ristorazione che si adattano alle esigenze di un turismo che cresce ma soprattutto di una popolazione sempre più anziana, con minore vivacità nelle scelte alimentari e di consumo, ma una maggiore necessità di mobilità, cultura, ricreazione e attenzione alla salute.
Il comparto industriale lunigianese, relativamente meno rilevante rispetto a quello dell’area costiera, ha mostrato nell’ultimo anno una contrazione del 2,1% pari a -9 imprese. Nel manifatturiero la quota più consistente di aziende opera nelle industrie alimentari (91 attività a fine 2023), un dato in aumento di due unità nell’ultimo anno che conferma una significativa presenza delle industrie di trasformazione alimentare correlata all’importanza di molte produzioni agroalimentari tipiche della Lunigiana ma anche al servizio dei residenti come i forni.
Occupazione in crescita in Lunigiana
Trending
- BlackRock diventa socio del Governo: C’è chi la chiama colonizzazione
- Inquest into the Death of Michaels Spencer Announced
- City Minute — Headlines from Sept. 17-18
- Anci Toscana: Bonafè, buon lavoro a Susanna Cenni
- DDL SICUREZZA: FOTI (FDI), DA GOVERNO MELONI ENNESIMA PROMESSA MANTENUTA
- Divario digitale: Cresce la frattura tra grandi aziende tecnologiche e Governi
- CAMERA DEI DEPUTATI: AGENDA DI DOMANI, GIOVEDì 19 SETTEMBRE
- +++INTEGRAZIONE+++AGENDA ASSESSORI, GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024
- Ddl Sicurezza: Braga (Pd), Mandano in carcere donne incinte e bambini. Solo cattivismo mai soluzioni
- Verificate e consolidate le attrezzature sportive e gli arredi delle aree verdi in città – Comunicato stampa