(AGENPARL) – lun 05 agosto 2024 Parere favorevole del Cal alla delibera di Giunta che prevede
sperimentazione della domiciliarit? comunitaria. L’assessore:
misura innovativa, risponde ai nuovi bisogni sociosanitari
Pordenone, 5 ago – “Possiamo reagire in due modi all’andamento
demografico che segna il futuro della nostra regione nella
risposta ai bisogni di salute: subirlo – come si ? fatto per
troppi anni malgrado le norme approvate dal Consiglio regionale –
oppure creare le condizioni per mitigarlo e affrontarlo con
strumenti adeguati. Vogliamo scegliere questa seconda via
progettando un’importante innovazione dei servizi sociosanitari
la cui portata ? stata oggi accolta e sottoscritta dal Consiglio
autonomie locali che ha espresso unanimemente parere positivo
alla delibera di Giunta che ne presentava il disegno. Mi auguro
che questa responsabilit? prosegua anche in manovre che dovranno
adeguare l’impianto complessivo dell’offerta sociosanitaria”.
Lo ha detto oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Salute,
politiche sociali e disabilit? Riccardo Riccardi commentando la
presentazione della delibera numero 1016/2024 “LR 10/1997, art.
13, comma 5, “Sperimentazioni di domiciliarit? comunitaria.
Approvazione preliminare” che fa proseguire il percorso attuativo
del progetto sperimentale denominato “Domiciliarit? comunitaria”.
Secondo l’assessore Riccardi “i numeri ci obbligano a una
riflessione approfondita perch? se oggi (dati gennaio 2023) i
65enni residenti in Friuli Venezia Giulia sono 321.370, ovvero il
26,9% della popolazione, nel 2030 saranno 348.710, ovvero poco
meno del 30% dei residenti. I dati Istat ci dicono che oggi
91.269 anziani hanno gravi difficolt? nelle attivit? funzionali
di base e, di questi, oltre 67mila hanno gravi difficolt? nel
camminare, salire o scendere le scale senza l’aiuto di una
persona o il ricorso ad ausili. Infine – ha precisato l’assessore
– circa 13.498 persone sono affette da demenze senili o
Alzheimer. Le proiezioni statistiche prevedono che nel breve
orizzonte (2030) le persone affette da demenze aumenteranno a
oltre 14mila persone in un panorama di centomila anziani con
difficolt? funzionali dei quali 72.880 con gravi difficolt? nella
mobilit? personale”.
“C’? solo un modo per affrontare un panorama di questo genere –
ha sottolineato ancora l’esponente della Giunta – ed ? quello di
potenziare il sistema delle cure territoriali e di prossimit?
coinvolgendo le realt? del Terzo Settore attive sul territorio”.
In questo disegno si inserisce il progetto della Domiciliarit?
comunitaria che prevede l’incremento dell’assistenza
sociosanitaria domiciliare con l’obiettivo di prevenire
l’istituzionalizzazione (ovvero il ricovero nelle strutture
protette) e l’ampliamento della personalizzazione e continuit?
della presa in carico a domicilio. Ma nel progetto presentato
dall’assessore un capitolo particolare riguarda anche il sostegno
ai caregiver, la promozione del volontariato e della solidariet?
comunitaria.
“La sfida pi? grande che ci presenta questa evoluzione – ha
continuato l’assessore Riccardi – ? quella della ricostruzione
della socialit?. Non si tratta solo di cure: ? in gioco il nostro
destino come comunit?, riconosciuta e riconoscibile. Questa
regione ha saputo riemergere da disastri materiali di proporzioni
catastrofiche. Oggi il nostro impegno improcrastinabile ? quello
di ricostruire i legami sociali, la solidariet?, la centralit? e
il ruolo della famiglia: lo possiamo fare proprio intervenendo
sul pi? grave problema che abbiamo davanti, quello che ci impone
la devoluzione demografica della popolazione”.
Il modello presentato oggi al Cal ripercorre quanto delineato
dalle “Linee di indirizzo per la realizzazione di sperimentazioni
di domiciliarit? comunitaria” approvato dalla Giunta regionale
nel 2021 e che prevede un modello di risposta ai bisogni delle
persone fragili e affette da demenza improntato sulla
personalizzazione delle cure supportate anche dalla domotica.
Il progetto prevede che siano attuate modalit? di
co-progettazione e co-programmazione da parte dei soggetti
coinvolti dall’azione anche con il ricorso al budget di salute
per l’assistenza degli anziani non autosufficienti a domicilio.
Ci? significa che le risorse dei Lea (Livelli essenziali
assistenza) devono essere garantite ai cittadini a prescindere
dal luogo nel quale la cura viene prestata. Questo sostiene la
libert? di scelta della persona che pu?, quindi, decidere di
essere assistita nel proprio ambiente familiare. La
sperimentazione ? gi? stata avviata sul territorio di Sacile,
Udine e Trieste coinvolgendo la Aziende sanitarie, i Servizi
sociali dei Comuni, gli enti del Terzo Settore e le Associazioni
dei familiari di persone affette da demenza.
“Come dichiarato dal decreto ministeriale 77 e ribadito dal Pnrr
– ha concluso l’assessore Riccardi – la casa deve essere il primo
luogo di cura. ? fra le mura domestiche che una persona preserva
la sua umanit? e ritrova la forza e la solidariet? nella famiglia
e nelle relazioni comunitarie. Capire questo significa
posizionare un tassello significativo per la tenuta del welfare
futuro. Ben sapendo che queste manovre non potranno escludere
anche l’adeguamento dell’organizzazione ospedaliera”.
ARC/LIS/pph
051729 AGO 24
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