
A ORVIETO DIVENTA REALTÀ IL SOVRANISMO SOCIALE
Passata una settimana dalla fine del Forum di Orvieto, è tempo di fare un bilancio e di
indicare una prospettiva. Solo due mesi fa, dopo le elezioni europee e le elezioni comunali, in molti avevano messo
in dubbio le potenzialità del Movimento Indipendenza, la sua capacità di crescere e
incidere nella realtà politica italiana. Con due appuntamenti concatenati – la Direzione nazionale di approfondimento a giugno
e Orvieto24 a luglio – abbiamo invece dimostrato non solo che il Movimento è vivo e
creativo, ma rappresenta una presenza politica forte e visibile (come risulta
dall’attenzione ottenuta dai media). Abbiamo definito questa presenza SOVRANISMO SOCIALE. Ci siamo inseriti nella nuova ondata sovranista che dilaga in tutto l’Occidente, forti del
nostro profondo radicamento in questo contesto – ricordiamo la precedente esperienza del “Movimento nazionale per la Sovranità” – e delle nuove (e antiche) idee su un movimento
di indipendenza nazionale e sul mondo multipolare. Con lo straordinario confronto tra l’Ambasciatore russo Alexey Paramonov e l’economista
americano Jeffrey Sachs abbiamo dimostrato che il sovranismo e l’Italia possono e
devono aprirsi – nella realtà politica e non solo nell’analisi culturale – al nuovo mondo
multipolare. È la prima volta, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, che un esponente
istituzionale della Federazione Russa partecipa ad una riunione politica in Italia. D’altra parte, dopo le sconfitte politiche subite in ambito UE e NATO, anche la stessa
Giorgia Meloni alterna le consuete drastiche prese di posizione atlantiste a timidi passi in
ambito multipolare, cercando di riaprire canali commerciali con la Cina (dopo
l’incomprensibile uscita dell’Italia dalla Via della Seta) e riallacciando autonomamente le
relazioni diplomatiche con la Siria di Assad.
In questo contesto abbiamo ribadito – trovando interlocutori importanti nel Capogruppo al
Senato del M5S Stefano Patuanelli e nel decano degli storici italiani Franco Cardini –
che l’impegno dell’Italia per il cessate il fuoco in Ucraina e in Medioriente non è solo un
obbligo umanitario, ma anche una premessa necessaria per uscire dal cono d’ombra
dell’unipolarismo americano imposto dall’Amministrazione Biden-Harris. Quello che sta
succedendo in questi giorni tra Israele e Iran dimostra che – soprattutto per un Paese
immerso nel Mediterraneo come il nostro – è una follia suicida continuare a tollerare
l’escalation imposta dal Governo Netanyahu. Nel secondo giorno di Orvieto24 abbiamo messo a confronto diversi movimenti sovranisti
europei, sfidando la demonizzazione di Alternative für Deutschland con l’intervento di
Matthias Moosdorf, importante parlamentare di questo Partito. Gli interventi di Helga
Zepp-LaRouche (Presidente dello “Schiller Institute”, think tank sovranista tedesco) e di
Derzsi Ákos (vicepresidente del Movimento Democratico Cristiano Ungherese, legato a
Fidesz di Orban), nonché il messaggio arrivato dall’Ufficio politico di Jordan Bardella del
Rassemblement National, hanno dimostrato che è possibile e necessario superare le
divisioni tra i diversi movimenti sovranisti europei per costruire un fronte comune contro la
Commissione europea presieduta da Ursula Von der Leyen. E l’intervento di Francesco
Toscano, Presidente di Democrazia Sovrana Popolare, nonché il messaggio video del
leader della Nouvelle droite, Alain de Benoist, hanno testimoniato che questo confronto
deve partire da destra – come dimostra la collocazione di quasi tutti i movimenti sovranisti
europei – ma non per questo deve rimanere confinato a destra. Questi ragionamenti di carattere europeo e internazionale sono sempre finalizzati ad
affrontare e risolvere i problemi degli Italiani, come abbiamo dimostrato trattando
numerosi temi scottanti. Innanzitutto i pericoli legati al diffondersi dell’ideologia gender, pericoli confermati nelle Olimpiadi parigine con la devastante Ultima Cena drag queen
sulla Senna e il problematico incontro di boxe tra Angela Carini e Imane Khelif. Il rapporto
di contiguità e trattativa tra Stato e Mafia, con le sue radici storiche nello sbarco
americano del ‘43 e la mancanza di verità e giustizia sulle stragi del ‘92 denunciato a
Orvieto da autorevoli relatori e dall’emozionante intervento di Salvatore Borsellino. I
vincoli europei sulle politiche di sviluppo in Italia, che si tradurranno nelle pesanti
difficoltà finanziarie che l’Italia dovrà affrontare nella prossima Legge di bilancio a causa
del Patto di stabilità europeo sottoscritto da questo Governo. Lo smantellamento dello
Stato sociale che, dopo aver colpito il lavoro e le pensioni degli Italiani, adesso attacca la
sanità pubblica, minando i diritti sociali sanciti nel dettato costituzionale e aumentando gli
squilibri territoriali con l’insorgenza di nuove aree depresse che si aggiungono a quelle
storicamente irrisolte del Mezzogiorno. Il costante pericolo dell’immigrazione
clandestina che porta in Italia nuovi schiavi per fare concorrenza al ribasso ai nostri
lavoratori e, nello stesso contesto, le difficoltà crescenti della nostra agricoltura
attaccata della multinazionali del food.
Infine, nell’ultima giornata del Forum di Orvieto, abbiamo aperto il dibattito su come
organizzare e rilanciare un polo sovranista in Italia. Lo abbiamo fatto innanzitutto
confrontandoci con Roberto Vannacci, il cui successo alle elezioni europee è la migliore
dimostrazione della domanda di cambiamento e di sovranità nazionale che continua a
salire dal nostro Paese. Altrettanto importante il doppio intervento del vicedirettore de La
Verità, Francesco Borgonovo, uno dei pochi giornalisti e intellettuali “di destra” a non
essersi piegato al “conformismo conservatore”. Poi Vanni Frajese, naturale leader di
quella parte del mondo del dissenso che, anche dopo la fine dell’emergenza Covid, non
vuole rinunciare a combattere contro il sistema dominante. Infine Andrea Zhok, Professore di Filosofia morale all’Università statale di Milano e punto di riferimento per
tanti soggetti politici non conformisti, ha delineato i fondamenti teorici del Sovranismo
sociale. La scelta di Vannacci e Borgonovo come interlocutori in questi dibattiti conclusivi, ha
confermato il progetto di partire da destra per dare radicamento politico ed elettorale
al sovranismo sociale del Movimento Indipendenza. Un progetto che non è stato
messo in discussione da esponenti più trasversali come Frajese e Zhok e che trova
fondamento nella forte predisposizione della destra, a differenza della sinistra, a
valorizzare le identità comunitarie e a combattere contro il pensiero unico
progressista. Questo è il Sovranismo sociale: un sovranismo che non si può sposare con il
liberismo, perché punta sugli investimenti pubblici per rilanciare lo sviluppo e la piena
occupazione; che rovescia il ruolo dello Stato nazionale, da esecutore autoritario dei
diktat globalisti, a presidio della sovranità popolare contro le oligarchie finanziarie e
l’unipolarismo occidentale; che vuole inserire l’Italia come nazione indipendente nel
nuovo mondo multipolare. Ringrazio per il lavoro svolto il Presidente Massimo Arlechino e il più giovane dei
vicesegretari, Nicola Colosimo, con loro tutti i dirigenti del Movimento Indipendenza che
hanno organizzato e animato le tavole rotonde: Marcello Taglialatela, Chicco Costini, Luigia Passaro, Michele Geraci, Fabio Granata, Giuseppe Lauria, Adolfo Morganti, Marco
Pelagatti, Franco Bevilacqua, Salvo Ardizzone, Maurizio Abbate, Mimmo De Mattia, Alessio Saso, Mimmo Leggiero, Rosario Del Priore, Edoardo Polacco, Gabriele Ghidelli, Giampaolo Natali e Simone Vieri. Ringrazio tutti i componenti della Segreteria, i tanti volontari e gli oltre mille partecipanti
che hanno dato un carattere autentico e militante a questa nuova edizione del Forum di
Orvieto. Adesso ci ritroveremo nelle piazze e su tutti i luoghi di conflitto, per tradurre in lotta politica
quello che è stato testimoniato nei tre giorni del Forum di Orvieto24. Gianni Alemanno.



