
(AGENPARL) – mer 24 luglio 2024 Anno XXIV
Numero 775.24
Delli Noci su ZES Unica: “Un pasticcio che mette a
repentaglio il grande lavoro fatto dalla Puglia in questi anni
sull’attrazione degli investimenti”
“Le politiche messe in campo dalla Regione Puglia in questi ultimi anni sul tema
dell’attrazione degli investimenti rischiano di essere compromesse da una politica nazionale
miope che, pur di accentrare potere, ha smantellato un sistema territoriale pensato per
incentivare e garantire investimenti. Il pasticcio della Zona Economica Speciale Unica, voluta
dal Ministro Fitto e calata dall’alto, fa acqua da tutte le parti e, come immaginavamo, si
presenta oggi più che mai come una mal riuscita strategia di marketing”. Lo dichiara
l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci.
“Considerate le risorse stanziate per tutto il Mezzogiorno, pari a 1.670 milioni di euro, – ha
spiegato l’assessore – ci aspettavamo una percentuale del credito d’imposta effettivamente
fruibile per gli investimenti non particolarmente generosa, ma il 17 per cento è davvero
inconsistente, soprattutto se si considerano i numerosi proclami sulla ZES unica come
panacea per il rilancio del Sud.
Proviamo ad esemplificare: se una piccola impresa ha effettuato un investimento pari a
500.000 euro, il credito di imposta ZES, sulla base di quanto previsto dal D.L. n. 124/2023
che rinvia alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 della Commissione europea,
sarebbe pari al 60 per cento, quindi 300.000 euro.
Fino a qui sembrerebbe un ottimo vantaggio per qualunque imprenditore”.
“Eppure – ha proseguito Delli Noci – il Decreto del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le
Politiche di Coesione e il PNRR del 17 maggio 2024, ha previsto che l’ammontare massimo
del credito d’imposta fruibile è pari al credito d’imposta richiesto moltiplicato per la
percentuale resa nota con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate che, come
detto, è stata fissata al 17,6668 per cento.
AgierrefaxAgenzia Giornalistica a cura del Servizio Stampa della Giunta Regionale
Direttore responsabile: Elena Laterza.
Redazione: Antonio Rolli, Simona Loconsole, Nico Lorusso, Anna Memoli, Livio Addabbo, Paolo Inno, Alessandro Scolozzi.
Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Bari n.1390 del 29/10/1998
Anno XXIV
Numero 775.24
Il credito di imposta della nostra piccola impresa non sarà quindi pari a 300.000 euro, bensì
a 53.000 euro, con un abbattimento di quasi l’82 per cento e con un riconoscimento di solo
il 10,60 per cento sull’investimento effettuato.
Ma non è tutto. Sempre il Decreto del 17 maggio 2024 ha previsto la possibilità che
l’Agenzia delle Entrate, sulla base delle ulteriori comunicazioni ricevute dalle imprese,
ridetermini la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile, così creando la più
totale incertezza per gli operatori economici che, fino a quel momento, non potranno
sapere a quanto ammonta definitivamente il credito di imposta”.
Questo progetto, secondo l’assessore “rischia di mettere a repentaglio un sistema
consolidato fatto di presidi territoriali in grado di soddisfare in tempi brevi le richieste delle
imprese e di guidarle e manifesta altresì la completa mancanza di visione e
programmazione. Per costruire pluriennalità e una visione industriale del Mezzogiorno –
ancora una volta penalizzato dalle scelte di questo Governo – occorre ridefinire le Zes e
immaginarle intorno al tema degli hub logistici, così da attrarre investimenti internazionali e
rafforzare la collaborazione tra le grandi imprese che vengono ad investire e le piccole e
medie imprese locali.
Con l’augurio che il Ministro Fitto possa fare presto chiarezza, da regione che solo un mese
fa è stata definita dallo Svimez la regione italiana più dinamica, non possiamo non
manifestare preoccupazione ed esigere risposte concrete.
Avremmo voluto partecipare in maniera collaborativa per la buona riuscita di questo
progetto. Siamo ancora disponibili a collaborare per il bene della Puglia, delle sue imprese e
dei lavoratori”.
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