
Negli ultimi due anni, alti funzionari dei servizi segreti hanno respinto le richieste di aumentare la sicurezza dell’ex presidente Donald Trump, secondo quanto riferito da diverse fonti. Quattro persone, che hanno parlato al Washington Post “a condizione di mantenere l’anonimato”, hanno spiegato che il team di sicurezza di Trump aveva chiesto ulteriori agenti, cecchini, squadre specializzate e attrezzature come i magnetometri per eventi all’aperto o grandi raduni pubblici a cui avrebbe partecipato l’ex presidente.
Un magnetometro, come descritto da NorthJersey.com, è un “dispositivo utilizzato per rilevare i campi magnetici” e viene utilizzato per controllare le persone che accedono a “eventi pubblici, aeroporti ed edifici governativi”. Tuttavia, le fonti hanno rivelato al giornale che “alti funzionari” all’interno dei servizi segreti avrebbero dichiarato di aver avuto una “mancanza di risorse” per soddisfare tali richieste.
Il capo delle comunicazioni del Secret Service, Anthony Guglielmi, ha rilasciato una dichiarazione il 14 luglio in cui ha affermato che “l’affermazione” secondo cui il team di sicurezza di Trump avrebbe chiesto ulteriori risorse di sicurezza che il Secret Service statunitense o il Dipartimento della sicurezza interna hanno respinto “è assolutamente falsa”. Guglielmi ha aggiunto che, recentemente, il Secret Service ha effettivamente aumentato le risorse e le capacità di protezione per la sicurezza dell’ex presidente.
Nonostante questa dichiarazione, l’outlet ha osservato che il Secret Service, dopo aver inizialmente negato di aver respinto le richieste di sicurezza aggiuntive, ora riconosce che alcune potrebbero essere state respinte. Questa rivelazione arriva mentre i veterani dell’agenzia affermano che l’organizzazione è stata costretta a prendere decisioni difficili tra richieste contrastanti, una lista crescente di protetti e finanziamenti limitati.
Le critiche al Secret Service sono aumentate in seguito al tentato omicidio di Trump avvenuto sabato scorso. L’ex presidente è stato colpito da un “proiettile che gli ha trafitto la parte superiore dell’orecchio destro” dopo che il ventenne Thomas Matthew Crooks ha aperto il fuoco dal tetto di un edificio vicino. Questo incidente ha messo in evidenza le carenze nella sicurezza al raduno.
Il direttore dei servizi segreti, Kimberly Cheatle, ha rivelato in un’intervista con ABC News che non c’erano agenti sul tetto su cui si trovava Crooks a causa del “fattore di sicurezza” di mettere qualcuno su un “tetto spiovente”. Inoltre, durante un recente briefing dei servizi segreti con i senatori, è stato rivelato che Crooks era stato identificato come una “minaccia” dall’agenzia 10 minuti prima che Trump salisse sul palco.
La vicenda mette in luce la necessità di un ripensamento delle strategie di sicurezza per proteggere figure di alto profilo come l’ex presidente Trump. Mentre le risorse limitate e le crescenti richieste possono complicare il compito del Secret Service, l’importanza di prevenire incidenti potenzialmente letali richiede un approccio più proattivo e adattabile. Il bilancio tra risorse disponibili e necessità di sicurezza deve essere rivalutato per garantire la protezione efficace dei protetti del Secret Service.
In sintesi, mentre il dibattito su quanto sia stata adeguata la protezione offerta a Trump continua, è evidente che l’episodio del tentato omicidio ha messo in evidenza le sfide e le critiche che il Secret Service deve affrontare nel bilanciare risorse limitate e crescenti esigenze di sicurezza.