(AGENPARL) – dom 21 luglio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*21 LUGLIO 2024*
*L’EXPORT PADOVANO VOLA: +4,15% NELL’ULTIMO ANNO*
*SFONDATO IL MURO DEI 13 MILIARDI*
*ASSE ATLANTICO CENTRALE PER IL COMMERCIO*
*INTERNAZIONALE DELLE PMI PADOVANE*
*CONFAPI: «LE NOSTRE IMPRESE HANNO SAPUTO*
*DIVERSIFICARE I MERCATI*
*E INVESTIRE* *SU R&S, SOSTENIBILITÀ E SISTEMI DIGITALI»*
*Il centro studi Fabbrica Padova ha preso in esame i dati appena prodotti
da Ice e Istat: l’export italiano cresce dello 0,2%, cala il Nord-Est ma le
imprese padovane vanno in decisa controtendenza. Germania, Francia e Usa i
principali sbocchi. Il presidente Carlo Valerio: «Abbiamo saputo assorbire
l’aumento dei prezzi di energia e materie prime. Guardiamo al futuro con
cauto ottimismo a causa del contesto geopolitico». Le testimonianze di
Sirman, P3, Gaudenzi e JVP.*
L’export italiano tiene, in un contesto di commercio mondiale negativo: nel
2023 l’Italia ha superato la Corea del Sud ed è diventata il sesto Paese
tra i principali operatori all’estero. A livello nazionale le esportazioni
di merci ammontano a 626 miliardi, con un +0,2% rispetto al 2022, per
effetto di una contrazione dei volumi del 5% controbilanciata dall’aumento
dei prezzi all’export (+5,3%). E il territorio? Fabbrica Padova, centro
studi di Confapi, ha preso in esame nello specifico la situazione a partire
dall’annuario statistico Istat-Ice 2024, da pochi giorni a
disposizione. Ebbene,
il Nord-Est frena soprattutto a causa del calo del Friuli Venezia Giulia
(-13,7%), mentre il Veneto registra una regressione lieve (-0,3%),
confermandosi però come terza regione in Italia con quasi 82 miliardi di
esportazioni. Da rimarcare la netta controtendenza della provincia di
Padova, che tocca un risultato mai raggiunto prima, con un +4,15% delle
esportazioni del 2023 rispetto al 2022.
È suo l’exploit più significativo nel territorio. In testa per valori
assoluti tra le province venete c’è Vicenza, con 23,028 miliardi di euro di
esportazioni nei 12 mesi, ma in calo rispetto ai 23,584 miliardi del 2022.
Seguono Verona, con 15,375 miliardi (con un leggero aumento rispetto ai
15,284 dell’anno precedente) e Treviso, che però registra una contrazione,
scendendo da 16,394 a 16,214 miliardi. Padova, per contro, passa da un
totale di 12,979 miliardi di esportazioni a 13,518. Ed è ancora più
significativo rapportare questi numeri a quelli di un decennio fa, quando
il volume dell’export della provincia si fermava a 8,506 miliardi:
l’incremento record tocca il 59%. Considerando che il Pil padovano si
attesta sui 35,6 miliardi, si può osservare che il 38% è generato proprio
dal commercio con l’estero, anche in questo caso con una percentuale
superiore rispetto a quella che si ha allargando il quadro all’intera
Italia, per la quale l’export pesa circa per un terzo del Prodotto interno
lordo.
Nello specifico, per le imprese padovane, resta determinante la voce
relativa alla fabbricazione di macchinari e apparecchiature, che alimenta
un volume di esportazioni pari a 4,29 miliardi (contro i 3,98 del 2022),
seguita dai prodotti delle altre industrie manifatturiere (1,35 miliardi,
erano 1,30) e da quelle relative ai prodotti della metallurgia, dove però
si registra una contrazione da 1,60 miliardi a 1,27 fra il 2022 e il 2023.
Per quanto riguarda i paesi di sbocco, la Germania rimane il principale
interlocutore delle imprese del territorio, nonostante il rallentamento
dell’economia tedesca: le esportazioni verso Berlino ammontano a 1,85
miliardi (nel 2022 erano pari a 1,75). Segue la Francia, verso la quale le
merci vendute nel 2023 assommavano 1,64 miliardi (contro gli 1,43 miliardi
di dodici mesi prima), e gli Stati Uniti, a cui sono destinati prodotti per
1,24 miliardi (nessuna variazioni sostanziale col 2022). Nel complesso,
l’Unione Europea incide sul totale delle esportazioni padovane per quasi 8
miliardi.
«L’Italia è in una situazione di assestamento», commenta il presidente di
Confapi Padova *Carlo Valerio*. «Questo contesto ha premiato chi, come le
aziende padovane, ha saputo diversificare i mercati di riferimento,
promuovendo un Made in Italy di qualità. In questo sforzo corale, che
coinvolge Governo, Ice e tutti gli enti che lavorano con l’estero, un ruolo
di primo piano lo rivestono proprio le associazioni di categoria come la
nostra, chiamate ad accompagnare le imprese, indicando la rotta. I mercati
occidentali, al riparo dalle crisi geopolitiche, si dimostrano trainanti
per l’export padovano, ma, in generale, vediamo come diversificare i
mercati sia importante perché, se il commercio con una nazione è in
contrazione, altre possono bilanciarla. In questo senso, altre regioni sono
più “monotematiche”, il Veneto, invece, presenta una varietà assoluta di
settori e mercati di riferimento, e Padova in particolare. Io però
allargherei la prospettiva all’intera Italia, che registra una crescita
nelle esportazioni rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid, di 30 punti
percentuali, e di 60 punti percentuali rispetto al 2013. Non è tutto: il
Pil italiano nell’ultimo anno ha registrato un tasso di crescita dello
0,9%, un aumento per il terzo anno consecutivo superiore alla media
dell’Eurozona e a quelli di Francia e Germania. Dati che rimarco perché
troppo spesso si ama dipingere l’Italia come una nazione in declino, mentre
non è così. E di positività c’è bisogno, non solo nel mondo
imprenditoriale».
«Negli scorsi mesi abbiamo dovuto fare i conti con un quadro generale che
ha impedito un po’ a tutte le imprese di osare», prosegue il presidente
Valerio nella sua analisi. «Pensiamo a fattori come i prezzi delle materie
prime, ma anche alla debolezza di alcuni importanti partner economici come
la Germania (verso cui è diretto quasi il 14% delle esportazioni regionali)
e alle tensioni internazionali che si sono aperte su più fronti con i
conflitti Russia-Ucraina e Gaza-Israele. Eppure abbiamo saputo reagire. E
potremmo farlo con ancora maggiori energie. Cito un altro dato di fonte
Unioncamere: le imprese italiane manifatturiere che avrebbero le carte in
regola per esportare i propri prodotti all’estero, ma non lo fanno o lo
fanno saltuariamente, sono circa 45 mila. È stato calcolato che portare sui
mercati esteri queste imprese avrebbe un impatto sull’incremento dell’export
manifatturiero di circa il 7%, corrispondente a un aumento in valori
assoluti stimabile intorno ai 45 miliardi di euro. Lo sottolineo perché ci
sono margini di crescita evidenti, su cui intervenire».
La testimonianza del presidente Valerio è però significativa anche sul
piano diretto, essendo socio della JVP di Piove di Sacco, impresa che
realizza pavimenti tecnici sopraelevati in acciaio, con un fatturato di
circa 12 milioni di euro, sui quali l’export incide per più dell’80%. «JVP
oggi è in linea con lo scorso anno, ma c’è incertezza sulle prospettive di
settembre perché i tempi delle decisioni dei clienti sono molto più
elastici rispetto al passato: succede perché il cliente sa che c’è
disponibilità nei prodotti e questo lo spinge a programmare con meno
anticipo. A conti fatti si alternano periodi di rallentamento e altri di
forte richiesta, difficili da affrontare. Ecco perché serve un forte
controllo di gestione e perché guardiamo al futuro con un ottimismo
mitigato dalle tante variabili geopolitiche in essere. In JVP nel 2023
abbiamo registrato una contrazione nei volumi legata alla situazione
generale, in parte assorbita dall’aumento dei prezzi di vendita, dopo aver
pagato il rincaro di energie e materie prime. Questa è però una possibilità
a disposizione di chi mette in commercio un prodotto proprio. Non a caso i
terzisti hanno risentito molto di più della crisi tedesca».
Sul tema, Confapi Padova ha raccolto anche le testimonianze di altre
imprenditori associati, disponibili in allegato: si tratta di *Nicola
Marzaro* (Sirman), *Michele Simoni Gaudenzi* (Gaudenzi) e *Luciano Salvò*
(P3). Da tutte emerge come diversificare i mercati e puntare su
innovazione, ricerca e sviluppo e sostenibilità sia fondamentale per
aumentare i volumi delle proprie esportazioni.
[image: tab_Pd-paesi destinazione.jpg]
[image: tab_province.jpg]
[image: tab_Veneto-Mondo.jpg]
*Nelle foto Carlo Valerio, Nicola Marzaro, Luciano Salvò e Michele Simoni
Gaudenzi*
*Nelle tabelle le esportazioni delle province venete nell’ultimo decennio*
Diego Zilio
*Ufficio Stampa Confapi Padova*
*Diego Zilio*
*Ufficio Stampa*
*CONFAPI PADOVA*
Via Salboro, 22/b
35124 Padova
*www.confapi.padova.it *
Trending
- Comunicato Ausl Romagna : Riparti in sicurezza: in autunno vaccinati contro il tetano! Nuove sedute vaccinali ad accesso libero in Romagna”
- Comunicato stampa | UE, COLDIRETTI CUNEO: BENE VOTO CHE GARANTISCE IL PRINCIPIO DI RECIPROCITÀ
- #CONTIENE FOTO# ANZIO – CARABINIERI ARRESTANO 4 PERSONE IN POCHI GIORNI.
- La Giunta regionale risponde all’appello di Stellantis
- Il Festival del Pensare Contemporaneo più accessibile con il servizio “Al tuo fianco”
- Ozi di Ercole – ripartita l’edizione 2024 SOLD OUT tutti gli appuntamenti SEGUI LA DIRETTA
- Domenica 22 l’open day dell’istituto civico musicale Zelioli
- Comunicato stampa 13.09.24 – Apertura Teatro di Corte
- 13/9/2024 LUNEDÌ 16 SETTEMBRE RIAPRE IL CENTRO CIVICO DI VIA DEI MACELLI
- Invito presentazione ricerca “Il settore dell’Aftermarket dell’automotive… tra tradizione e innovazione”, Torino 19 settembre ore 10,30