(AGENPARL) – mer 03 luglio 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 03/07/2024, ore 16:43
Consiglio
Lavori Consiglio: No all’abrogazione della registrazione del profilo genetico dei cani
**Respinto il passaggio alla discussione articolata del relativo disegno di legge del Gruppo verde.**
È stato presentato questo pomeriggio in Consiglio provinciale da brigitte Foppa (Gruppo verde) il Modifica della legge provinciale 15 maggio 2000, n. 9, “Interventi per la protezione degli animali e prevenzione del randagismo” (presentato dai conss. Foppa, Rohrer e Oberkofler). Esso si riferisce alla legge provinciale 15 maggio 2000, n. 9, che stabilisce che dal 1° gennaio 2022 per i cani che figurano nell’anagrafe canina dell’Alto Adige devono essere registrati i dati relativi al profilo genetico. Uno degli obiettivi è poter stabilire tramite un tampone, in caso di morso di cane, di quale animale si è trattato, e quindi chiamare il proprietario o la proprietaria a risponderne. Inoltre, si vuole prevenire che le piazze pubbliche vengano sporcate da deiezioni canine non propriamente raccolte. Questa novità legislativa comporta però una serie di difficoltà. Infatti, non tutti i cani che vivono in Alto Adige sono registrati all’anagrafe canina. Tra i cani non registrati ci sono ad esempio animali vecchi che vivono in masi isolati o animali randagi. Inoltre, anche tante persone non residenti, come i turisti, portano i loro cani in Alto Adige. È molto difficile o quasi impossibile rintracciare queste persone. Un’altra difficoltà riguarda i costi derivanti dagli esami del DNA, nonché il fatto che non verrà messo a disposizione personale aggiuntivo per svolgere i compiti connessi a queste indagini. Per questi motivi, la presentatrice ha elaborato un disegno di legge che prevede l’abrogazione dell’articolo 6, comma 4 della legge provinciale 15 maggio 2000, n. 9: resettando la situazione, ci si augura un nuovo slancio al dibattito su questa tematica delicata e spesso caratterizzata da forte emotività. Foppa ha inoltre criticato l’abitudine di fare leggi con tempi transitori molto lunghi, che penalizzano chi si mette subito in regola, e ringraziato i colleghi dell’opposizione per aver rinviato i propri punti permettendo di trattare il disegno di legge, invitando a cambiare la regola che impedisce di anticiparle.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha sostenuto che politica e democrazia sono vive quando la popolazione comprende le ragioni delle decisioni politiche, cosa che non avviene in questo caso. Poco prima era stata respinta la proposta di richiedere la conoscenza della lingua e cultura locale per ottenere contributi al canone di locazione, qui invece si pretende la registrazione del dna dei cani solo da parte dei cittadini locali, il che è un’ingiustizia. È dubbia, inoltre, l’efficacia della misura, perché la polizia municipale non ha le risorse per queste analisi. I fondi necessari potrebbero essere destinati per esempio a sensibilizzare i proprietari affinché non rilascino i propri cani nei campi.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ritenuto che la proposta permettesse di apportare dei correttivi, a fronte del fatto che con la legge in vigore era impossibile raggiungere gli obiettivi che ci si era dati. Con tutti i problemi che ci sono, si insiste con questa legge: ora c’è la possibilità di fare un passo indietro. Ogni singolo componente della maggioranza, preso separatamente, ammette che sarebbe meglio abrogare questa legge: “Cogliete questa occasione, ammettendo di esservi sbagliati”.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde), cofirmataria, riferendo di aver eseguito la profilazione genetica per il proprio cane, ha ricordato quando come amministratrice aveva dovuto ritirare un provvedimento sulla mobilità, evidenziando che questa sinceritáà le era stata riconosciuta. La Giunta dovrebbe fare altrettanto, a fronte di una legge che non era matura. Anche lei ha ribadito il problema delle deiezioni nel verde agricolo, luogo dove la polizia municipale non interviene. In commissione legislativa è emersa la disomogeneità della maggioranza relativamente alle modifiche della norma, in merito a sanzioni, deroghe, registrazioni e rimborsi: il progetto va sotterrato.
Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha detto di non comprendere perché non si dica: “Nessuno vuole questa norma, abroghiamola”; gli stessi ex sindaci nella Giunta avrebbero chiesto, nel loro ruolo precedente, a cosa serve. Essa comporta tanto lavoro e alti costi per un risultato praticamente nullo. È stato fatto un errore a cui si deve riparare votando il presente disegno di legge.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha fatto appello al “sangue di Caldaro” dell’ass. Walcher invitandolo a sostenere la legge: chi non vota per essa non guarda al futuro. Ha inoltre previsto che “ci saranno solo ricorsi”.
Arnold Schuler (SVP) ha ricordato la cronistoria della norma, a partire da una mozione dei Freiheitlichen approvata. le misure prese in precedenza non hanno risolto la legge, passata in aula con soli 3 voti contrari. Se si modifica una legge, ha aggiunto, questo ha ripercussioni anche su chi vi si è già attenuto, ovvero le 10.000 persone che hanno già eseguito la profilazione genetica dei propri cani, mentre bisogna dare certezza. Ha ricordato che la misura è utile anche nel caso di cani che mordono i ciclisti. Le misure di sensibilizzazione prodotte non hanno avuto gli effetti sperati; la norma ha dei punti deboli ma ha un effetto deterrente.
Andreas Colli (JWA) ha ricordato i propri trascorsi da poliziotto, aggiungendo che l’obiettivo della norma poteva essere buona, ma non era efficace. Ha evidenziato che la legge non è abbastanza chiara, posto il problema della contaminazione dei campioni rimasti per strada e concluso che è impossibile un’identificazione al 100%. Un simile test non reggerebbe, in caso di ricorso. Un problema è anche chi è il funzionario responsabile di identificare il proprietario: la proposta non farà che creare problemi.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha evidenziato anche il parere contrario del Consiglio dei Comuni,motivato anche dalla volontà di non danneggiare i 10.000 cittadini che hanno già eseguito il profilo genetico; tuttavia, proprio i Comuni dovrebbero essere consapevoli delle difficoltá di attuazione della legge, che nella omnibus in discussione domani viene delegata proprio ai Comuni. La legge attuale è inapplicabile . Va ricordato anche che il test dal veterinario costa 70-80 e, e che gli stessi veterinari erano dubbiosi. La maggioranza fa quadrato, ma anche in caso di bocciatura della proposta una valutazione è necessaria, anche a fronte del fatto che non è possibile fare un calcolo sulle sanzioni.
In replica, l’ass. Luis Walcher ha sostenuto che il dlp non poteva essere accolto, in quanto negli ultimi mesi si era proceduto a una modifica della norma, dopo un confronto con numerosi veterinari, che saranno inserite con la legge omnibus. Anche i professionisti avevano sottolineato l’importanza delle identificazioni. Numerose regioni sono interessate alla tematica, e nessuna ha ancora trovato una proposta migliore. Si possono prevedere ulteriori correttivi, anche riguardo alle possibilità di effettuare il test. Brigitte Foppa ha chiarito che tutti si è d‘accordo sul problema delle deiezioni canine non raccolte, e ricordato che l’effetto deterrente della legge non si era verificato. Si dice che “Errare è umano, perseverare è diabolico”, ma in questo caso si vuole rendere la cosa ancora più complessa.
È stato quindi messo in votazione il passaggio alla discussione articolata, che è stato respinto con 17 sì e 17 no.
(continua)
**MC**
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