
La riunione era dedicata al Vicerè d’Etiopia, Generale di S.A. e Medaglia d’Oro. Nel quadro di questa rievocazione sono stati ricordati anche il fratello, il Duca e Ammiraglio Aimone di Savoia, decorato anch’egli e per breve tempo Re di Croazia, e il V° Duca d’Aosta Amedeo di Savoia, Ufficiale della Marina Militare scomparso tre anni fa.
La giornata è stata organizzata da un comitato presieduto dalla Dott.ssa Anna Maria Menotti (discendente dell’eroe risorgimentale) con il patrocinio della Presidenza Nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica, della Federazione romana del Nastro Azzurro e della Sezione di Roma dell’Associazione Nazionale del Fante. I sodalizi in questione erano presenti all’evento, unitamente a una Rappresentanza del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri.
La cerimonia è cominciata con una celebrazione religiosa officiata da un cappellano militare nella Chiesa madre dell’Istituto. In questa è stato ricordato in particolare il Duca Amedeo di Savoia (1943-2021).
Successivamente si è proseguito nella sala conferenze della struttura dove è iniziato il focus. Dopo il discorso del Capo del Comitato organizzatore Menotti, è stato letto un messaggio di S.A.R. il Principe Aimone di Savoia, discendente diretto delle personalità ricordate. Il testo è stato molto apprezzato dal centinaio di persone presenti all’evento.
Si è proseguito col primo oratore, il saggista Alessandro Mella, che ha illustrato la giovinezza del Principe e la sua partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, iniziata come soldato semplice e proseguita con valore sino al grado di Capitano. Successivamente si è parlato della sua esperienza in anonimato come operaio nel Congo Belga. La dissertazione si è conclusa con alcuni momenti della carriera aviatoria di Amedeo.
A seguire è intervenuto il Prof. Andrea Ungari, docente universitario alla Luiss e alla Marconi di Roma, che ha trattato il momento storicamente più rilevante della vita del Duca, quando venne nominato Vicerè d’Etiopia nel 1937. Da qui un rapido excursus su quella breve ma intensa stagione che lo portò dapprima a cercare una pacificazione piena nella colonia e a tentare un fattivo miglioramento delle condizioni di vita sia delle popolazioni africane che dei coloni italiani, sino ai tentativi fatti presso Mussolini per evitare un ingresso in guerra che sarebbe stato fatale a un Impero geograficamente accerchiato e altresì per l’Italia stessa.
Al termine di questo intervento si è discusso sulla gestione della guerra in Africa Orientale, sull’eroica resistenza ai britannici per più di un anno e sulla drammatica prigionia e morte del personaggio, avvenuta nel 1942.
Infine l’articolista del Giornale d’Italia Gabriele Gigliotti ha intrattenuto i partecipanti (visibilmente interessati), approfondendo alcuni aspetti del carattere di Amedeo ed anche della spesso trascurata figura del fratello Aimone, che fu una personalità eclettica molto importante. In questa sede infatti è stato ricordato il contributo di quest’ultimo alla formazione dei mezzi d’assalto della Regia Marina e la sua passione per le esplorazioni, ereditata dallo zio, il Duca degli Abruzzi, aspetto che lo portò nel 1929 a condurre un’esplorazione sul Karakorum. Con lui c’era anche l’amico Ardito Desio che fece tesoro di quell’esperienza, che fu una delle basi scientifiche più importanti su cui nel 1954 il Professore organizzò la Conquista italiana del K2.
La giornata si è conclusa col ricordo delle ultime parole del Vicerè prima di lasciare il mondo, che ancora segnalavano il suo amore per la Patria e per quell’Africa che fin dalla giovinezza aveva portato nel cuore.
Lo rende noto Francesco Di Bartolomei, organizzatore dell’evento.



