
(AGENPARL) – mer 17 aprile 2024 ABORTO, UNTERBERGER (SVP): CONSULTORI DIVENTERANNO CAMPI DI SCONTRO IDEOLOGICO
“La norma sugli anti-abortisti nei consultori, inserita con un colpo di mano nel nuovo decreto sul PNRR, è un attacco ai diritti delle donne.”
Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
“Con questa norma – spiega la senatrice della SVP – entreranno nei consultori rappresentanti delle realtà antiabortiste per colpevolizzare le donne e convincerle a non interrompere la gravidanza. In questo modo i consultori da strutture sociosanitarie verranno trasformati in campi di scontro ideologico. Il tutto, come sempre, sulla pelle e sul corpo delle donne.
Già oggi, soprattutto nelle regioni amministrate dalla destra, le donne che intendono abortire sono sottoposte a un vero e proprio calvario, per via delle poche strutture disponibili e del gran numero di medici obiettori, tanto che molte donne sono addirittura costrette ad andare in altre regioni.
Eppure la Presidente del Consiglio più volte aveva ripetuto che non avrebbe mai toccato la legge 194 sul diritto all’aborto. E invece con questo emendamento si punta a rendere ancora più difficile la sua applicazione, facendo pressione sulle donne nei momenti di maggiore sofferenza e fragilità.
Una norma indegna e in palese contrasto con lo storico voto di pochi giorni fa del Parlamento europeo per l’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.”
SCHWANGERSCHAFTSABBRUCH, UNTERBERGER (SVP): BERATUNGSSTELLEN WERDEN ZU IDEOLOGISCHEN SCHLACHTFELDERN
“Die Regelung zu den Mitgliedern der Bewegung für das Leben in Beratungsstellen zum Schwangerschaftsabbruch, die überfallsartig in das neue PNRR Dekret eingebracht wurde, ist ein Angriff auf die Rechte der Frauen.”
So die Präsidentin der Autonomiegruppe im Senat, Julia Unterberger, in einer Mitteilung.
“Mit dieser Regelung werden AbtreibungsgegnerInnen in Beratungsstellen integriert, die dann Frauen von einem Abbruch abraten und in ihnen Schuldgefühle erzeugen. So werden die Beratungsstellen von sozial-gesundheitlichen Einrichtungen zu ideologischen Schlachtfeldern. Alles, wie immer, auf Kosten der Frauen.
Schon heute sind Frauen, die eine Schwangerschaft abbrechen wollen, vor allem in den von rechten Parteien verwalteten Regionen, einer wahren Tortur ausgesetzt. Aufgrund der wenigen verfügbaren Einrichtungen und der großen Zahl von ÄrztInnen die aus Gewissensgründen einen Eingriff ablehnen, sind viele Frauen gezwungen, in andere Regionen oder gar ins Ausland zu gehen.
Die Premierministerin hatte zu Beginn der Legislatur wiederholt erklärt, dass sie das Gesetz Nr. 194 über das Recht auf Schwangerschaftsabbruch niemals abändern würde. Dies ist jedoch nur pro forma zutreffend. In Wirklichkeit zielt sie mit dieser Änderung darauf ab, die Anwendung des Gesetzes noch schwieriger zu machen und die Frauen unter Druck zu setzen. Diese Aushöhlung des Gesetzes, steht in krassem Gegensatz zur historischen Abstimmung, mit der das Europäische Parlament vor wenigen Tagen vorgeschlagen hat das Recht auf Schwangerschaftsabbruch in die EU-Grundrechtecharta aufzunehmen.”