
(AGENPARL) – ven 29 marzo 2024 [image: logo.jpg]
29 marzo 2024
*La Giunta approva il nuovo Piano di Governo del Territorio*
*Da lunedì 8 aprile PGT in Consiglio Comunale: previste 5 sedute in 5
giorni*
La Giunta di Bergamo ha approvato ieri il Piano di Governo del Territorio,
il documento– o meglio, la serie di documenti – che definirà lo sviluppo di
Bergamo da qui ai prossimi 10 anni.
La Bergamo di domani sarà più sostenibile, più inclusiva e più attrattiva:
su queste tre direttrici principali si è sviluppato il lavoro che ha
portato alla stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, composto da
ben 130 documenti diversi e che tornerà, nella sua versione definitiva –
ovvero quella che ha tenuto conto di osservazioni da parte dei cittadini e
controdeduzioni degli uffici – sui tavoli del Consiglio Comunale dopo
Pasqua per la sua approvazione definitiva.
Si parte in Commissione martedì 2 aprile, saranno poi ben 5 i Consigli
previsti in vista dall’approvazione del nuovo Piano: si parte lunedì 8
aprile e si proseguirà martedì 9 con la presentazione del Piano. Mercoledì
10 e giovedì 11 discussione in aula, chiusura con le repliche venerdì 12
aprile 2024.
Si chiuderà, conseguentemente, un lavoro durato oltre tre anni e iniziato
il 9 gennaio 2021 con il primo evento pubblico – allora online
per via delle limitazioni
covid19 – per presentare alla città gli obiettivi e le strategie del nuovo
Piano e il suo percorso di partecipazione (che ha previsto 2 eventi
pubblici, 21 incontri di quartiere, 3 tavoli tematici, 5 eventi di
restituzione e tutta la fase di raccolta di suggerimenti, proposte e
suggerimenti da parte della cittadinanza e delle associazioni).
Entro la fine dello scorso anno sono state depositate, per via telematica,
circa 200 osservazioni, un numero non particolarmente elevato se si
considera che si tratta di quasi un terzo delle circa 600 arrivate in
occasione dell’iter di approvazione del precedente Piano, risalente a 2010,
adottato dall’amministrazione Bruni e approvato da quella Tentorio.
“Dopo tre anni di lavoro arriviamo a conclusione di uno dei più impegnativi
progetti di questi 10 anni, che ci consente di restituire una visione chiara
e completa dello sviluppo futuro della nostra città. – dichiara l’assessore
all’Urbanistica Francesco Valesini -. Il nuovo Piano consente infatti
finalmente
all’Amministrazione comunale di dotarsi di uno strumento di governo del
territorio cittadino all’altezza di tempi che stiamo vivendo, consolidando
in modo più sistematico quanto già fatto in molte delle operazioni promosse
in modo più puntuale in città sul tema della riqualificazione e
rigenerazione urbana e superando finalmente la difficile gestione delle
precedenti previsioni urbanistiche del vecchio piano urbanistico, approvato
ormai più di dieci anni fa, che abbiamo dovuto in molti casi
inevitabilmente gestire, condizionando le scelte della stessa
Amministrazione. Ora siamo di fronte ad uno strumento urbanistico che sa
leggere con sguardo nuovo e aggiornato le molte sfide che incidono
profondamente sulla qualità di vita della nostra città e del suo territorio.
Il numero tutto sommato contenuto di osservazioni rispetto al passato ci
conferma la correttezza e la validità di quanto abbiamo promosso in questi
anni e della lettura che si è data, con questo nuovo Piano urbanistico, dei
cambiamenti e delle trasformazioni in corso”.
Il nuovo piano
Il piano Gori NON è una variante di quello precedente, adottato
dall’Amministrazione Bruni e approvato da quella Tentorio, ma un Piano
completamente nuovo, che cambia radicalmente, dopo 13 anni, i contenuti,
gli strumenti e le finalità del documento strategico di sviluppo della
città.
E lo fa intorno a obiettivi molto chiari, che si possono riassumere – in
estrema sintesi – così:
La città si trasforma su sé stessa: senza più espandere il territorio
edificato e ripensando gli strumenti di gestione e governo della città
costruita esistente
Infrastrutture e spazio pubblico al centro dello sviluppo: mobilità e
accessibilità ragione e fondamento della trasformazione urbanistica della
città
Valorizzare l’ambiente: si ripensa e si aggiorna il grande progetto della
Cintura verde e si ampliano e rafforzano le forme di tutela e salvaguardia
del territorio
I servizi pubblici esistenti al centro di un nuovo welfare urbano: un nuovo
modello per migliorare la città pubblica
La cultura motore dello sviluppo: valorizzazione del patrimonio edilizio a
fini culturali e Cultural trail.
poco meno di 400 mila metri quadri
Il fatto che si tratti di un piano ambizioso e coraggioso si comprende già
a una prima analisi dei contenuti del documento. Innanzitutto,
l’Amministrazione Gori taglia 1,15 milioni di metri cubi di edificabilità
riconosciuta oggi dal Piano vigente, il più significativo taglio di
volumetrie mai realizzato in città (furono poco meno di 800 mila i metri
cubi ridotti dall’attuale Piano rispetto a quello precedente), a
dimostrazione della centralità del tema ambientale nella visione della
Bergamo futura. Gli ambiti di trasformazione vengono ridotti drasticamente
a soli 3: Porta Sud, l’ex Gres e l’ex Reggiani, tutte grandi aree dismesse
ancora da riconquistare per ricucire il tessuto urbano della città.
Tutti gli altri ambiti – erano addirittura 41 nel piano vigente! – vengono
cancellati laddove previsti su suolo libero, mentre i restanti passano nel
Piano delle Regole, sottoposti quindi a un sistema di norme più vincolate
ma anche maggiormente semplificato che punta a densificare la città e a
migliorarne la qualità urbana.
La città quindi si trasforma migliorandosi, non espandendosi: un cambio di
prospettiva radicale, che passa anche attraverso un sistema di regole più
snelle e soprattutto più chiare. Le scelte che l’Amministrazione ha fatto
in questi anni su molti progetti specifici (Stadio, Accademia di Guardi di
Finanza, Chorus Life) vengono riportate attraverso il nuovo Piano ad una
visione più organica e sistematica, a favore di un’idea di città che guarda
alsua interno, intervenendo nel migliorare le condizioni del suo
patrimonio, densificando là dove possibile il suo tessuto costruito a
favore di una più radicale preservazione della aree libere.
Il che implica un futuro miglioramento delle strutture della città, anche
perché alle possibilità edificatorie si accompagna la necessità di
garantire più servizi e contropartite pubbliche. Qualità al posto di
quantità: la Bergamo di domani sarà quindi più bella e, per questo, più
attrattiva.
Nascerà un nuovo grande Parco di 3,3 milioni di mq e si svilupperà la
Cintura verde da ovest a est della città
Al significativo taglio delle volumetrie il nuovo Piano fa seguire la
previsione di una città più verde e nella quale la questione ambientale è
centrale, coerentemente con le politiche che si susseguiranno nei prossimi
anni, con Bergamo chiamata a guidare, insieme ad altre 99 città europee, la
transizione ecologica e la decarbonizzazione entro il 2030.
Il PGT prevede di rafforzare il livello di protezione del sistema
ambientale esterno al tessuto urbano esistente, incrementando di altri
3,3 milioni
di mq di territorio l’estensione attuale del Parco dei Colli. Nasce,
quindi, una nuova vasta area verde denominata “Parco delle Piane Agricole”,
che si estende dalla Valle di Astino abbraccia la città a sud fino alla
Martinella – attraverso una serie di stanze verdi che passano dal Parco
Martin Lutero alla Trucca al Parco Ovest, al sistema dei Corpi Santi.
Per poter rafforzare questo spazio, il Piano prevede il consolidamento di
tutte quelle aree che compongono il sistema ambientale a sud della città,
attraverso il progetto della “Cintura Verde”: per potervi riuscire il
Comune punta all’acquisizione di oltre 300 mila mq di territorio – che
quindi diverranno patrimonio pubblico – attraverso lo strumento della
compensazione urbanistica. Quest’ultimo è un progetto già presente nel
Piano tutt’ora vigente, ma per potersi realizzare in tempi più brevi e
certi aveva bisogno di essere ripensato nei suoi strumenti e nel suo
percorso di attuazione.
Casa e scuola ridisegneranno la socialità e gli spazi di quartiere della
Bergamo di domani
Una città più bella e attrattiva, ma non inaccessibile. Anzi, l’intenzione
è quella di costruire una Bergamo più inclusiva nei prossimi anni, e, per
poterci riuscire, il Piano di Governo del Territorio dell’Amministrazione
Gori sviluppa un’attenzione particolare sul tema della casa e su quello
della scuola, individuati come volani di sviluppo sociale e dei quartieri.
Per costruire questa proposta il Comune di Bergamo si è avvalso della
consulenza anche di una dei massimi esperti sul tema dell’housing sociale
oltre che ex assessore di Milano Gabriele Rabaiotti, a dimostrazione della
centralità del tema dell’abitare nella visione della città di domani.
L’obiettivo è quello di costruire attrattività innanzitutto per le più
diverse fasce di popolazione, dagli studenti (universitari e non) a coloro
che hanno fino ad ora guardato all’hinterland e al territorio provinciale
con maggior interesse.
Tra le misure che il Piano individua per centrare questo obiettivo, vi è,
Innanzitutto, l’obbligo di riconoscere il doppio della percentuale di
housing sociale rispetto a quella oggi prevista – la quota passa dal 10% al
20% -, laddove si preveda la realizzazione di nuove destinazioni
residenziali. L’8% di questa quota potrà essere messo in vendita a valori
convenzionati, mentre il restante 12% verrà messo sul mercato in affitto
calmierato o, in alternativa, potrà essere “monetizzato”
all’Amministrazione comunale, che si impegna a finanziare con il ricavato
il nuovo Fondo per l’Abitare: questa sarà una misura che consentirà di
compensare la riduzione sempre più significativa di finanziamenti regionali
sul tema della casa, andando a sostenere i più diversi provvedimenti, come
quello sulla morosità incolpevole e/o sull’incontro, nel mercato privato,
tra domanda e offerta di immobili in locazione.
La scuola, in parallelo, diviene punto strategico – di natura anche